Recovery fund, norme anti-contagio e piano vaccini la fanno da padrone sulle prime pagine dei quotidiani di oggi (19 novembre). Il Sole24Ore  apre con: “La manovra prenota 120 miliardi Ue”; la Repubblica con: “Recovery, allarme Ue sul ritardo dell'Italia. Restano solo 45 giorni per la presentazione dei progetti di rilancio dell'economia. Gentiloni: fare presto”. Il Corriere della sera sceglie invece: “Nuove regole per Natale. Arcuri alle Regioni: a fine gennaio 3,4 milioni di dosi di vaccino, prima ospedali e Rsa”, mentre il Messaggero apre con: “Positivi in fuga verso il Lazio. Oltre duecento pazienti in venti giorni arrivati dalla Campania: violata la zona rossa. Alla Asl di Latina il caso segnalato all'autorità giudiziaria”. La Stampa sceglie: “Vaccini, il piano Arcuri. L'Italia sceglie la Pfizer “. Il Fatto quotidiano insiste anche oggi sulla situazione in Lombardia, con “Bertolaso trasloca i malati e i medici”, mentre il Manifesto si occupa della Calabria: “Strada facendo”, e una grande foto di di un camper-ambulatorio di Emergency.

Interviste
A pagina 5 del Sole24Ore si può leggere l’intervista di Beda Romano a Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, sui rapporti tra gli Usa e il vecchio continente: “Il presidente eletto Biden ha detto pubblicamente di essere un forte sostenitore delle alleanze internazionali e del multilateralismo - dice - , così come ha detto di volere migliorare i rapporti con l'Unione europea. Sono queste le basi che ci fanno sperare in una nuova partenza nelle relazioni commerciali a livello transatlantico”. Sul Corriere della Sera, a pagina 12, c’è invece un’intervista alla leader Cisl Annamaria Furlan su rinnovo del contratto e lo sciopero dei lavoratori pubblici: “Lo sciopero si puo ancora evitare? ‘Certo, se il governo troverà il modo di aumentare le risorse, noi siamo pronti a sederci al tavolo e non ci sarà più bisogno di scioperare’. Quanto serve? ‘Mancano 600 milioni. Mi auguro che il premier ci convochi. Abbiamo chiesto queste risorse anche per sostenere il processo di digitalizzazione ammodernamento della pa, a partire dalla sanità che negli ultimi dieci anni ha subito tagli per 38 miliardi’. Per questo chiedete al governo di ricorrere al Mes? ‘Esattamente. I 36 miliardi di prestiti Ue sarebbero utili’”.

Nando Santonastaso del Mattino, a pagina 11, pone invece delle domande a Carlo Robiglio, presidente della Piccola industria di Confindustria. “La manovra appena varata dal governo va nella direzione auspicata dalle imprese? ‘A me pare che sia funzionale soprattutto a una prospettiva di breve termine, manca cioè ancora una visione chiara per il Paese nei prossimi anni. Prevalgono misure di assistenza che peraltro sono anche necessarie in questa durissima fase. Anche noi, del resto, abbiamo convenuto alla fine che dovevamo aderire nel nome della responsabilità sociale dell'impresa al richiamo alla solidarietà che è alla base della proroga ulteriore del blocco dei licenziamenti. Detto questo, però, bisogna sbloccare le leve dello sviluppo perché il Paese ha bisogno di ripartire’”. Sul Manifesto, a pagina 3, Andrea Carugati intervista poi Pier Luigi Bersani su regioni e titolo V della Costituzione: “Il problema è che in questi vent'anni c'è stata una deriva delle autonomie, l'elezione diretta ha creato questa figura del cosiddetto ‘governatore’ che si sente rappresentante di un popolo. Ma le regioni non sono nate per questo, come un ente gerarchico che governa il territorio. Ma come un ente che mette a sistema le realtà locali, prova a uniformare i servizi. Io, da presidente dell'Emiha-Romagna, negli anni Novanta facevo così: prendevo gli esempi migliori sugli asili di Reggio Emilia o sui centri anziani e aiutavo gli altri comuni a raggiungere gli stessi risultati. Mica agitavo delle bandiere identitarie come il Leone di San Marco...”.

