Tutte le facce del lavoro. Prosegue la settimana di Futura 2021
Terzo appuntamento con "Futura 2021. Partecipazione. Inclusione. Rappresentanza", l'evento delle categorie e delle tutele individuali della Cgil, organizzato in collaborazione con Futura. Dopo le prime due giornate con Fiom, Slc, Filctem e Caaf, oggi a salire sul palco del Centro Congressi Frentani di Roma saranno Flai e Flc. Sono tre gli appuntamenti di oggi. I tre eventi, come si è già fatto per tutti gli altri, saranno trasmessi in diretta su Collettiva.it. dalle 9,30 di questa mattina. I primi due appuntamenti sono curati dalla Flai, con “Oltre lo sfruttamento: il lavoro che vogliamo” e poi alle 11 con il dibattito su “Quali strumenti per l’occupazione per il settore agroalimentare”. Alle discussioni della Flai parteciperanno anche il ministro Patuanelli e il ministro Orlando. Su Collettiva.it è Martina Toti a presentare i due appuntamenti Flai: 
Dopo pranzo si cambia scena e il testimone passa al sindacato dei lavoratori della conoscenza con il dibattito organizzato dalla Flc su “La scuola dell’inclusione”. Al dibattito sulla scuola parteciperanno il ministro Bianchi e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Il pomeriggio Flc viene presentato su Collettiva.it da Stefano Iucci
Si proseguirà poi domani con i trasporti e lunedì con il lavoro precario e discontinuo su cui rifletterà il Nidil Cgil e con il lavoro pubblico con l'evento della Fp Cgil.  Per leggere il programma completo: La redazione di Collettiva.it che sta curando le dirette di tutti gli eventi della settimana di F utura 2021 ha predisposto uno spazio speciale dove si stanno raccogliendo tutti i materiali: articoli, video, dirette, programmi. 

Sulle prime pagine
Fine delle restrizioni dovute alla pandemia, eliminazione dell’obbligo della mascherina protettiva all’aperto, varo del green pass per viaggiare in Europa. Sono questi i temi principali trattati oggi su quasi tutte le prime pagine dei quotidiani. Al centro dell’attenzione politica sugli scontri da pandemia l’incontro tra il presidente del Consiglio, Mario Draghi e il capo della Lega, Matteo Salvini che continua a porsi come il maggiore rappresentante del movimento “liberi tutti”. Dopo il confronto è stato lo stesso Draghi a cercare di smorzare le tensioni. “Stop mascherine all’aperto” è il titolo di apertura di Repubblica. Si valuta di anticipare la decisione entro la fine di giugno. L’obbligo di indossarle resterebbe solo al chiuso. Ma il capo del governo tiene il punto sullo stato di emergenza: resterà ancora. Preoccupa la variante Delta. Più chiaro il titolo de La Stampa: “Via al Green Pass, lite sulle mascherine”. Salvini a Palazzo Chigi: riprendiamoci la libertà di respirare. Di Maio lo appoggia, ma c’è il no di Speranza. Intanto sul mix di vaccini ci sono i dubbi dell’Ema essendo i dati ancora limitati. Sullo stesso quotidiano Flavia Amabilie illustra tutte le regole per viaggiare. Più “salviniano” il Messaggero che apre con il titolo “Il green pass apre le discoteche”. Draghi firma il Dpcm: certificato di carta in farmacia o digitale con una mail o un sms. Oggi il Comitato tecnico scientifico decide sui locali da ballo. Bocciato il vaccino tedesco CureVac. Si complica il piano vaccinale. Sui temi delle vaccinazioni arriva però la rassicurazione del commissario Figliuolo che parla con una intervista al Giornale. Mentre i quotidiani del centro destra tirano la volata a Salvini contro le posizioni del Pd nell’area di governo, il manifesto riporta l’attenzione sulla gara per la poltrona di sindaco a Roma. La critica e l’attacco è a Calenda che è subito salito sul carro dei costruttori: “La voce del mattone”.

