La Columbus di Parma, storica azienda di trasformazione del pomodoro, è a un passo dalla chiusura. Un danno per il patrimonio del territorio, una sconfitta per tutti. Per questo venerdì 26 giugno, durante il tavolo di confronto in Comune, i lavoratori hanno dato vita a un presidio di protesta contro i vertici del gruppo, che non arretrano di un millimetro. Nessun rispetto per la storia e le competenze degli addetti, nessuna intenzione di riconoscere i giusti ammortizzatori sociali, né di interessarsi alle conseguenze della chiusura, che lascerebbe a casa 60 dipendenti fissi e circa 150 indiretti. I vertici non si presentano ai tavoli e rischiano di lasciare gli addetti senza occupazione e senza sostegno al reddito.

“Gli venga riconosciuto almeno il diritto di essere ascoltati mentre stanno perdendo il lavoro – ha dichiarato Massimo Petrolini della Flai Cgil della provincia – e visto che l’imprenditore non li ascolta, abbiamo provato almeno a farci sentire da Comune, Provincia e Regione. Per noi quello di oggi, nonostante l’assenza dell’imprenditore, è il punto di partenza di un percorso a tappe che vuole portare al tavolo la proprietà, affinché si assuma la responsabilità di percorrere tutte le strade che servono per alleviare le ricadute sociali che possono essere conseguenti alla perdita del posto”.