La netta presa di posizione del presidente della Repubblica Mattarella sui cortei dei no vax, le nuove disposizioni del Viminale per le manifestazioni di piazza, l’incertezza sui contenuti della manovra finanziaria: questi i temi che dominano le prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali di oggi (mercoledì 10 novembre).

“Mattarella e i no pass: violenze inaccettabili. La mappa delle aree vietate ai manifestanti” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “Basta violenza No Vax. Altolà di Sergio Mattarella sui cortei: ‘Dobbiamo sconfiggere il virus, non attaccare gli strumenti che lo combattono’. Il Viminale vara la stretta sulle manifestazioni contro le vaccinazioni. Più controlli e sanzioni per Green Pass e mascherine”.

Sulla Stampa si legge: “Mattarella accusa le piazze No Vax. II presidente: ‘Il nemico è il virus. non gli strumenti che lo combattono’. La stretta del Viminale. Ancora un picco di contagi, in Italia centomila positivi. L’Alto Adige chiede a Roma il super green pass”. Stesso tema per il Messaggero: “Più contagi dalle piazze No Vax. Mattarella: ‘Certe proteste danneggiano i più deboli’. E scatta il divieto per i cortei. Crescono i positivi e i ricoveri: picco di decessi. Parte la corsa alle terze dosi di vaccino”.

Il Giornale lancia “Intervista a Berlusconi: Draghi resti premier. Irresponsabile interrompere il suo lavoro. Chi sale al Colle rappresenta l'Italia, al di là degli schieramenti”. E così Libero: “Vietati i cortei. La legge anti No Vax. Stop a tutte le manifestazioni fino a fine emergenza. Concessi solo i sit-in. I leader anti-iniezione annunciano battaglia: pronti a violare la norma”.

“Non mi sbilancio”, questo il titolo del Manifesto su una grande foto del premier Draghi e del ministro dell’Economia Franco: “Manovra in alto mare. Palazzo Chigi propone il ritorno in Cdm per modifiche. Ma i partiti vanno all'assalto e Draghi ci ripensa. A due settimane dall'approvazione la legge di bilancio non è ancora in Senato. I nodi irrisolti: dal reddito di cittadinanza alle tasse, dalle pensioni al superbonus”.

Questa l’apertura del Fatto Quotidiano: “Renzi, ecco la email per pilotare tg e talk. Struttura Delta: accordi con Rai e Mediaset per il voto”. Infine, il Sole 24 Ore: “Bonus casa, subito i controlli. In arrivo Dl per incrociare i dati delle fatture e quelli bancari ed evitare le frodi. Proroga 110% per le villette se rispetteranno una nuova tempistica di lavorazione”. 

L’intervista
“La mobilitazione del sindacato deve essere costruttiva e responsabile, evocare continuamente lo sciopero rischia di sminuirne il valore e la portata”. Inizia così l’intervista del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra pubblicata oggi sulla Stampa: “Con il governo bisogna riallacciare i fili del dialogo, perché sulla manovra è stato molto scarso (…). È necessario partire dai contenuti della nostra piattaforma sulle pensioni, che il ministero del Lavoro conosce benissimo. Ma ci aspettiamo aperture anche su investimenti e occupazione, fisco e Pnrr, ammortizzatori e politiche attive, Pa e scuola”.

Per Sbarra servono “un grande accordo governo-imprese-sindacato, che ponga le basi per la crescita e una nuova politica industriale, che agganci le grandi transizioni in atto assicurando rilancio occupazionale”. Tornando alla manovra, l’esponente sindacale rileva che “il confronto è stato scarso e le lacune della legge di bilancio risentono proprio di questo deficit. Da solo anche questo governo, per quanto autorevole, non ce la può fare. La coesione sociale è indispensabile per dare profondità ed equità alle riforme”.

