La riformulazione del piano vaccinale, la svolta del presidente Usa Biden sul brevetto dei vaccini, le novità del decreto sostegni: questi i temi che dominano le prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali di oggi (giovedì 6 maggio)

“Vaccini, il nuovo piano. Tempi più lunghi per le seconde dosi. Svolta di Biden: brevetti, sì alla deroga. Via libera a insegnanti e isole minori. Molte regioni aprono agli under 60. Locatelli: non perdiamoci alla fine” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “A settembre tutti in classe. Intervista al ministro dell’Istruzione Bianchi: ‘Garantirò la sicurezza degli studenti in presenza, basta aule pollaio’. Riparte la campagna per immunizzare gli insegnanti. Decreto sostegni, altri 770 milioni di aiuti a imprese e famiglie. La svolta di Biden: gli Usa favorevoli a sospendere il brevetto sui vaccini”. 

Tema analogo per la Stampa: “Verso il coprifuoco a mezzanotte. Per Pfizer e Moderna seconda dose dopo 42 giorni. Stato e Regioni trattano per un allentamento a metà maggio. La svolta di Biden: ‘Stati Uniti favorevoli a togliere i brevetti sui vaccini’. Wto: momento storico”. E anche per il Messaggero: “Dosi per tutti anche in montagna. Siero per ogni fascia di età nelle piccole località di vacanza: isole, Alpi e Appennini. Discoteche, matrimoni e centri commerciali con il green pass. Ipotesi coprifuoco alle 23”. 

Il Giornale si occupa di magistratura: “Giustiziopoli, faida tra giudici. Ascoltato Davigo, Roma e Brescia si litigano l’inchiesta. I veleni di Amara su Lotti: faceva spiare il pm Ielo”. Così invece apre Libero: “Strade piene di stracci, le mascherine inquinano come la plastica. Ognuna rilascia 173mila microfibre di propilene, che poi finiscono nel mare e rovinano l’ambiente”. 

“Fate la cosa giusta”, titola il Manifesto: “Mentre è in corso la trattativa al Wto sulla proposta di India e Sudafrica di sospendere temporaneamente i brevetti dei vaccini contro il Covid, arriva l’apertura del presidente Joe Biden che si dichiara favorevole. E anche il blocco europeo vacilla”. Il Fatto Quotidiano apre con “I 500mila vaccini sono durati 2 giorni. Exploit il 29 e 30, poi di nuovo sotto i 400mila. I numeri di Figliuolo: Italia sempre ultima tra i maggiori Paesi Ue. Domenica 366mila dosi, lunedì 394mila e martedì 403mila. Ma il commissario: frenata fisiologica”. 

Infine, il Sole 24 Ore: “Contro l’evasione pronte 161 banche dati. Ai raggi X casa, auto, bonus e imposte. Il Recovery promuove la lotta al sommerso come una delle riforme principali. Più interazioni fra database e nuove competenze per l’uso delle informazioni. L’analisi delle notizie porta controlli mirati e più adempimenti spontanei”. 

Le interviste
“Ancora un morto sul lavoro. Basta, è una strage quotidiana da fermare immediatamente”: questo il titolo dell’intervista alla segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori pubblicata sul Dubbio. “Il problema della salute e sicurezza sul luogo di lavoro non può essere affrontato solo quando avvengono incidenti e poi tutto torna come prima, fino al prossimo morto”, spiega la dirigente sindacale: “Casi come quello di Luana colpiscono per l'età e circostanze di vita, ma di Luane, nel quotidiano, ve ne sono davvero molte. Troppe. Il primo obiettivo delle istituzioni e della politica dovrebbe essere quello di arrivare a zero morti sul lavoro, dispiegando tutte le risorse necessarie affinché un lavoratore possa uscire la mattina e tornare a casa la sera in totale sicurezza”.  

Per Dettori c’è bisogno anzitutto di tanta formazione: è necessario “che i giovani, soprattutto ma non solo, possano conoscere approfonditamente strumenti, modalità e luoghi di lavoro, in modo da prevenire eventuali incidenti. La formazione deve riguardare anche i datori di lavoro”. Poi in ogni luogo di lavoro “deve essere stilato il documento di valutazione dei rischi. Si tratta di un obbligo di legge vissuto spesso, a torto, come un inutile fardello. Si è fatto molto riguardo all'innovazione tecnologica, ma poco sulla messa in sicurezza degli ambienti”. Dettori rimarca anche la necessità di affrontare “il nodo della conciliazione fra qualità della vita e lavoro, in modo da evitare al massimo lo stress, anche negli spostamenti” e di “controllare seriamente tutto il sistema di appalti e subappalti, dove spesso si risparmia da una parte sul costo del lavoro e dall'altra sulla salute e la sicurezza”. 

