La scelta di Mattarella che affiderà questa mattina a Draghi il compito di un governo dall’alto profilo istituzionale, la presunta vittoria di Renzi che manda a casa Conte. L’irritazione del Pd e l’ipotesi di Crimi di non votare la fiducia affollano le cronache politiche dei quotidiani. Ma esistono anche le urgenze del Paese, il virus che corre, le diseguaglianze che aumentano, il Pil che affonda e il lavoro che si perde.

Il giudizio di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil sull’evoluzione della crisi su Collettiva.it  “Governi tecnici non esistono. La vicenda di Renzi insegna: non abbiamo bisogno di fenomeni, di furbi, di uomini soli al comando”.

 

L’appuntamento

Questa mattina si terrà l'iniziativa organizzata dalla Cgil nazionale ‘Un piano nazionale per l’acciaio. Dove va la siderurgia italiana’. L'appuntamento vedrà la partecipazione del segretario generale Maurizio Landini, cui saranno affidate le conclusioni, e sarà trasmesso in diretta a partire dalle ore 9.30 su Collettiva.it. L'iniziativa sarà coordinata dal segretario confederale della Cgil Emilio Miceli e introdotta dal Coordinatore della Consulta Politiche industriali della Confederazione, Fausto Durante. Seguiranno gli interventi del presidente di FederacciaiAlessandro Banzato; del delegato Commissione Consultiva Trasformazioni industriali del CESE Enrico Gibellieri; di Pietro Gimondo, Capo relazioni con l'Industria del Centro Sviluppo Materiali - RINA; di Silvia Spera, area Politiche industriali della Cgil nazionale; del sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Alessandra Todde; e del segretario nazionale Fiom Cgil Gianni Venturi. 

In apertura di Collettiva.it di questa mattina le ragioni dell’iniziativa e l’acciaio nel nostro Paese

Acciaio all’Idrogeno di Marco Togna

La svolta green: la siderurgia in Italia di Tommaso Di Felice

Ex Ilva, il piano industriale delude tutti

Prime pagine

“Governo, il Colle chiama Draghi” è l’apertura del Corriere della sera che nel sommario recita “Fallito il tentativo di un Conte ter. Mattarella: Appello alle forze politiche perché votino un esecutivo di alto profilo”. Stessa scelta per Il Sole 24 ore che recita “Mattarella convoca Draghi. Un governo di alto profilo”, e poi in taglio centrale “La manifattura argina la caduta del Pil”.
“L’ora di Draghi” è l’apertura di La Repubblica che nel sommario spiega “Fico conclude il suo mandato senza una maggioranza politica. Il capo dello Stato esclude il voto e affida il governo all’ex banchiere. Forza Italia valuta il sostegno. Grillini e Lega si spaccano”. Grande foto notizia campeggia su La Stampa, Matterella e Draghi protagonisti e il titolo recita: “I costruttori”. Per il Messaggero “Emergenza Italia: la carta Draghi”. Critico il Fatto Quotidiano: Renzi ci regala l’ammucchiata” e il manifesto su foto notizia di Draghi “Il commissario”.

Le Interviste

Paolo Griseri de La Stampa dialoga con ‘ex presidente del consiglio Romano Prodi: Dalla disgrazia una svolta positiva. Mario saprà proteggere il Paese” che aggiunge: “Mattarella ha fatto quel che in questi casi fanno le cariche istituzionali: ha analizzato la situazione certamente non semplice, ha scelto per il meglio del Paese e ha spiegato agli italiani le ragioni della strada indicata. Non è stata solo una scelta difficile ma è anche stata compiuta con la lucidità di illustrare i motivi agli italiani. A Mattarella va riconosciuto un notevole spirito didattico, comunicativo”. E alla domanda su quale sia l’insegnamento di questa crisi, Prodi risponde: “Dimostra, purtroppo ancora una volta, che le strade tradizionali della nostra politica sono fallite. Un fallimento grave, nato dai personalismi, dai veti incrociati, dal prevalere delle logiche individuali sul bene collettivo. Questa è una delle pagine più brutte della storia recente”. Infine quali i primi compiti che nuovo governo: “Innanzitutto dovrà risollevare l’Italia da una situazione di drammatica emergenza sanitaria, economica e sociale. Per questo mi pare che Mattarella abbia individuato la soluzione ideale per contrastare questa deriva. Io penso che questa sia davvero la scelta migliore che si potesse fare”.

