Il Pnrr ottiene il via libera dal parlamento mente va in scena l’ennesimo scontro su copri fuoco e riaperture. La riforma del fisco promessa ma non illustrata e la governance arriverà. I virologi lanciano l’allarme sulle varianti e il generale Figliuolo assicura: i vaccini sono in arrivo. E le scuole saranno aperte anche d’estate

Prime pagine

Apertura internazionale quella scelta da Il Sole 24 ore: “Più risorse per ecologia e svolta digitale nel Recovery plan di Francia e Germania” e nel sommario: “Via libera al Recovery. Draghi: Il nostro nemico è l’inerzia istituzionale”.
Per il Corriere della Sera: “A maggio cambia il coprifuoco” e la notizia dell’approvazione del Recovery, anche in questo caso, è nel sommario. Stessa scelta compie La Repubblica: “Draghi chiede lealtà a Salvini” e nel sommario: “La maggioranza si divide sul coprifuoco. L’orario sarà rivisto a maggio. Ma tra Lega e Pd scoppia il caso Speranza. Il Parlamento approva il Recovery plan. Il premier: risultato positivo. Meloni lo attacca: le Camere sono state ignorate”.
Il Messaggero sceglie di titolare sulla pandemia: “AstraZeneca e J&J, ok per tutti”, mentre La Stampa torna sul tema del giorno: “È tregua sul coprifuoco. Salvini resto al governo”. Tutto politico il titolo de il Fatto Quotidiano: “Stanno impazzendo. Salvini inneggia a Draghi mentre Lega &Fi scappano sulle chiusure”. Apertura fuori dal coro quella de il Manifesto, su una grande foto notizia di una piantina di marjuana campeggia: “Giustizia terapeutica”, e in contro apertura: “Coprifuoco, Salvini spacca il governo”.

Le interviste

“Non è un insieme di progetti senza una visione come il Piano precedente. Quello presentato da Mario Draghi è un Piano, è una visione del futuro con dentro progetti, una vera proposta politica nazionale di rilancio e resilienza da qui al 2026”. Lo afferma la ministra per le pari Opportunità Elena Bonetti a pag.6 de Il Sole 24 ore particolarmente soddisfatta perché il “suo Family Act” è stato reintegrato nel Pnrr di Draghi: “Le due grandi sfide sono combattere la denatalità e aumentare l’occupazione femminile, perché senza il lavoro delle donne non potrà esserci vera ripartenza…..sul primo fronte il Piano stanzia ben 4,6 miliardi per gli asili nido e le scuole per la prima infanzia. E questo permetterà la creazione di almeno 228mila posti. Sono, inoltre, stanziati fondi per l’estensione del tempo pieno scolastico e il potenziamento delle infrastrutture sportive nelle scuole”. Sul lavoro femminile, la ministra aggiunge: “Nel 2026 l’occupazione femminile sarà cresciuta del 4% a fronte del 3,2% generale e al Sud del 5,5%”.

Su La Repubblica, il ministro della transizione Roberto Cingolani illustra i capitoli del Recovery di sua competenza e dice: “Circa 5 miliardi saranno dedicati ad agricoltura ed economia circolare, 15 alla tutela dei territori e delle risorse idriche, 15 all’efficienza energetica degli edifici, quasi 24 alla transizione energetica e alla mobilità sostenibile. Gli ultimi due capitoli sono il fulcro del cambiamento che vogliamo innescare con queste riforme”. E alle domande su come sarà prodotta l’energia nel nostro Paese, Cingolani risponde: “L’attuazione va ancora fatta, ma è prevedibile ci saranno incentivi per le rinnovabili più sperimentali, come l’eolico offshore o il fotovoltaico per l’agricoltura. Poi ci sarà il grande capitolo delle semplificazioni per sbloccare le gare già avviate per i nuovi impianti da fonti rinnovabili, ma a cui nessuno partecipa…. Il gas darà stabilità alla rete elettrica: un sistema basato su eolico e solare è per definizione discontinuo. Se non ci sono sole e vento non c’è energia. In questi casi potrà essere usato il gas”. E sull’idrogeno il ministro aggiunge: “Non possiamo perdere il treno dell’idrogeno, e infatti destineremo 3,4 miliardi del Pnrr alla ricerca in questo settore. Ma oggi non siamo pronti: se degli extraterrestri sbarcassero sulla terra con tutto l’idrogeno dell’universo, non sapremo cosa farcene, come stoccarlo, come trasportarlo, come utilizzarlo. E comunque per produrre idrogeno, cioè per estrarlo dall’acqua, ci vuole energia: sarebbe paradossale usare i combustibili fossili. Anche per questo è necessario accelerare sulle rinnovabili”.