Editoriali e commenti
Il fondo del Sole24Ore è affidato a Padre Enzo Fortunato. “Ci troviamo di fronte a una svolta epocale, dl carattere antropologico, sociologico, economico e ambientale – scrive -, nonché culturale e spirituale. La svolta antropologica è data dalla presa di coscienza che questa epidemia ci ha posto dinanzi, ‘schiaffeggiandoci’ senza mezzi termini, facendoci percepire tutta la nostra finitudine e precarietà. A livello sociale, in una società tutta basata sul successo, stiamo prendendo atto che ci sono i forti che reggono l'urto della crisi, ci sono i fragili, che stanno rischiando il fallimento o sono già falliti. Sono imprenditori che si vergognano di parlarne, mettendo a repentaglio la stessa vita”. Sul Corriere, a pagina 30, il "corsivo del giorno" è affidato a Federico Fubini. “Mentre il mondo intero cerca un'uscita dal tunnel della pandemia, le sue conseguenze stanno già creando dinamiche nuove - si legge -. Le aziende del Big Tech in questi mesi hanno vissuto una grande accelerazione nella loro capacità di penetrare gli usi e costumi di tutti. Ora arriva la reazione: i principali governi del pianeta hanno iniziato a opporsi al loro potere come mai prima. Nei Paesi democratici sono partiti casi antitrust che vanno al cuore del modello di business dei grandi gruppi”.

Il fondo del Messaggero è invece a firma di Paolo Balduzzi, e si legge: “La Banca d'Italia, nelle sue Statistiche sul fabbisogno e il debito della finanza pubblica presentate pochi giorni fa, ci annuncia l'ennesimo record del debito italiano, pari a 2583 miliardi di euro. Non è affatto il debito che ci deve fare paura. Sono invece le prospettive di crescita strutturale, perché non ci sono. Sono le visioni di lungo periodo, perché mancano. È l'ambizione di avere un governo che progetti e programmi, perché invece il nostro preferisce concentrarsi su bonus, misure una tantum, decreti di emergenza. E, in breve, il destino del nostro Paese. Perché sembra riposto in mani impreparate”.

Sulla Stampa, a pagina 12, Luigi Bianconi si occupa invece di carceri: “Se i 21 parametri utilizzati dal governo per tracciare la mappa cromatica del contagio Covid fossero applicati al sistema penitenziario italiano, il rosso non basterebbe a segnalare lo stato di allarme pandemico: servirebbe una tonalità di colore più violenta. E forse andrebbero rivisti anche altri indicatori, quali quelli relativi alle fasce di età maggiormente colpite: come spiegare, infatti, che su una popolazione detenuta infantile (avete letto bene: infantile) di 33 minori, si registrino più casi di positività?” Gad Lerner, infine, a pagina 9 del Fatto affronta la questione Mediaset: “Restiamo in attesa degli esiti del braccio di ferro sul futuro di Mediaset e sul parallelo coinvolgimento di Berlusconi nelle scelte governative – si legge - . Ma intanto vale la pena di interrogarsi anche sulla parte che svolgerà Mediaset nel dare voce al riassetto della destra italiana; costretta a fare i conti col fallimento delle spallate di Salvini. Significativa, in merito, è la repentina giravolta della Lega: dopo aver votato in commissione contro l'emendamento salva-Mediaset, si è vista costretta a far parlare in aula lo stesso Salvini per scongiurare una rottura che non può certo permettersi”.