Sul banchiere Mario Draghi si esprime il vice presidente della Morgan Stanley Domenico Siniscalco che dalle pagine di La Repubblica afferma: “Nelle ore difficili l’Italia sceglie sempre i migliori. Draghi combina capacità tecnica e politica sviluppata in più di trent’anni. È questo il senso della scelta. Con il prestigio unico accumulato alla Bce è nella condizione unica di poter fare quello che crede”.
Marco Cremonesi, sul Corriere della sera, interpella Matteo Salvini che non chiude aprioristicamente a Draghi: “Non conta il nome ma cosa vuole fare. per prima cosa chiederemo un impegno a non aumentare le tasse. No alla patrimoniale, no alla maggiorazione dell’Imu. Tutti hanno capito che di Renzi non ci si può fidare. Ha mandato a casa il governo che lui aveva creato. Non vorrei che lo rifacesse”.
Ancora La Stampa intervista Davide Faraone: “Volevano Bonafede e Azzolina. Impossibile accordarsi con i 5Stelle”, e Pierpaolo Baretta: “Una fase nuova, per tutti l’agenda è quella del Colle”.

Diverse le interviste sia sulla pandemia e i vaccini che sulla scuola. Del primo argomento parlano l’assessore alla sanità del Lazio D’Amato su il Messaggero: “AstraZeneca anche ai 65enni come in Francia e in Germania. Ora il ministero corregga l’Aifa” e su La Stampa parla l’immunologo Alberto Mantovani: “La speranza è Johnson & Johnson. Promettenti i sieri cinesi e russo. È presto per confrontare l’efficacia degli antidoti, anche AstraZeneca protegge. Una volta ci volevano 10 anni perché la cura arrivasse ai paesi poveri. Attenzione a non essere così immorali e miopi”.

Francesca Re David, intervistata da Marco Togna su Collettiva.it spiega che il nodo della trattativa per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici arrivata alla stratta finale, è il salario: “Puntiamo a un riconoscimento forte, l’aumento vada tutto su minimi e paga oraria”.

Ieri il terzo morto sul lavoro in Toscana in pochi giorni. Qui la notizia da Collettiva.it. La Nazione intervista la segretaria regionale della Cgil Dalida Angelini: “La crisi riduce anche la sicurezza sul lavoro. Spesso quelli che si infortunano sono giovani, non italiani, precari. Le aziende cambino mentalità”.

Editoriali e commenti

Il Sole 24 ore pubblica un documento dal titolo: “Il multilateralismo aiuterà la ripresa del mondo”, di Antonio Guterres, Ursula Von del Leyer, Emmanuel Macron, Angela Merker, Charles Michel e Macky Sall. È un appello per una crescita economica più inclusiva, trainata da un commercio basato su regole condivise e standard elevati. È il futuro di un nuovo multilateralismo che non lasci indietro i più poveri, che non alimenti le diseguaglianze e anzi le riduca.

Moltissimi i commenti sulla crisi di governo e sulle figure dei protagonisti. Francesco Manacorda su La Repubblica delinea “La missione di super Mario dalla Bce a Palazzo Chigi”. Marcello Sorgi su La Stampa afferma che “Ha salvato l’Europa ora curerà l’Italia”. Mentre Massimo Franco sul Corriere della sera illustra: “Cosa serve al Paese” e afferma: “Il nome di Draghi è destinato a riplasmare le alleanze e a mettere tutti davanti alle proprie responsabilità. Rimane da chiedersi che cosa potrà fare anche il premier più credibile e sperimentato contro l’assedio di istinti elettorali inevitabili……il pericolo di una coalizione bombardata dal Parlamento nello spazio di pochi mesi aprirebbe una crisi non più politica ma di sistema. C’è da sperare che questo pericolo ormai palpabile induca un sussulto unitario di responsabilità”. Secondo Ugo Magri su La Stampa “Sul Colle sono sicuri che, quando verrà ricevuto l’ex governatore di Bankitalia non potrà sottrarsi all’incarico per puro senso del dovere. L’impatto di un no di Draghi sarebbe devastante. Nello stesso tempo Mattarella è consapevole di aver messo in campo una riserva della Repubblica, di sicuro la più autorevole che abbiamo; e sa perfettamente che, se pure questo estremo tentativo dovesse andare a vuoto, sull’altare della crisi verrebbe bruciato un potenziale punto di riferimento per la politica e le istituzioni, una personalità da lui stesso tenuta il più possibile al riparo dalle manovre di parte anche in vista della sua successione al Quirinale”. E Stefano Feltri dalle colonne di Domani afferma: “Avere come presidente del Consiglio Draghi, per i partiti chiamati – forse – a sostenerlo, significherebbe insomma un cambio radicale di agenda, temi, metodi e contenuti. Sarà per questo che mentre lo invocano, Draghi, un po’ tutti lo temono”.

