Dal 30 gennaio 2012 è entrata in vigore una ulteriore norma del “pacchetto sicurezza" (legge 94/2009) del governo Berlusconi. Gli immigrati regolari, già colpiti come tutti i cittadini italiani dalle recenti manovre, devono affrontare anche una tassa aggiuntiva per il rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, tra i 150 e 270 euro per ogni persona maggiorenne.

"Questo ennesima ingiustizia – denunciano le segreterie provicniali Cgil, Cisl e Uil di Ancona – si aggiunge all’assenza di una necessaria modifica della legge sulla cittadinanza per dare risposta a migliaia di giovani minori nati e cresciuti in Italia (oltre 600mila), che per lo stato sono immigrati, ma che si sentono italiani a tutti gli effetti vivendo in Italia da anni e anni".

"Nel frattempo, molti lavoratori immigrati regolari – diochiarano ancora i sindacati anconetani – che nelle Marche sono circa 150mila, sono colpiti dalla crisi con la perdita del lavoro, rischiano di tornare in una condizione di irregolarità, a causa del ridotto periodo di tempo (sei mesi) concesso per trovare una nuova occupazione. Chiediamo a governo e Parlamento di evitare, o almeno limitare, l’ulteriore aggravio economico per le famiglie immigrate; di rispondere positivamente all’appello lanciato dal Capo dello stato perché si intervenga a modificare la norma sulla cittadinanza; di allungare il periodo di validità del permesso di soggiorno in caso di perdita di lavoro e ricerca di nuova occupazione".

"È tempo – concludono Cgil, Cisl e Uil provinciali – che sia riconosciuto l’apporto economico cui contribuiscono gli immigrati in Italia e che è pari all’11% del pil, cioè 165 miliardi, con 11 i  miliardi di contributi versati ogni anno all’Inps. Una ricchezza culturale e sociale che deve essere valorizzata; è tempo che si abbandonino i toni beceri che solleticano insicurezza e paura nelle nostre comunità e si operi invece per favorire un clima di cooperazione e dialogo nel rispetto delle persone e della legalità".