Il lavoro sui giornali

La morte di Luana non è stata accidentale?
Ne parla Marco Gasperetti sul Corriere della Sera (p. 18). “Una doppia manomissione. La prima al quadro elettrico, la seconda ai meccanismi. Risultato: blocco totale dei sistemi di sicurezza dell'orditoio al quale il maggio lavorava Luana D'Orazio. La giovane, apprendista operaia, fu inghiottita dal macchinario e morì straziata dagli ingranaggi. Sono le prime indiscrezioni sulla perizia disposta dalla Procura diretta da Giuseppe Nicolosi che già durante le prime indagini si era concentrata sui sistemi di sicurezza dell'azienda di Montemurlo (Prato), teatro della tragedia. I magistrati sono ancora in attesa delle conclusioni degli esami tecnici e solo queste potranno dare un quadro appropriato su cosa sia successo quel giorno e per quale motivo è morta Luana. Ma dai primi riscontri sembra essere confermata l'ipotesi che sull'orditoio la saracinesca di sicurezza fosse alzata e dunque inattiva. La presunta manomissione del sistema elettrico, probabilmente la cellula fotoelettrica, avrebbe impedito che la grata si abbassasse appena iniziava il ciclo produttivo o, secondo una seconda ipotesi, avrebbe consentito all'orditoio di funzionare persino nel caso di una totale rimozione della grata stessa e dunque avrebbe annullato ogni sistema di protezione. Il motivo della presunta manipolazione è ancora tutto da stabilire: si sospetta possa avere collegamenti con la produttività. In altre parole, tolti i sistemi di protezione, i macchinari avrebbero funzionato molto più velocemente, senza intoppi e fermate. Un'ipotesi, ovviamente, ancora tutta da confermare, ma sulla quale i pm hanno molti sospetti. E non è un caso che le tre persone indagate, la titolare dell'azienda Luana Coppini, il marito Daniele Faggi e il tecnico manutentore, Mario Cusimano, non sono soltanto sospettate di omicidio colposo ma anche di rimozione o omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro. Alcuni accertamenti, eseguiti nella stessa azienda su un macchinario simile a quello utilizzato dalla vittima, avevano dato risultati simili. E anche in quel caso era stata evidenziata una sospetta manomissione del sistema meccanico ed elettrico dell'orditoio….”
Gli stessi sospetti su Repubblica (p. 14): La morte di Luana. Prato come Mottarone: orditoio manomesso” e sul Messaggero: “Luana, la verità dei periti: manomesso l’impianto” (Valentina Errante a pagina 13). 

Quattordici ore al giorno sotto il sole per pochi euro
Le notizie sul caporalato e le nuove forme di schiavitù spesso passano inosservate. Come quella di oggi pubblicata su La Stampa a pagina 7. Lavoravano anche 14 ore al giorno per pochi euro, rimanendo molto tempo senza mangiare e bevendo acqua di pozzo. Caporalato nelle campagne di Foggia e Campobasso. I braccianti venivano reclutati nelle baraccopoli di Borgo Mezzanone e del Ghetto di Rignano con la complicità di un caporale senegalese. Era lui a trovare manodopera a basso prezzo, disposta a raccogliere pomodori per ore, sotto il sole, spesso senza ferie o riposi. A far emergere quanto accadeva in quei campi la denuncia di due cittadini della Guinea Bissau. Immediate le indagini dei carabinieri di Foggia, coordinate dalla procura, che hanno messo in luce un meccanismo in apparenza regolare. Venivano “assunti da una locale cooperativa schermo operante sotto una cornice di apparente legalità”. Poi venivano smistati in altre aziende agricole. “Tutti in precarie condizioni igienico-sanitarie e in forte stato di bisogno”. I braccianti venivano accompagnati al lavoro a bordo di furgoni fatiscenti. Per il trasporto erano anche costretti a sottrarre 5 euro dalla loro già misera paga. Lavoravano con ritmi estenuanti, senza dispositivi di protezione e senza mai essere sottoposti ad una visita medica. A volte anche in nero. Se poi il caporale non era soddisfatto della raccolta, sottraeva 50 centesimi sul compenso di 5 euro percepito per ogni cassone di pomodoro riempito. Sette le persone arrestate, tre in carcere e quattro ai domiciliari: rispondono di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Sorpresa, torna a crescere il lavoro in somministrazione 
Se ne parla sulle pagine milanesi di Avvenire. Sono tornate a crescere nel Bresciano le richieste di lavoro in somministrazione (quello mediato da un'agenzia e a carattere temporaneo o a termine) dopo una lunga serie di cali a partire dal decreto dignità. Lo dice Confindustria Brescia nel tradizionale Osservatorio congiunturale, da cui emerge un aumento del 7% nei primi 3 mesi dell'anno. L'ultimo aumento era stato registrato nel secondo trimestre del 2018. Un rialzo che, secondo il vicepresidente di Confindustria Brescia Roberto Zini, “testimonia una volta di più come, da parte delle imprese, ci sia una forte volontà di assumere”. “Gli investimenti effettuati nel sistema imprenditoriale - conclude Zini - sono stati importanti, e siamo sempre più consapevoli di come la crescita delle aziende stesse possa garantire un'occupazione stabile e di qualità”.

