"A palazzo Valentini si verifica per la seconda volta la spiacevole situazione di divieto di utilizzo di una sala, regolarmente richiesta, per accogliere i parlamentari del Lazio invitati dalle categorie regionali di Funzione Pubblica Cgil Cisl e Uil, negando l'accesso sia ai lavoratori, Rsu e dirigenti sindacali,  sia agli ospiti invitati", questa la denuncia in un comunicato unitario.

"Porte chiuse, senza motivazioni reali, per un appuntamento di confronto democratico fondamentale, tra istituzioni, sindacati e lavoratori, a tutela dei servizi e della tenuta finanziaria degli enti di area vasta, nei giorni in cui si discute la conversione del dl 50, che stanzia risorse non sufficienti per la sopravvivenza di questi enti", attaccano le sigle.

"L'atto è una evidente chiusura al dialogo, nella totale mancanza di rispetto dei rapporti istituzionali e sindacali, in violazione delle leggi che regolano la rappresentanza e i diritti dei lavoratori, nonché un’inspiegabile chiusura al confronto costruttivo per il bene stesso dei servizi ai cittadini (che, a parole, sarebbero sempre al centro)", continua la nota.

"È l’ennesima dimostrazione della miopia e della assoluta mancanza di governo di questo ente. Purtroppo per l’attuale amministrazione della Città metropolitana, i corpi intermedi, sia partiti politici che organizzazioni sindacali, sono per ordinamento organismi di rappresentanza, la cui libertà di confronto e azione sono diritti costituzionalmente garantiti", concludono Cgil, Cisl e Uil.