La segretaria confederale Cgil evidenzia che col Governo Conte due, in particolare con la ministra del Lavoro Catalfo, avevamo “avviato un lavoro di potenziamento di parti del decreto legge 81, che norma la materia concernente salute e sicurezza, in sinergia anche con l'Ue. Caduto il governo, con l'irrompere della pandemia è stato tutto bloccato. Una delle richieste che stiamo avanzando è che venga riavviato immediatamente un confronto”. Cgil, Cisl e Uil, infine, intendono riunirsi al più presto “per decidere quale tipo di mobilitazione e iniziative mettere in campo, principalmente ora che verrà sbloccato il Recovery fund. Nel Pnrr, il tema ‘salute e sicurezza sul lavoro’, insieme a un dettagliato piano occupazionale, non viene affatto citato”. 

“L’ultima notte l’ha passata con me e sento ancora la sua voce”. Inizia così la toccante intervista ad Alberto Orlandi, fidanzato di Luana D’Orazio, la ventiduenne morta tragicamente sul lavoro in una fabbrica tessile di Prato, pubblicata sul Corriere della Sera: “La sveglia ha suonato alle 5 e lei l'ha spenta subito, per non svegliarmi. È andata in bagno, poi a fare colazione, ed è ritornata per darmi un bacino. ‘Mandami un messaggio quando arrivi’. Mi è arrivato alle 5.50. Le ho risposto: Perfetto amore”. 

Ad avvisarlo dell’incidente sono stati i carabinieri: “Emma, la madre di Luana, mi aveva scritto che doveva dirmi qualcosa di importante, di richiamarla. Quando ho telefonato piangeva, ho capito subito”. Poi è andato in fabbrica con “Francesco, il babbo, per riprendere gli effetti personali. Mi hanno chiesto se volevo entrare per vedere dove era avvenuto l'incidente, ma c'era ancora il sangue, non me la sono sentita”. 

Quali progetti avevate? “A marzo del prossimo anno mi sarebbero scadute le rate della finanziaria per l'auto. Quello sarebbe stato il momento buono per prendere in affitto una casa e cominciare a convivere sul serio”. Alberto Orlandi conclude ricordando le cose belle vissute assieme: “Tantissime, piccole, semplici. Guardare in tv Amici e sentirla cantare la canzone Lady di Sangiovanni, farle il solletico ai fianchi e vederla ridere come una bambina, guardare come le si illuminavano gli occhi per un regalo, i fiori a San Valentino anche se mi ero scordato, la collanina con i due cuori per l'anniversario, i nostri abbracci, i baci”. 

Gli editoriali
“Christian, Luana, il lavoro uccide come un virus”: questo il titolo dell’editoriale del sociologo Marco Revelli, pubblicato sulla Stampa. “Ha commosso tutti la fine di Luana D'Onofrio, per i suoi 22 anni, il suo bambino di 5, gli occhi grandi e sognanti”, scrive: “Ma quella di Christian Martinelli non è meno sconvolgente: 49 anni, padre di due bambine piccole, operaio specializzato con vent'anni di esperienza di fabbrica a Busto Arsizio, afferrato per un braccio dalla macchina alesatrice su cui lavorava e che, come fosse una cosa viva, l'ha trascinato negli ingranaggi fino alla schiena dilaniandolo”.  

Marco Revelli rileva che “uccide così il lavoro, in modo cruento, si potrebbe dire impudico, sia che si cada dall'alto di un ponteggio o si venga schiacciati da una pressa o sbranati da un nastro trasportatore. Uccide in modo improvviso, a tradimento, anche sapendo che si rischia, che la macchina corre troppo, che l'organico è sottodimensionato, che le misure di sicurezza sono trascurate in nome dell'urgenza”. Sono, quest'anno, in media “due al giorno i morti per incidenti sul lavoro: 185 nel primo trimestre, oltre un dieci per cento in più dell'equivalente periodo dello scorso anno (+11,5%). Una strage prolungata, endemica”. 

Per il sociologo si sarebbe tentati d'immaginare che “questo irrompere dei morti da lavoro sulle prime pagine di giornali e telegiornali sia dovuto al fatto che l'attività produttiva riprende, e con essa anche il corrispondente seguito d'incidenti, ma non è così. In realtà quella strage non si è mai fermata, solo che non la vedevamo. Politica, informazione, opinione pubblica, persino organi di vigilanza dello Stato, avevano altro a cui pensare”. Marco Revelli così conclude: “Per ridurre la letalità del Covid puntiamo sul vaccino. Prima o poi se ne avrà ragione. Ma per sconfiggere la letalità, barbaramente alta, del lavoro non c'è vaccino. Occorrerà di più. Molto di più. A cominciare da un adeguato numero di ispettori del lavoro. E da una diffusa cultura della sicurezza che non ceda di fronte all'appello puro e semplice all'efficienza della prestazione”. 