Lavoro, welfare, sindacato
Il Sole24Ore,a pagina 11, si occupa del contratto dei metalmeccanici. Giorgio Pogliotti scrive: “Riparte il negoziato con la convocazione di Fiom, Fim e Uilm il 26 novembre in Confindustria da parte di Federmecanica e Assistal. Che, in una lettera inviata dai due presidenti, rispettivamente Alberto Dal Poz e Angelo Carlini, preannunciano la presentazione di ‘una proposta organica’ con l'obiettivo di ‘giungere in tempi rapidi alla conclusione di un contratto che sia sostenibile, calato nella realtà e in continuità con il rinnovamento avviato nel 2016’. Fim, Fiom e Uilm chiedono un incremento dell'8% dei minimi contrattuali, pari a circa 156 euro di aumento mediano, lamentando il fatto che sono inferiori rispetto a quelli di tante altre categorie”. Sullo stesso argomento, Maurizio Tropeano della Stampa, a pagina 18, scrive: “E’ probabile che Federmeccanica metta sul tavolo della trattativa un aspetto quantitativo, cioè un aumento dei salari, ma punti ad ampliare gli aspetti innovativi dell'accordo del 2016, cioè contratti di secondo livello e, in particolare, il welfare che ha assicurato agli operai e ai loro familiari servizi aggiuntivi in campo assistenziale e sanitario estesi anche ai familiari”. La medesime notizia è riportata dal Manifesto a pagina 6: “Metalmeccanici, Federmeccanica promette proposta”.

Sul Sole24Ore si torna a parlare poi di contratto degli statali. A pagina 3: “Per garantire la stessa dinamica salariale ai dipendenti di Regioni, Province, Città metropolitane, Comuni, sanità e università, che sono 1,38 milioni, i bilanci autonomi di queste amministrazioni dovranno mettere sul piatto 2,95 miliardi di euro - si legge . La relazione tecnica che ieri ha accompagnato prima al Quirinale e poi alla Camera il testo bollinato della legge di bilancio offre i numeri ufficiali del costo che il bilancio pubblico è chiamato a sostenere per i contratti 2019/2021 dei dipendenti pubblici.”

A proposito di contratti, sulla Repubblica a pagina 22, Marco Patucchi scrive: “La riapertura della trattativa sul contratto annunciata ieri da Federmeccanica in una lettera ai sindacati (si vedranno giovedì prossimo), è il segnale di una svolta nell'intero fronte imprenditoriale. Già sabato, faccia a faccia con il segretario Cgil Maurizio Landini, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi aveva lasciato per la prima volta muscoli ben coperti: ‘Sfianchiamoci ai tavoli di confronto ma basta scioperi, che gli animi sono già esacerbati dalla crisi’. Un passo indietro rispetto all'intransigenza di inizio mandato (Bonomi è in carica da maggio) all'insegna del ‘niente aumenti salariali’”. Passi avanti anche nel confronto sui rider, secondo il Manifesto a pagina 6: “Fissati tre nuovi tavoli con Cgil, Cisl e Uil e le Union dei rider: il 24 su un protocollo contro il caporalato; il 3 dicembre per un protocollo contro il Covid e il 9 per discutere di diritti e tutele”.

Su Domani, infine, a pagina 6, Rachele Gonnelli ci racconta la storia dei "natalini" di Amazon: “I ‘natalini’ sono quelli che Amazon assume proprio in questi giorni, a migliaia, per assicurare che siano recapitati puntualmente pacchi e pacchetti del periodo natalizio e quelli del vero picco di consegne, in vista del Black Friday del 27 novembre. I magazzinieri e gli altri dipendenti che lavorano su turni ventiquattr'ore su ventiquattro nei centri di smistamento italiani di Amazon li chiamano così, natalini. Perché di rado vengono confermati, i loro contratti iper precari scadono dopo Natale”. E ancora: “Un dipendente di Amazon regolarmente assunto in uno dei grandi magazzini di smistamento può guadagnare fino a 1.550 euro lordi al mese di paga base se ottiene un contratto a tempo pieno, cento euro lordi più del minimo contrattuale. Ma i precari neo-assunti passano tutti dalle agenzie interinali - Adecco, Manpower e Gi Group: nel migliore dei casi vengono presi a tempo determinato per tre mesi, ad esempio 10 novembre-10 gennaio, e spesso non arrivano ai mille euro netti senza straordinari e notturno”.

Su Collettiva oggi si parla di energia e fonti rinnovabili, con un'intervista a  Emilio Miceli, segretario confederale Cgil, su Piano energia e clima di Partrizia Pallara. 

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.