Serve un’accelerazione per fermare la strage di anziani. A scriverlo in un comunicato unitario i sindacati pensionati del Friuli Venezia Giulia, che chiedono correttivi nei criteri di distribuzione dei vaccini, che tengano conto dei diversi dati demografici delle regioni. Misure che potrebbero effettivamente favorire una stretta nella campagna di vaccinazione della popolazione over 65, la più esposta agli effetti più gravi dell’epidemia.

La presa di posizione dei segretari regionali di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, Roberto Treu, Renato Pizzolitto e Magda Gruarin, si inserisce nella scia dell’allarme lanciato a livello nazionale dai sindacati pensionati sui ritardi nella distribuzione del vaccino. «È una vera e propria corsa contro il tempo – dichiarano Treu, Pizzolitto e Gruarin – perché stiamo assistendo ad una vera e propria strage degli anziani, con numeri particolarmente gravi nella nostra regione, che purtroppo è tra quelle più colpite, a livello nazionale, da questa seconda ondata ancora in atto. Effetti che rischiano di acuirsi ulteriormente nelle prossime settimane, in particolare nelle case di riposo, dove i contagi hanno già raggiunto complessivamente il 40 per cento degli ospiti e più del 25 per cento del personale, con oltre 500 decessi dall’inizio della pandemia, un dato di quasi quattro volte superiore rispetto alla prima ondata».

Da qui, per i pensionati, anche l’esigenza di un rapido rilancio del confronto tra Regione e parti sociali, per definire correttivi condivisi nella strategia di contrasto all’epidemia, a partire da una gestione dei tamponi che possa consentire l’intensificazione dei test nelle case di riposo, visto il numero crescente di strutture costrette a rivolgersi ai lavoratori privati, con costi molto ingenti e il rischio che questi si ripercuotano sulle rette, già difficilmente sostenibili per molti utenti e le loro famiglie.