Sempre su La Repubblica, a pag. 2, risponde alle domande di Carmelo Lopapa, il ministro del Turismo Massimo Garavaglia: “I divieti non aiutano. Con i turisti saliranno Pil e occupati”. Il ministro parla delle risorse stanziate per il settore nel Pnrr, 2,4 miliardi, e sostiene che l’estate sarà all’insegna delle riaperture e con le quarantene cancellate: “Sarà un estate migliore della precedente”. E sul coprifuoco sostiene: “Onestamente, obbligare le persone a cenare al ristorante con l’imbuto e non permettere ai ristoratori di fare un secondo turno è una questione piuttosto antipatica. Non credo che il coprifuoco alle 22 sia il primo deterrente contro la diffusione del virus”.

Nelle pagine dei giornali oggi campeggia una polemica sul Reddito di cittadinanza e il Sud, su La Stampa un interessante intervista al sociologo Domenico De Masi che afferma sia un successo, e spiega: ”Prima che entrasse in vigore, i poveri erano quasi 5 milioni, ma di questi solo 1 milione cercava lavoro. Che i navigator abbiano trovato occupazione a 350mila persone è un successo enorme. È una percentuale superiore al 35%, impensabile dopo così poco tempo. Ma voglio aggiungere una considerazione su Napoli e la Campania. Parliamo di un paradosso perché la Campania è una terra ricca che resta sempre ancorata agli ultimi posti delle graduatorie nazionali. Il reddito medio di un campano è un terzo di quello lombardo, la vita media di 8 anni inferiore. Il motivo risiede nella classe politica e dirigente pagliaccesca, composta per lo più da satrapi con il loro emirato”. E alla domanda sui furbetti del RdC De Masi risponde: “Può darsi che abbiano imbrogliato più che al Nord, ma non tanto da capovolgere la realtà, che è quella di un dramma. Le notizie dei furbetti del reddito danno una lettura superficiale. Che ci può fare un povero se un delinquente prende il sussidio senza averne il diritto? Se c’è qualcuno che non paga le tasse, dovremmo smettere tutti di pagarle?”.

A pag. 2 de Il Manifesto, lunga intervista al fondatore dell’istituto Mario Negri, Silvio Garattini che afferma: “Alla nostra sanità serve una rivoluzione culturale” e afferma: “Dobbiamo sottrarre il Servizio sanitario nazionale alle regole della Pubblica amministrazione: leggi, circolari, decreti imbrigliano il servizio che non è abbastanza flessibile né tempestivo. Meglio fare i controlli necessari a posteriori….. Inoltre, manca una Scuola superiore di sanità: oggi i dirigenti derivano dall’appartenenza politica. Invece serve una cultura comune che rispecchi i principi fondamentali del servizio sanitario nazionale. Infine, serve un’attività di ricerca indipendente, che si occupi dei temi che non rientrano tra le priorità dell’industria”.

Da segnalare, infine, a pag. 4 de Il Mattino un intervista a Marco Bentivogli su recovery e lavoro

Editoriali e commenti

A pag. 11 de il Fatto Quotidiano, Gad Lerner firma una riflessione dal titolo esplicativo: “Riforma del fisco, il tema eluso dal premier Draghi”. E nell’articolo spiega: “Presentando in Parlamento il suo Pnrr anche Mario Draghi ha scelto, consapevolmente, di praticare una forma di elusione: si è ben guardato dall’esporre le linee generali della riforma del fisco che pure il suo governo si è impegnato ad approvare entro fine luglio. Un impegno vincolante, assunto di fronte alla Commissione europea. Il perché di questa elusione è presto detto: le posizioni diametralmente opposte delle forze politiche che sostengono Draghi, in materia fiscale, non sembrano lasciare margini di mediazione”. Più avanti Lerner scrive: “La riforma del sistema fiscale in Italia – un Paese indebitato da 130 miliardi evasione fiscale – non può essere un coniglio che si estrae dal cappello a sorpresa fra due o tre mesi. 130 miliardi equivalgono a più di metà del Pnrr, ed esistono nuovi strumenti per individuare gli evasori. Ma chi vuole davvero provarci? Ieri Il Sole 24 ore elogiava la sintonia fra l’azione del nuovo esecutivo italiano e l’Amministrazione Biden. Ma non si può sottacere che il piano di rilancio dell’economia americana, da duemila miliardi, è partito cancellando le agevolazioni fiscali alle imprese e ai ricchi concesse da Trump; e introducendo un’aliquota maggiorata dal 21 al 28% sui bilanci aziendali, nonché una tassazione sui profitti. In Italia possiamo far finta di niente perché tanto arrivano i soldi del Recovery Plan?”.

