Si è parlato di periferie romane, di disuguaglianze e di come il sindacato possa agire sul territorio migliorando i propri servizi nel seminario "Le nostre periferie. Per un intervento sindacale sul territorio" tenutosi stamattina 21 febbraio) presso la sede della Cgil regionale di via Buonarroti 12 e organizzato dallo Spi Cgil di Roma e del Lazio.

"Se c'è una cosa che ci dovrebbe far riflettere quando parliamo di periferie – ha detto il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola – è il tema delle opportunità. Si stanno rubando opportunità a intere generazioni. Chi nasce in un quartiere periferico ha buone probabilità di non combinare nulla nella sua vita. Quante capacità e competenze perdiamo solo perché non arriviamo a conoscere queste persone, solo perché è loro negata l'opportunità di riuscire?”.

Nelle periferie tutto diventa sempre più complicato, il tasso di scolarità è molto basso, sono dati da dopoguerra. “Mentre noi siamo qui a interrogarci su questi problemi – prosegue Azzola –, la sindaca Raggi manifesta insieme ai tassisti. Non mi sembra la priorità in questo momento. Tra l'altro stiamo parlando della stessa persona che in campagna elettorale ribadiva la necessità di intervenire sulle periferie. Questa è una città che si occupa di tematiche lontanissime dai bisogni reali della gente, basti pensare alla discussione sullo stadio della Roma. L'idea di dove la Capitale debba andare è totalmente assente nel dibattito politico".

Intanto, osserva l'esponente della Cgil, “si va allargando il divario tra chi ha e chi non ha, tra le persone cui un'opportunità è concessa e quelle cui invece è negata. Credo che l'unica organizzazione in grado di invertire questo trend sia proprio la nostra, perché fuori c'è il vuoto. La sfida che lancia oggi il sindacato dei pensionati e che dobbiamo raccogliere è quella di provare a conciliare azione individuale e azione politica, mettere a frutto le nostre competenze, la nostra capacità di parlare alla città rendendo più efficienti i nostri servizi”.

“Dobbiamo riconquistare la fiducia della gente che ha visto anche il sindacato arretrare negli ultimi anni. Noi – conclude – lo possiamo fare e sogno un giorno in cui avremo un sindaco che si occuperà non della rivolta dei tassisti ma di come offrire un'opportunità a chi l'ha persa o non l'ha mai avuta. In caso contrario temo che lo scollamento tra istituzioni e i cittadini romani non potrà che aumentare".