Il Ministero per la transizione ecologica assume
Troviamo la notizia sul Sole 24 ore (p.5). “Sullo sfondo c'è l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza che affida al ministero della Transizione ecologica il compito di gestire il pacchetto più consistente di risorse in arrivo dall'Europa Così il decreto in 9 articoli, anticipato dal Sole 24 Ore e approvato ieri dal Consiglio dei ministri, autorizza il Mite a procedere, tramite concorso pubblico, con nuove assunzioni a tempo indeterminato (218 laureati ad elevata tecnica: il 5o% dei posti, però, sarà riservato a personale dipendente di società a partecipazione pubblica che abbia fornito «attività di supporto tecnico-specialistico e operativo in materia ambientale» presso il Mite per almeno due anni, anche non continuativi, nel triennio anteriore all'entrata in vigore del decreto. In linea con il Dl semplificazioni e govemance che autorizza i ministeri titolari di interventi nel Pnrr a creare un'apposita unità di missione per il coordinamento della fase attuativa del Recovery, il provvedimento istituisce poi al Mite un dipartimento ad hoc che si avvarrà di due direzioni generali …”

Smarworking, trappola o opportunità?
Se ne parla a Reggio Emilia nella sede della Cgil. L’incontro per parlare di smarworking  si terrà oggi pomeriggio nella sede della Camera del Lavoro di Reggio Emilia e sarà trasmesso in diretta, dalle 17, sulla pagina Facebook della Cgil di Reggio Emilia sul tema "Smartworking, tra rischi e opportunità". Introduce il segretario generale della Cgil di Reggio, Crisitan Sesena e ne discutono Claudio Galli di Kohler, Matteo Rinaldini di Unimore e Tania Scacchetti della segreteria nazionale Cgil..

Oggi lo sciopero del trasporto aereo
La notizia è su Conquiste del lavoro, giornale della Cisl. Aerei a terra Proclamato unitariamente dai sindacati a difesa, tra i tanti, dei lavoratori Alitalia, Air Italy, Blue Panorama, Air Dolomiti Trasporto aereo, oggi scatta lo sciopero generale di tutto il personale del trasporto aereo con presidio dei lavoratori all'aeroporto romano di Fiumicino". Lo hanno proclamato unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo "a difesa dei lavoratori di Alitalia e Air Italy come di Blue Panorama e Air Dolomiti, Neos ma anche Norwegian e di Ernest in liquidazione e delle low cost EasyJet, Ryan Air/Malta Air, Wizz Air, Vueling e Volotea, di tutte le compagnie aeree straniere con base e addetti nel nostro paese, delle società di gestioni aeroportuali, di handling e catering e di tutti gli stagionali e precari del settore". "Alla base dello sciopero - spiegano le organizzazioni sindacali - l'opposizione netta ai licenziamenti nel trasporto aereo, uno dei settori più colpiti dalla pandemia; la richiesta di una sede di confronto interministeriale permanente e l'istituzione di una cabina di regia per garantire la tenuta sociale, assicurando gli ammortizzatori sociali; l'avvio di una riforma del settore per garantire il riordino del sistema aeroportuale; l'applicazione delle regole del lavoro che prevedano gli stessi trattamenti normativi e retributivi a parità di condizioni operative ed il rifinanziamento del Fondo straordinario del trasporto aereo".