Sconcertate o omaro, o forse tutt’e due, il pezzo di Marco Bresolin a pag. 14 de La Stampa. Comincia con una affermazione: “Nonostante la richiesta sottoscritta da 53 deputati europei, le istituzioni Ue non hanno intenzione di dar vita a una missione navale per l’attività di ricerca e salvataggio nelle acque del Mediterraneo per evitare nuove stragi. Anzi la Commissione ha deciso di premere l’acceleratore per l’allontanamento dei migranti che non hanno diritto a rimanere”. E spingono affinché i rimpatri siano “volontari”: costano meno. Non esistono parole migliori di quelle di papa Francesco, vergogna.

Da segnalare: A pag. 2 de La Repubblica Chiara Valerio firma una riflessione sulla cultura dello stupro. Da combattere e decostruire. Sempre sul quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, pag. 27, da leggere il procurato Giuseppe Pignatone, sostiene che “La mafia non è il passato”.

Economia lavoro e sindacato

Su tutti i quotidiani il resoconto del dibattito parlamentare sul Pnrr, ovviamente diverse sono le angolazioni. Secondo Tommaso Ciriaco (pag.4 de La Repubblica il premier “gela i partiti sulla Governance”. Interessante articolo a firma Andrea Greco, sempre su La Repubblica che sottolinea come “il Recovery passa dalle banche, sul piatto 200 miliardi di crediti” in sostanza gli istituti di credito “sono pronti a cofinanziare i progetti del Pnrr raddoppiandone il valore”.

Paolo Baroni su La Stampa firma un dossier su provvedimenti e semplificazioni che riguardano l’ecobonus e il decreto semplificazioni ritenuto indispensabile per far procedere celermente i lavori. Nel Pnrr sono garantiti gli stessi fondi previsti da Conte, sarà prorogato fino al 2023 e le procedure per accedervi saranno semplificate con il decreto in arrivo. A questo proposito, Silvio Greco, biologo, docente di Sostenibilità ambientale, firma su il Manifesta una sorta di appello: “Pnrr e impatto ambientale, non semplificare i controlli” (pag. 18)

A pagina 2 de Il Sole 24 ore un esame dei Piani di Francia e Germania, che assieme a quelli di Italia e Spagna oggi verranno inviati a Bruxelles: “Berlino impegna quasi metà dei finanziamenti in progetti ambientali. Per il governo tedesco istruzione, innovazione e rinnovabili contro la crisi. Parigi punta su transizione ecologica e rafforzamento della coesione sociale”.

Su molti quotidiani in edicola le anticipazioni sul Primo maggio. Ne scrivono il Corriere della Sera nell’edizione romana; Luca Dondoni  a pagina 25 de La Stampa; Federico Vacalebre a pag. 2 de Il Mattino; Claudio Cabona su Il Secolo XIX; Mattia Marzi su Il Messaggero.
Su Collettiva.it intervista a Ivana Galli, segretaria nazionale della Cgil. E poi:

Sei ore di musica, decine di artisti
Il fascismo contro il lavoro: abolito il Primo maggio
Ast di Terni, simbolo della siderurgia

Su il Manifesto un articolo a firma ro.ci illustra il piano del ministro dell’Istruzione Bianchi sull’apertura delle scuole d’estate: “che intende realizzare il suo progetto dei patti educativi di comunità. Prima sembrava obbligatoria, ma si è scelta la formula su base volontaria. Stanziati 500 milioni”. Su Collettiva.it ne scrive Stefano Iucci Piano per l’estate: il governo fa da sé

Il Sole 24 ore e il Corriere della Sera, tra gli altri, danno conto dell’incontro tra il Ministro del Lavoro Orlando e le parti sociali sul lavoro Agile sottolineando l’estensione fino al 30 settembre dello smart working per lavoro pubblico e privato. All’incontro, per la Cgil, la segretaria nazionale Tania Scacchetti. Su Collettiva.it il resoconto: Definire modalità e diritti con la contrattazione

Infine le vertenze, quella Alitalia in primo piano. Su Il Sole 24 ore Gianni Dragoni scrive: “Alitalia, la situazione è tragica” e riporta parti dell’audizione parlamentare dell’Ad Fabio Lazzerini e del presidente Francesco Cao: “non siamo ancora una compagnia aerea. L’obiettivo è far decollare Ita il primo luglio” ma nel frattempo ricorda l’articolo “11 mila dipendenti non hanno avuto lo stipendio per il secondo mese di fila”. Ma i due manager affermano: “Il nostro schema di piano non è cambiato. Potrà cambiare qualche aereo, qualche rotta. Dovranno continuare ad esserci la parte aviation, la parte manutenzione, l’handiling. Poi si potrà parlare di partecipazioni di maggioranza o minoranza”.

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Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’Agenda di Collettiva.