Tre morti sul lavoro in quattro giorni. È il bilancio pesantissimo che si registra in Toscana nell’ultima settimana. L’ultima giovanissima vittima è stato, questa mattina, un operaio di origine tunisina di 22 anni, schiacciato da una pressa in un'azienda tessile a Montale, provincia di Pistoia. Prima di lui il rider investito a Livorno mentre attraversava la strada e l’idraulico deceduto in seguito a una caduta dall’alto mentre eseguiva dei lavori in una conceria a Castelfranco di Sotto, provincia di Pisa.

Per i sindacati è inaccettabile che si continui a morire di lavoro. “Una sconfitta per tutti e nel momento in cui si muore di lavoro non esiste più il diritto al lavoro previsto nella nostra Costituzione" si legge in un comunicato firmato dal segretario generale della Cgil di Pistoia, Daniele Gioffredi, e dal segretario della Filctem Massimiliano Brezzo. "Purtroppo, nonostante si vada verso una digitalizzazione sempre più spinta del mondo del lavoro - aggiungono -, si continua a morire come nel secolo scorso e finché ci sarà necessità del patrimonio umano che è un valore e dà dignità, occorre investire in sicurezza, che invece spesso è considerata solo un costo, così come nella prevenzione e nella formazione permanente a partire dalle scuole. Il tema della sicurezza va affrontato a 360 gradi perché è collegato al lavoro, alla sua organizzazione, alla sua quantità e alle sue regole e deve rimanere centrale, perseverando nella direzione della prevenzione, attraverso il potenziamento di tutti gli strumenti legislativi, ispettivi ed anche contrattuali per cercare di debellare questa piaga sociale e non dover piangere altre morti".