Tito Boeri e Roberto Perotti su La Repubblicano indicano le tre emergenze che attendono soluzioni immediate: “Qualunque sia il governo che uscirà dalla crisi, ci sono tre nodi che dovrà affrontare: 1) moltiplicare per 30 la nostra capacità di fare vaccini 2) rivedere il blocco dei licenziamenti adeguando gli ammortizzatori sociali 3) superare quota 100. Sono interventi costosi su cui sarebbe opportuno impegnare le risorse del Recovery Fund, anziché disperderle in interventi di dubbia utilità. Questo servirà anche a ridurre la litigiosità politica scatenata dal fiume di denaro europeo che ci ha investiti”.

Economia lavoro e sindacati

Giorgio Pogliotti su Il Sole 24 ore scrive sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici che spiega: “Da ieri è partita una tre giorni al tavolo per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici scaduto a fine 2019, con l’obiettivo di tentare un affondo per arrivare all’intesa”. Ne scrive anche Enrico Marro sul Corriere della sera che spiega: “Rispetto alle posizioni iniziali (146 euro la richiesta sindacale, 65 l’offerta delle imprese) le parti potrebbero incontrarsi a metà strada su un aumento che per Fiom Fim e Uilm in ogni caso non potrà andare sotto le tre cifre quindi i 100 euro”.

Sulle pagine fiorentine de La Repubblica Luca Serranò racconta del nuovo incidente sul lavoro, la vittima è un ragazzo tunisino di 23 anni morto schiacciato dalla pressa nel capannone di una azienda tessile. Si chiamava Jaballah ed era bravo, era riuscito a conquistarsi l’assunzione. È possibile leggere i commenti della Cgil su Collettiva.It “A Pistoia il terzo morto sul lavoro in Toscana in 4 giorni”.

Ieri l’Istat ha diffuso i dati sul Pil, ne scrivono diversi quotidiani. Davide Colombo de Il Sole 24 ore afferma che la manifattura argina la caduta del Pil: “L’Italia, il primo paese occidentale colpito dalla pandemia Covid 19, ha chiuso il 2020 con una caduta del prodotto interno lordo del 8,8%. Una perdita di reddito nazionale senza precedenti nella storia recente che poteva essere ancora peggiore se non ci fosse stata la sostanziale tenuta dell’industria e della manifattura”.

Su Collettiva.it il commento di Gianna Fracassi, vice segretaria della Cgil ai dati.

Sulle pagine de Il Sole 24 ore la notizia, la scrive Claudio Tucci, che: “L’Italia ha ricevuto altri 4,45 miliardi di presiti Ue destinati al lavoro. Si tratta di una nuova tranche di Sure, il programma europeo di sostegno temporaneo (fino al 2022) che protegge i lavoratori in cassa integrazione e le imprese durante la pandemia”.

Sul fronte coronavirus da registrare un rallentamento dei contagi, ma occorre non abbassare la guardia. Grande attesa per la decisione dell’Aifa rispetto ai farmaci monoclonari. Continuano le preoccupazioni delle Regioni per la scarsità di dosi di vaccino. Il Mattino da conto della volontà del governatore De Luca di vaccinare tutta Napoli per il turismo, vorrebbe arrivare per l’estate ad una Campania Covid free.
Secondo il Giornale di Sicilia sarebbero pronti 100 milioni per 2000 assunzioni di operatori sanitari nell’Isola.

L’Agenda degli appuntamenti

Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.