Il lavoro, quello che manca e quello che c’è, ma è martoriato dalla crisi, torna a fare capolino sui media nonostante l’instabilità politica legata alla crisi di governo. Tutti i riflettori sono puntati ovviamente sul presidente del Consiglio, Giuseppe Conte che deve decidere con grande attenzione le sue prossime mosse nelle ore che lo separano dal possibile atto delle dimissioni. Lo scoglio questa volta è la giustizia con il voto in aula. Nel frattempo precipitano tutti insieme i problemi economici e sociali: il rapporto con l’Europa per la gestione delle risorse del Recovery Fund, le notizie su una fascia di lavoratori e cittadini che non hanno potuto usufruire degli aiuti statali, la necessità di riformare il sistema degli ammortizzatori sociali. Ma vediamo intanto le prime pagine dei quotidiani.

I titoli di apertura
“Un milione senza aiuti” è il titolo di Repubblica a proposito della cassa integrazione in ritardo: i lavoratori di 200 mila imprese non hanno ancora ricevuto l’assegno. Nel frattempo scatta l’allarme sui conti Inps. Per il presidente della vigilanza ci sarebbe “un buco da 16 miliardi per i sostegni legati al Covid. Anche il Sole 24 ore sceglie un’apertura sociale: “L’Italia dei bonus e dei nuovi poveri spinge gli Isee: 1,6 milioni in più”. Nel 2020 sono state coinvolte 9,5 milioni di famiglie (+20%) con 840 mila precompilate. Crescita record  in Lombardia e Campania. Sempre sulla prima pagina del Sole 24 ore la notizia della possibile revisione delle regole per accedere alle misure anticrisi: “I ristori alla prova di efficacia”. Il decreto con i prossimi sostegni promette di rivedere le regole d’accesso e allargare la platea, superando le storture dei 15 tipi di contributo distribuiti nel 2020. Il Corriere della Sera apre con la notizia politica: “Il premier verso le dimissioni e un Conte ter. Ipotesi governo di salvezza nazionale”, ma il titolo più evidente è quello del centro pagina: “I segreti del contratto Pfizer”, nessuna penale automatica per ritardi sui vaccini. Il nodo delle 6 dosi per fiala. (i servizi di Lorenzo Salvia e Francesca Sarzanini nelle pagine interne). Apertura politica anche per il Messaggero: “Resa di Conte: ter con Renzi. Ristori a rischio per la crisi”. Secondo il quotidiano di Roma, già domani il premier potrebbe dimettersi e ricevere il nuovo incarico. Ma con il governo dimissionario il decreto sugli  aiuti alle aziende è in bilico. L’altro titolo forte è quello sulla situazione della pandemia: “Varianti del virus pericolose: serve un mese di zona rossa”, con l’allarme di Ricciardi. Anche La Stampa sceglie la politica: “Conte, braccio di ferro sulle dimissioni”. Secondo il quotidiano torinese l’ipotesi è quella della salita al Colle del premier per evitare il ko sulla giustizia. Il capo del governo resiste, ma potrebbe arrendersi domani. I quotidiani legati al centro destra fanno ovviamente il tifo per la fine del governo. Il Giornale: “Conte giustiziato”. Anche gli alleati lo mollano, non ha i numeri sulla giustizia, ma non si arrende, mentre Salvini lancia Berlusconi al Quirinale. Ancora più netto Libero: “Conte, arrenditi e vattene”. Pure Casini e Tabacci che hanno votato la fiducia all’esecutivo chiedono le dimissioni. “L’avvocato del popolo si deve rassegnare: non ha i numeri, né programmi, tolga il disturbo”. Molto più possibilista invece Il Fatto Quotidiano: “Conte, ultime 48 ore per trovare i numeri e conta su Bonafede. Il titolo più in evidenza sul Fatto è comunque quello che riguarda le vicende lombarde: “L’email che sbugiarda Fontana. E 900 mila vaccini buttati via”. Oltre alla politica e alle tate questioni legate alla pandemia e ai vaccini, sulle prime pagine torna in evidenza il caso Giulio Regeni. Sono vari gli articoli che legano la vicenda della ricerca della verità sull'uccisione del ricercatore italiano in Egitto a quella della detenzione dello studente egiziano Patrick Zaki. Di Regeni e Zaki si parla nella rubrica Buona memoria di Collettiva (vedi più avanti). Su Repubblica l'intervista al presidente della Camera Roberto Fico a cura di Carlo Bonini. 