Nel 2022 entreremo in una fase mondiale di ripresa economica. E alcuni settori sembrano essere pronti per un periodo di crescita straordinariamente rapida. Da questo assunto parte la riflessione del Premio Nobel per l’economia Michael Spence, pubblicata sul Sole 24 Ore. “Nello specifico, nei settori con una combinazione di possibilità tecnologiche, capitale disponibile ed elevata domanda di nuove soluzioni creative, le condizioni saranno altamente favorevoli per gli investimenti e la creazione di nuove imprese”, spiega l’economista: “Tra i grandi settori con il maggior potenziale di crescita, i miei tre principali candidati sono l'applicazione delle tecnologie digitali su tutta l'economia, la scienza biomedica (e le sue applicazioni in campo sanitario e non solo) e le tecnologie che affrontano le varie sfide per la sostenibilità, in particolare quelle associate ai cambiamenti climatici”. 

Michael Spence evidenzia che “queste aree sono distinte ma sovrapposte, perché sono definite più dalla scienza e dalle tecnologie che dai risultati. Tutte e tre sono viste come fonti chiave di resilienza, e questa percezione è stata rafforzata dalla pandemia e dalla crescente consapevolezza degli effetti del cambiamento climatico”. In tutte e tre le aree, molti anni “di ricerca e innovazione hanno prodotto potenti strumenti e tecnologie scientifiche che sono ora sempre più alla portata di imprenditori e investitori che puntano ad affrontare problematiche specifiche”. Allo stesso tempo, “gli ecosistemi tecno-imprenditoriali un tempo concentrati in pochi luoghi si sono espansi a livello globale, dando vita a una rete interconnessa di investitori e imprenditori che si scambiano idee, trasferiscono tecnologia e si adattano alle condizioni locali”. 

La distribuzione del reddito “è un altro fattore chiave per la crescita della produttività. Se il reddito incrementale continuerà a fluire principalmente verso individui ad alto reddito e detentori di capitale, ciò potrebbe essere positivo per i prezzi degli asset, ma sarà negativo per la domanda, e quindi per gli investimenti aziendali e la produttività”. Almeno negli Stati Uniti, conclude il Premio Nobel per l’economia, i piani fiscali “del presidente Joe Biden - che includono investimenti infrastrutturali, cambiamenti nella tassazione e un salario minimo più elevato - sono progettati per ripristinare i posti di lavoro a medio reddito e aumentare i redditi per le famiglie a basso e medio reddito”. 

La Cgil
L’apertura di Collettiva è dedicata al mondo della sanità. Il pacchetto informativo si compone di un collage di sei video-interviste a operatori sanitari che raccontano la loro esperienza nei reparti Covid, dell’editoriale di Michele Vannini e Andrea Filippi (rispettivamente segretario nazionale Fp Cgil e segretario nazionale Fp Cgil Medici) e della video-testimonianza dell’infettivologa Francesca Nigro.

“Quarant'anni di Funzione pubblica. Quattro decenni di storia e di impegno, vissuti in difesa dei servizi pubblici”: questo il titolo dell’iniziativa promossa dalla Fp Cgil, in diretta su Collettiva, cui partecipano Serena Sorrentino (segretaria generale Fp Cgil) e il segretario generale Cgil Maurizio Landini. 

Da non perdere il resoconto scritto e la possibilità di rivedere la diretta dell’incontro “Ricerca e intervento per la trasformazione del lavoro” che ha visto il dialogo tra il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il sociologo francese Alain Touraine. Trovano spazio anche l’incontro tra i sindacati e il governo sul Recovery plan, l’ennesimo incidente mortale sul lavoro a Busto Arsizio, le ultime novità sulle vertenze Acc/Embraco, Whirlpool e Unifer, lo streaming dell’incontro “Futuro e presente delle transazioni: cripto asset”

Segnaliamo che oggi, alle ore 17 in diretta su Collettiva, si tiene la presentazione del libro di Stefano Giubboni “Anni difficili. I licenziamenti in Italia in tempi di crisi”, edito da Giappichelli nel 2020. Ne discutono, assieme all’autore, Rita Sanlorenzo (sostituto procuratore presso la Corte di cassazione) e Maurizio Landini (segretario generale Cgil). 

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.