"Dopo qualche mese di trattativa, oggi siamo giunti unitariamente alla chiusura del nuovo protocollo sugli appalti con il Comune di Bologna. L'intesa ha visto la firma anche di tutte le associazioni datoriali del territorio. Questo, è uno degli elementi di grande novità dell'intesa, a testimonianza del fatto che per raggiungere importanti obiettivi su un tema così spinoso, è necessaria una sinergia tra tutti i soggetti in campo nella gestione dell'intera filiera. In tale caso, per la prima volta, c'è stato un indubbio passo in avanti", sostiene Sonia Sovilla, della segreteria della Cgil di Bologna, che ha direttamente seguìto la trattativa.

Probabilmente, i recenti fatti di cronaca su scandali e corruzione hanno fatto alzare il livello di guardia e ritenere, congiuntamente, necessario un significativo passo in avanti. Dopo il prorocollo sottoscritto nel 2005, avevamo tutti la necessità di rivederlo, alla luce di quello che è il nuovo contesto che si è venuto a delineare già da tempo; in questa fase, la necessità di condividere un livello di legalità e trasparenza era una delle due priorità. L'altra, fortemente voluta dalle Cgil, che su questo tema sta strutturando tutta la contrattazione sul territorio, era quella di rivedere con maggior determinazione la clausola sociale, e il mantenimento delle retribuzioni e dei diritti acquisiti nelle fasi del cambio di gestione. La recente normativa sul lavoro, il Jobs act, fortemente contestata dalla Cgil, ma diventata purtroppo legge dello Stato, è stata qui neutralizzata, a dimostrazione, che il tema non è quello di abbassare i diritti e le tutele di chi, tra l'altro, ne ha sempre avuti molto pochi, ma di creare buona e stabile occupazione", continua la dirigente sindacale.

In questo protocollo, entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti. Altri elementi qualificanti sono senz'altro l'obiettivo condiviso di andare verso la stazione appaltante unica, vera e concreta strategia per il controllo della spesa pubblica, la lotta alle cooperative spurie, che in questi anni ci hanno causato un mare di problemi nella gestione quotidiana degli appalti (prevedendo che il lavoratore non può essere obbligato a diventare socio, ma anche che i regolamenti delle cooperative non possano essere in contrasto con le leggi e i ccnl. Finalmente abbiamo raggiunto l'obiettivo, rincorso da anni, di avere il completo monitoraggio degli appalti e delle concessioni all'interno del Comune: un elemento tutt'altro che banale per le categorie che erano da sempre costrette a gestire a valle i processi di cambio appalto", aggiunge l'esponente della Cgil locale.

"Abbiamo poi sancìto il superamento delle gare al massimo ribasso e una maggior valorizzazione delle imprese che rispettano la legalità, la correttezza retributiva-contributiva-fiscale, nonchè il rispetto dei ccnl sottocritti dalle organizzazioni maggiormente rappresentative, nonchè eventuali ccnl provinciali, se esistenti. Viene finalmente prevista la revisione periodica del prezzo, con un adeguamento che deve integralmente recepire i rinnovi della contrattazione nazionale e territoriale. Un protocollo abbastanza innovativo anche nell'approccio, che accetta la sfida di un momento storico molto particolare e che sottolinea come, in questo mondo, noi dobbiamo salvaguardare tutti i posti di lavoro che abbiamo, e possibilmente crearne di nuovi, ma nel rispetto dei diritti e delle tutele per tutti/e", rileva ancora Sovilla.

"Come tutti gli accordi, c'è la fase della gestione, tutt'altro che irrilevante in un mondo che, strutturalmente, è sempre in completa evoluzione. Ma su questo, la Cgil di Bologna sta facendo un forte investimento, e per noi gli appalti del Comune, che negli anni non sono stati immuni da problemi non di poco conto, rappresenteranno, anche con questa intesa, un discreto bacino di tenuta contrattuale, se sapremo essere presenti in quei luoghi di lavoro con maggior determinazione rispetto al passato", conclude la sindacalista.