“Inaccettabile”. Dura condanna del segretario generale della Cgil Monza Brianza, Matteo Casiraghi, alla notizia arrivata ieri da Caponago, dove i carabinieri di Vimercate hanno fermato l’ennesimo camion con il carico fantasma proveniente dai paesi dell’est. Tra gli pneumatici che trasportava, nascondeva sei giovani afghani tra cui anche minorenni. “Non possiamo essere indifferenti rispetto alle tragedie sulla rotta dei Balcani. Di fronte a questa disumanità – afferma il dirigente sindacale – stare zitti equivale a essere complici di questa situazione. Ed è per questo che con insistenza diciamo che l'Europa dovrebbe ripensare complessivamente alla strategia politica dell’immigrazione”.

“È urgente – continua –, ancor di più nella pandemia che stiamo vivendo, una strategia che metta al centro il rispetto dei diritti umani e che impedisca episodi di violenza e abusi commessi sui migranti lungo i confini europei. La condivisione della responsabilità dell’accoglienza deve essere capace di determinare diritti, salute e integrazione”.

La Cgil di Monza e Brianza è da tempo impegnata, insieme a decine di associazioni aderenti alla Rete Brianza Accogliente e Solidale, tra cui l’associazione multiculturale Diritti Insieme, nel promuovere una cultura di accoglienza e solidarietà che faccia superare insieme questa pandemia senza lasciare indietro nessuno.

“Stiamo sostenendo economicamente, insieme a ‘Rivolti ai Balcani’, la raccolta di beni (scarpe, abbigliamenti e coperte) per le centinaia di profughi vittime delle violenze e dei respingimenti europei. In particolar modo stiamo aiutando le centinaia di persone intrappolate nella neve, e nel ghiaccio, del campo bosniaco di Lipa”, continua Matteo Casiraghi.

Citando Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi – scrive il segretario – l’Europa sembra essersi fermata a Lipa. “Per queste ragioni, nei luoghi di lavoro e nel territorio, reagiremo sempre con indignazione e impegno concreto e convinto verso le ingiustizie di questa società vittima di fallimentari politiche neoliberiste”.