Riguardo il tema delle pensioni, per la Cisl occorre “recuperare sostenibilità sociale. Servono miglioramenti strutturali che, da un lato, garantiscano pensioni dignitose a ragazze e ragazzi incastrati in percorsi precari, dall'altro, riconoscano ai lavoratori la libertà di uscire dal mercato del lavoro a partire da 62 anni di età o 41 di contributi”. L’ultima battuta è sulla manovra: “Sul fisco bisogna dare un forte segnale redistributivo, orientando le risorse su una rimodulazione del carico a favore delle fasce medio-popolari del lavoro e delle pensioni. Occorre poi abbattere il cuneo fiscale sul lato lavoro, ma anche rivedere le prime aliquote Irpef”.

“Basta attendismo. Cirio e sindaco, è ora di agire”: questo il titolo dell’intervista al segretario generale della Fiom Cgil del Piemonte Giorgio Airaudo, pubblicata oggi sull’edizione torinese di Repubblica. “Le elezioni sono passate ma i problemi sono rimasti intatti, nulla di ciò che è stato immaginato o promesso si è concretizzato”, spiega l’esponente sindacale, ricordando che “prima è iniziata una discussione (…) sulla possibilità che una gigafactory Stellantis si potesse realizzare a Torino, discussione che si è trasformata dalla gigafactory a insediamento per produrre microchip della Intel. Nel frattempo si è chiuso un altro stabilimento, la Maserati di Grugliasco, senza tanto clamore. Non vedo seguito ai tanti impegni e alle promesse fatte”.

Per Airaudo “non si può vivere aspettando, senza avere progetti e programmi. Tutti rimandano al Pnrr, sottolineando come grazie a questi fondi assisteremo a una trasformazione epocale. Ma tutto questo avviene a condizione che si abbia una visione, un progetto e soprattutto interlocuzioni”. E aggiunge: “Torino ha un nuovo sindaco, Lo Russo, esponente di un partito fondamentale dell'area di governo. Anche il presidente della Regione Cirio è espressione di un partito che nell'esecutivo Draghi conta. È un vantaggio. Allora si intestino un'iniziativa per portare a Torino qualche cosa, vadano a Roma per sbloccare la situazione”.

Il segretario Fiom piemontese rileva anche che “avevamo un tavolo sull'automotive, ma non è più stato convocato dopo agosto. Draghi doveva venire a Torino e in Piemonte, ma si è persa traccia di questa visita. Nel frattempo abbiamo una fabbrica in meno e sappiamo che per Intel il Piemonte non compete solo con altri posti in Europa, ma a livello italiano”. Per Airaudo, in conclusione, c’è bisogno di “prospettive e strumenti per gestire la transizione. In Belgio hanno riutilizzato i minatori in una nuova fabbrica d'auto, ma hanno avuto tempo e mezzi per farlo. Io penso che ci siano possibilità legate a Stellantis, ma bisogna arrivare al dunque, cercando interlocuzioni dirette con il premier Draghi e l'ad Tavares”.

Gli editoriali
“La cittadinanza e il giusto reddito. Cosa serve davvero, senza stereotipi”, così il titolo dell’editoriale della sociologa Chiara Saraceno, pubblicato oggi sulla Stampa. “La parte monetaria del reddito di cittadinanza è partita spedita e si è rivelata uno strumento prezioso di contrasto agli effetti economici della pandemia, le altre parti invece fanno tuttora fatica ad andare a regime”, spiega la studiosa, rilevando che “Centri per l'impiego e servizi sociali dei Comuni non sempre sono stati in grado di far fronte alla massa di persone di cui hanno dovuto farsi carico”, questo sia per la “mancanza di personale in termini sia quantitativi sia qualitativi (delle figure professionali necessarie)” sia per la “forte disomogeneità territoriale e a modalità di governance spesso frammentate e scarsamente comunicanti”.