Il lavoro si riprende la scena. Un articolo di Laura Pennacchi
Provocatorio e illuminante l’intervento di Laura Pennacchi sul manifesto di oggi: smontati i più ricorrenti luoghi comuni sul lavoro e le trasformazioni, la studiosa invita la sinistra ad un ripensamento radicale e a rimettersi a pensare dopo anni di annebbiamento totale. “Dopo una lunga fase di oscuramento teorico strettamente intrecciata alla crescente invisibilità politica – scrive Pennacchi - le problematiche del lavoro si stanno reimponendo all'attenzione collettiva. La tumultuosa fuoriuscita dalla recessione economica globale provocata dal Coronavirus lascia sul campo disoccupazione, precarietà, inattività molto elevate, a danno soprattutto dei giovani e delle donne. Una crisi del lavoro che tuttavia non riguarda solo aspetti materiali pur gravi”. Con la pandemia, il lavoro si riprende il centro della scena “Un deprezzamento, andato di pari passo con il fastidio verso l'umanesimo, spinto fino a stigmatizzare il taglio ‘lavoristico’ delle grandi Costituzioni moderne Le problematiche del lavo- ro si ripropongono con una virulenza carica di interrogativi culturali ed etici. Per la sinistra, spiega Laura Pennacchi, si tratta di argomenti decisivi e ineludibili. Spingere “l’innovazione alla creazione di lavori buoni, qualificati e ben pagati, per la soddisfazione di bisogni sociali fondamentali, è il compito cruciale che attende oggi una sinistra capace di autoidentificazione materiale e ideale”.
E’ necessario capire fino in fondo le “metamorfosi del lavoro” e i fenomeni che ci hanno reso “plebe”. Dobbiamo chiederci perché i processi di svalutazione del lavoro sono stati così poco contrastati e prendere atto del fallimento delle tante filosofie della “fine del lavoro” che sono state proposte e che nessuno ha contrastato adeguatamente. La sinistra oggi non può sottrarsi a un compito di “ripensamento radicale” perché “la pandemia ha reso più lampanti queste, e altre, falsità e la necessità e l'urgenza di ripensare tanto il lavoro, quanto le forme dello sfruttamento e dell'alienazione. La deprivazione del lavoro, la disoccupazione, la precarizzazione fanno precipitare l'individuo in quello stato che Hegel chiamava "plebe", caratterizzato dalla drammatica percezione di sentirsi "superfluo". Per questo tutte le energie, a partire dalla realizzazione del Pnrr, vanno mobilitate sulla "piena e buona occupazione" e sulle problematiche del lavoro, perché "un'elite che abbandoni questo dovere — ricorda Robert Skildesky — con la motivazione spuria che le persone 'scelgono' il loro livello di occupazione, merita di essere destituita".
Di lavoro e ripensamento culturale si parla anche su La Stampa con un pezzo di Domenico Agasso che rilancia le riflessioni del Pontefice. Per papa Francesco, “il lavoro deve tornare umano” (a pagina 6).

Altre segnalazioni da Collettiva.it
“Non basta la convenzione di Istanbul, non bastano le varie sentenze della corte di Cassazione che la definiscono una teoria nazista che discrimina le donne in quanto donne, non basta il disconoscimento della comunità scientifica nazionale e internazionale, non è bastato il movimento contro il decreto Pillon che la rendeva legge in ben due articoli: la Sindrome da alienazione parentale (Pas) – o sindrome della madre tossica o madre malevola – rimane l’accusa che, nella prassi dei tribunali civili e minorili, gli uomini violenti agitano contro le donne che hanno osato interrompere quella spirale di sopraffazione..”. Ne parla Giorgia Fattinnanzi . Nella rubrica Buona Memoria Ilaria Romeo parla di Susan Anthony la donna che fece votare le donne

Tutti gli appuntamenti in agenda
Per tutti gli appuntamenti in calendario vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale:  e l’agenda di Collettiva.it.