Il coordinamento nazionale di Fiom, Fim e Uilm chiede al Mise di essere riconvocato per riprendere il confronto con Whirlpool. "La decisione di chiudere la fabbrica di Napoli, infatti, non è venuta meno, nè più in generale è mutato il quadro di depauperamento delle attività italiane, sia produttive che di staff. Anzi, la multinazionale ha preannunciato un'importante comunicazione per lunedì 25 maggio, che temiamo possa addirittura aggravare la situazione e inasprire la vertenza. A Napoli, abbiamo continue conferme della volontà di chiudere a fine ottobre, come la disdetta dei contratti di fornitura; a Caserta, si attende il completamento delle promesse operazioni di reindustrializzazione, che scontano ritardi assai preoccupanti: a Siena, l'emergenza ha paradossalmente comportato un aumento produttivo, che però si teme momentaneo e che comunque non ha ancora prodotto il superamento degli ammortizzatori sociali; a Melano, vi è un ricorso crescente agli ammortizzatori sociali e non si è ancora risolta la delicata questione di allestimento di postazioni idonee a riassorbire i lavoratori con ridotte capacità lavorative; a Comunanza, prosegue il ricorso ad ammortizzatori sociali, con livelli produttivi assai preoccupanti; a Cassinetta, si registrano cali di produzione che mettono a repentaglio l'occupazione di tanti lavoratori, che attendono la stabilizzazione definitiva; negli enti direzionali e di ricerca proseguono i timori di ulteriori delocalizzazioni di funzioni e si hanno ancora lavoratori continuativamente collocati In Cig e in solidarietà", precisano i sindacati."

Proprio la necessità di far ricorso ad ammortizzatori in quasi tutte le realtà del gruppo rende urgente il confronto, giacchè la cassa speciale Covid-19 scadrà già a giugno. A Whirlpool chiediamo di rispettare il piano industriale, sottoscritto con il sindacato a ottobre 2018, di desistere dalla decisione di chiudere Napoli e di rilanciare la presenza nel nostro Paese, al Governo chiediamo di garantire ammortizzatori sociali indispensabili per scongiurare i licenziamenti, nonchè di adottare tutte le misure necessarie a sostenrere la vertenza. Come sindacato, non accetteremo chiusure e tagli, nè vendite a soggetti inaffidabili, che servono solo a camuffarle, ma lotteremo per ottenere soluzioni concrete. Per martedì 26 maggio è riconvocato il coordinamento nazionale per mettere in atto le inziiative sindacali conseguenti alle comunicazioni aziendali di lunedì 25 maggio", concludono le sigle di categoria.