Al di là di questo, per Saraceno occorre correggere alcune criticità, a partire da “quelle norme che, a motivo di una scala di equivalenza senza alcun fondamento scientifico, escludono molte famiglie numerose e con minorenni e in generale proteggono più le famiglie piccole e di soli adulti, o del requisito altissimo di residenza che esclude tutti gli stranieri che risiedono in Italia da meno di dieci anni, impedendo di fatto di offrire sostegno prima che la situazione di povertà si cronicizzi”. O della norma che “considera congrua e non rifiutabile un'offerta di lavoro a 250 chilometri di distanza o addirittura sull'intero territorio nazionale”.

L’editorialista chiede anche di rivedere “la norma che detrae dal reddito di cittadinanza l'80% del reddito guadagnato, perché configura un'aliquota marginale altissima, di fatto disincentivando dal lavorare, o dal farlo con un contratto regolare”. Infine, anche la norma che “considera separatamente le soglie di reddito liquido, di risparmio e di proprietà immobiliare al di sotto delle quali si ha accesso al reddito di cittadinanza, e poi calcola l'importo di questo sulla base del primo, produce iniquità tra beneficiari che il comitato scientifico propone di correggere, considerando una parte del risparmio come reddito”.

“In Italia una donna ha una maggior probabilità di morire per mano di una persona conosciuta, spesso parte della propria cerchia familiare, rispetto a una persona sconosciuta”. Parte da questa considerazione la riflessione della portavoce dell’Associazione Plurale Annamaria Furlan, pubblicata oggi su Avvenire: “Nel periodo 1° gennaio-22 agosto 2021 su 178 omicidi registrati in totale, 74 hanno visto come vittime donne, di cui 65 uccise in ambito familiare/affettivo. Di queste, 46 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner”.

Per Furlan è necessario “inasprire le pene e velocizzare le procedure penali contro la piaga grave e inaccettabile dei ‘femminicidi’, proteggendo le vittime e i loro figli”. Bisogna poi “incrementare il fondo per le pari opportunità ripartito tra le Regioni e Province autonome per il finanziamento dei centri anti violenza e delle case rifugio, sbloccando i fondi per gli orfani di femminicidio”. Ma occorre anche “un serio investimento economico, sociale e culturale in prevenzione contro ogni forma di violenza di genere”.

L’ex segretaria generale della Cisl rileva che “la straordinaria opportunità offerta dai fondi europei e dal Pnrr ci consente di farlo se saremo capaci di non pensare solo in termini quantitativi, ma anche e soprattutto qualitativi, mettendo in primo piano l'educazione e la formazione sui diritti d'inclusione, le pari opportunità, i servizi di comunità, l'accesso al lavoro di qualità, ma anche il riconoscimento del valore sociale del lavoro di cura e la valorizzazione previdenziale della maternità”. Annamaria Furlan così conclude: “Bisogna costruire fin dall'infanzia valori positivi condivisi, che possano poi diventare cultura, processi, comportamenti, un modo di ripensare la convivenza civile, l'inclusione, la valorizzazione delle differenze, il rispetto della persona”.

La Cgil
L’apertura di Collettiva è dedicata al tema dell’invecchiamento attivo: la nuova legge della Regione Lazio (con una scheda dei contenuti), la videointervista del segretario generale Spi Cgil Ivan Pedretti sui vantaggi delle politiche di sostegno agli anziani.

Da segnalare l’intervento del segretario generale Cgil Maurizio Landini alla conferenza di metà mandato della Ces in corso a Lisbona, la campagna del sindacato internazionale Ces contro fascismi e populismi, la presentazione del decimo congresso dell’Auser, l’istituzione nel Comune di Cerignola di un assessorato per il contrasto al caporalato, la manifestazione dell’11 novembre a Lecce per la sicurezza sul lavoro, l’assalto notturno alla sede Cgil di San Vito Chietino, lo streaming della presentazione del nuovo numero della Rivista delle politiche sociali, il punto sulle pensioni del segretario confederale Cgil Roberto Ghiselli.

Per la rubrica Buona Memoria, la rievocazione della "notte dei cristalli" nella Germania nazista del 1938.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.