“Faremo ricorso contro un ingiusto provvedimento”. Lo annunciano il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, e il presidente dell'Inca, Morena Piccinini, in merito alla tassa per il rinnovo del permesso di soggiorno che, a partire da oggi, “nonostante le promesse da parte del governo, arriverà a costare ingiustamente fino a 200 euro”.

Lamonica e Piccinini spiegano i motivi per cui la Cgil farà ricorso: “La norma è ingiusta sia perché, oltre a violare la legge, incide sugli stranieri che già contribuiscono con il loro lavoro alle finanze dello stato sia perché si addebitano loro i costi di una politica delle espulsioni, che è sempre meno coerente con i movimenti migratori in atto”.

Inoltre, proseguono, “è ingiusto che le risorse necessarie alle espulsioni debbano ricadere su chi e' regolarmente presente sul territorio. È sulla regolarizzazione di chi non lo è e sull'emersione del lavoro nero che vanno trovate le fonti di finanziamento alle politiche migratorie e di integrazione. Questo, in coerenza con quanto il governo si è impegnato a fare nella lotta all'evasione fiscale”, concludono Lamonica e Piccinini.