Alla fine, la casa di moda chiuderà la sua fabbrica toscana. A nulla sono valsi gli incontri con il sindacato per cercare di tenere aperta la sede di Sesto Fiorentino. E ben 100 dipendenti, su un totale di 170, hanno preferito licenziarsi, piuttosto che trasferirsi a Milano. Solo in 50 hanno accettato la proposta dell’azienda a spostarsi nella capitale della moda (secondo le condizioni previste dal contratto nazionale in questi casi). La maggioranza lascerà il posto di lavoro, aderendo al piano sociale, che prevede la corresponsione da otto a undici mensilità, a seconda dell’anzianità di servizio. La Filctem Cgil e la Femca Cisl hanno espresso molta preoccupazione per il futuro industriale del marchio: "Con la chiusura della sede fiorentina dell’azienda scompare un enorme patrimonio professionale e umano, oltre a una risorsa per il territorio”.