I commenti politici
Tra le analisi della situazione politica segnaliamo l’articolo di Federico Fubini sul Corriere della Sera, “Le ragioni nascoste della crisi”. Fubini avanza l’ipotesi che il vero motivo dello scontro e della crisi politica seguita alle mosse di Renzi non riguardi tanto le alleanze tra i vari partiti e la composizione della maggioranza quanto il nodo della gestione delle risorse europee, in particolare il capitolo tre della bozza del piano nazionale su Next Generation Eu, quello sulla cosiddetta governance, o più brutalmente, il luogo in cui risiede il potere di distribuire e controllare i 209 miliardi del Recovery Fund. Su quel punto il documento del Consiglio dei ministri inviato al Parlamento è in bianco. Su Repubblica l’ex direttore Ezio Mauro spiega la crisi con l’assenza di un vero coinvolgimento delle forze democratiche e liberali che avrebbero dovuto sostenere Conte nel momento più difficile: “Per ora – scrive Mauro - la risposta è stata deludente, perché non si è mossa verso il governo un'area politica, ma singoli personaggi senza fissa dimora. Costruire una maggioranza in queste condizioni è complicato: forse non mancano solo i voti, manca quell'identità liberal-democratica che Conte sperava di trovare tra i delusi dell'opposizione vecchia e nuova. La crisi rivela così la debolezza di un sistema costruito sulle mezze identità: i riformisti si dividono, il centrosinistra si rompe, la cultura liberale manca ogni volta all'appello nella destra, dove alla prova dei fatti anche l'europeismo è intermittente, o addirittura latitante…” Sempre su Repubblica da segnalare l’analisi di Ilvo Diamanti, secondo il quale è sbagliato sorprendersi dell’instabilità di un “Paese in bilico”. Questa situazione, secondo Diamanti, è coerente con la rappresentazione uscita dalle elezioni del marzo 2018 (a pagina 25). Su La Stampa, tra le varie analisi, da segnalare quella di Matteo Sorgi sul “Dilemma del premier” in una crisi che sarà pilotata ma non si sa verso dove. Sullo stesso giornale l’approfondimento di Federico Geremicca sul concetto di “affidabilità” in politica, ovviamente partendo dal rapporto tra governo e Italia Viva: “Matteo e la ditta degli inaffidabili” (a pagina 2). Sul Foglio è Claudio Cerasa a parlare del “bello della responsabilità: non c’è opinione definitiva che non si riveli provvisoria: mai dire mai. Per quanto riguarda invece l’area del centro destra molto diversificata al suo interno in questo momento, è interessante l’intervista a Paolo Romani, senatore di Cambiamo a cura di Paolo Di Caro sul Corriere della Sera (p.8): “Noi siamo disponibili, ma con un esecutivo di salvezza nazionale. Anche nella Lega c’è chi la pensa così”. Dal fronte di Italia Viva oggi parla Ivan Scalfarotto con una intervista di Giovanna Casadio su Repubblica: “Macchè sabotatori, siamo pronti al dialogo se questo governo si scioglie” (p.4). Sul Messaggero l’appello del presidente del Parlamento europeo, David Sassoli: “Sul Recovery l’Italia non può fermarsi”. Sullo stesso giornale da segnalare l’intervista all’esponente del Pd, Tommaso Nannicini: “Stop alla caccia ai senza fissa dimora, adesso ognuno faccia un passo indietro” (a pagina 5). Sempre dal fronte dei democratici su La Stampa parla la sottosegretaria alla salute, Sandra Zampa: “Se Italia Viva ammette l’errore, siamo pronti al confronto” (Carlo Bertini a pagina 4). Un altro personaggio di spicco tra i dem a parlare oggi è Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e rappresentante delle Regioni. “Prima gli interessi del Paese – dice – basta veti su Conte e Renzi”. Bisogna fare a tutti una proposta chiara. Bonaccini invita tutti a uscire dal ricatto autoreferenziale della crisi politica per ricominciare davvero a guardare ai problemi reali, a partire dalla più grande campagna vaccinale della storia italiana e dalla gestione delle risorse del Recovery europeo (Luigi Roano a pagina 4). Intanto sul Mattino Guido Crosetto, uno dei fondatori di Fratelli d’Italia parla di uno spazio possibile per un governo istituzionale, ma dopo le dimissioni di Conte (intervista di Gigi Di Fiore a pagina 4).

I problemi del Paese
Oltre i commenti e le interviste sulla crisi politica, riemergono sulle pagine dei quotidiani le questioni economiche e sociali reali. Molto in evidenza in questi giorni i problemi della scuola e in particolare dei ritorno in presenza degli studenti delle superiori. Se ne parla oggi sulle pagine milanesi del Corriere della Sera: “Il nuovo fronte dei genitori: c’è il rischio delle classi pollaio” e sulle pagine romane di Repubblica: Tra scuole occupate e cortei, trasporti sicuri e orari normali, prof e studenti uniti nella protesta”. In evidenza anche la faccenda scandalosa dei vaccini. Sul Corriere della Sera, oltre all’inchiesta di Lorenzo Salvia e Francesca Sarzanini di cui abbiamo parlato sopra da segnalare anche l’articolo di Giovanna Cavalli: “Bruxelles a Roma: pronti alle cause per avere le dosi” (p.3). Su Repubblica Alessandra Ziniti (p.99) racconta lo slittamento di un mese della vaccinazione degli anziani. Su La Stampa: “Vaccini, nel nuovo piano due mesi di ritardo. Arcuri accusa Pfizer: non tratti così l’Europa”. Intanto in molte regioni, anche quelle del sud, risale l’indice di positività. Tra gli effetti perversi della crisi economica da Coronavirus ci sono anche quelli che riguardano l’attività criminale. Oggi è La Stampa a parlarne con un articolo di Edoardo Izzo: “Allarme rosso per ristoranti e alberghi: 13 mila imprese fanno gola ai clan” (a pagina 9).

Gli approfondimenti di Collettiva
Sui problemi della scuola e della mobilitazione degli studenti e degli insegnanti sulla piattaforma di Collettiva.it le dichiarazioni del segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli, raccolte dal Roberta Lisi.Fatti, non propaganda”. Nella rubrica "Buona memoria" si parla di Giulio Regeni e Patrick Zaki con un articolo di Ilaria Romeo.  In apertura oggi Collettiva propone un approfondimento sulla situazione del mercato del lavoro in Italia sulla base del Rapporto Cnel. Dei dati sull'occupazione e in particolare sulla necessità di rilanciare un grande piano di investimenti pubblici e privati per assumere giovani, donne e ridare una possibilità concreta ai tanti espulsi dal mercato del lavoro con gli effetti della crisi parla la segretaria confederale Tania Scacchetti. 

Gli appuntamenti Cgil
Gli appuntamenti sul sito della Cgil nazionale:  E nello spazio dell’agenda su Collettiva.it: