Anche oggi (venerdì 13 novembre) è il Covid-19 a dominare le prime pagine dei principali quotidiani nazionali. “Più chiusure nelle città. Accessi limitati alle piazze nelle aree gialle e arancioni. Covid hotel ovunque” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “Regioni, nuova stretta. Battaglia sulla Campania. Veneto, Friuli ed Emilia-Romagna blindano il weekend. Palermo chiude le scuole. In campo l’esercito”.

“Natale, cena con i parenti stretti. Il piano del governo: ridurre il rischio contagio durante le festività. Limiti alla mobilità tra regioni” titola il Messaggero; la Stampa apre con “Di Maio: subito nuove zone rosse. ‘Il lockdown totale? Abbiamo superato la soglia critica’. Tornano a salire i contagi, 636 le vittime”; il Giornale lancia “Ospedale in Fiera: sinistra sbugiardata. I medici: ‘Ci sfottevano, ma ora salviamo vite. A breve 90 posti”; Libero recita “Lombardia ‘rossa’: meno contagi. Nella Campania ‘gialla’ più morti”. Infine, il Fatto Quotidiano: “Se va avanti così niente lockdown. I contagi frenano. L’Italia sta meglio di Francia e Spagna, non della Germania. La Gran Bretagna fa il record di morti”.

Da segnalare due aperture differenti. La prima è del Manifesto, dedicata alla seconda strage di migranti nel Mediterraneo: “Fuochi ammare. Quasi 100 migranti perdono la vita in due naufragi davanti alle coste libiche. A denunciare la doppia tragedia Msf e Oim. Salgono a 900 le vittime dall’inizio dell’anno. In un video di Open Arms la disperazione della madre del piccolo Joseph annegato mercoledì”. La seconda è del Sole 24 Ore, dedicata alle possibili nuove difficoltà per gli istituti di credito. Il quotidiano economico titola: “Banche, prestiti garantiti a rischio. Dalla Bce l’allarme credit crunch. Banche e imprese temono che la copertura pubblica a fine anno non sia prorogata”.

Nelle prime pagine viene dato spazio anche alla vicenda dell’arresto dell’ex amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci, alla nuova strage di migranti al largo della Libia, alle elezioni negli Stati Uniti, alla possibile sanatoria per le cartelle esattoriali, agli Stati generali del Movimento 5 stelle.

Le interviste
“Non mi piace la narrazione che vuole contrapporre l’emergenza del coronavirus e la crisi ambientale. Oggi è importante concentrare tutte le nostre forze sulla pandemia, è una priorità assoluta”. Inizia così l'intervista all’attivista ambientale Greta Thunberg, 17 anni, contenuta sulle pagine di Repubblica, in occasione dell’uscita on demand del documentario “I am Greta. Una forza della natura”, del regista Nathan Grossman. “La risposta messa in atto dai governi contro il virus dimostra che siamo in grado di affrontare una crisi e che dobbiamo ascoltare la scienza”, spiega la giovane svedese: “Se in futuro impareremo a trattare la crisi ambientale come una crisi, forse riusciremo davvero a cambiare le cose e anche a sensibilizzare di più le persone. E non si tratta solo del clima, ma anche dell’acidificazione degli oceani, della perdita di biodiversità, della diminuzione del suolo fertile. Se un virus può distruggere completamente le economie, significa anche che dobbiamo ripensare le cose e iniziare a vivere in modo sostenibile”.

Da leggere è anche l’intervista al rappresentante dell’Inail nel Comitato tecnico scientifico Sergio Iavicoli. “Si può sperare in qualche timido segnale di miglioramento”, spiega a Repubblica il direttore del Dipartimento di Medicina ed epidemiologia del lavoro dell’Inail, dovuto “in prima battuta agli ultimi tre Dpcm, che hanno adottato progressivamente le misure indicate nel piano nazionale di preparedness condiviso anche con le Regioni”. L’esperto considera giusto aver preso misure diverse secondo i territori: “Nella prima parte l’epidemia ci ha sorpresi e travolti, quindi sono state necessarie misure verticali a livello nazionale. Inoltre, a quel tempo non avevamo strumenti di monitoraggio. Ora invece possiamo avere indicazioni puntuali per le singole regioni e anche valutare l’impegno dei vari sistemi sanitari. Così (…) si può lavorare per fasce orarie, zone, ordine e grado delle scuole a seconda delle situazioni”. Uno dei punti più critici sono i trasporti pubblici locali, soprattutto nelle aree metropolitane: “Dobbiamo utilizzare queste settimane di basso carico per studiare i dati messi a disposizione dalle agenzie di mobilità. Bisogna capire quali punti critici hanno creato affollamento in termini di linee e di orari. Bisogna programmare ora, anche con mezzi aggiuntivi nel settore privato, un approccio nuovo che sia pronto per il rilascio delle misure, quando la circolazione tornerà ad aumentare”. Il Cts in aprile, conclude Iavicoli, aveva pubblicato “un documento, ancora attuale ma integrabile con dati recenti, con l’elenco degli interventi. Non c’era solo il limite di capienza, sul quale si è concentrato il dibattito. Si invitava anche a lavorare, ad esempio, sui picchi delle ore di punta, per prevenire affollamenti. Riprendiamo in mano quel documento e mettiamoci a lavorare subito”.

Gli editoriali
“I pacchetti di aiuti europei sono stati disegnati oramai mesi fa (…), gli oltre 1.400 miliardi di euro messi a disposizione sembravano più che sufficienti. Dopo settimane di lockdown, prevaleva la convinzione che il virus fosse stato ormai domato. Purtroppo, non è andata così. L'Europa si trova ad affrontare una seconda ondata, per alcuni versi più grave della prima”. È partendo da questa considerazione che si sviluppa, sulle pagine della Stampa, la riflessione dell’economista Veronica De Romanis. “L'Europa ha messo a disposizione circa 300 miliardi di aiuti destinati all'emergenza. Tuttavia, se il virus continuasse la sua corsa ai ritmi attuali, tali misure potrebbe rivelarsi inadeguate. In particolare, i 100 miliardi per il mercato del lavoro del Sure (Support to mitigate unemployment risks in an emergency). E, infatti, a Bruxelles si è già cominciato a riflettere su un Sure2”. Da qui, illustra De Romanis, la necessità di “ipotizzare uno strumento di aiuti ad hoc disegnato specificatamente per il settore dei servizi. Lo scopo sarebbe quello di consentire agli operatori di non pagare imposte e tributi per un periodo di tempo limitato ma non breve, coprendo con le risorse europee l'ammanco delle entrate statali”. La proposta di una cancellazione temporanea dei tributi a favore del settore dei servizi sarebbe utile per tutti. “I Paesi del Sud, che sono esportatori netti di servizi, godrebbero di un vantaggio fiscale, quelli del Nord di servizi meno onerosi quando il turismo tornerà alla normalità”, conclude l’economista: “L'Italia sarebbe tra coloro che ne trarrebbero il beneficio maggiore, considerato il peso del settore nell'economia e il minor costo del debito europeo rispetto a quello nazionale”.

La Cgil
Al via oggi (venerdì 13 novembre) la tre giorni promossa dalla Cgil “Futura: lavoro, ambiente, innovazione”, realizzata con la collaborazione e il supporto tecnico di Futuralab.  L’evento digitale, che verrà trasmesso in diretta su Collettiva.it e distribuito ai principali media nazionali e internazionali, si propone di avviare un’ampia riflessione per definire le linee guida strategiche per progettare un nuovo modello di sviluppo sociale e produttivo che abbia al centro il lavoro e le persone.

Dallo studio centrale al Teatro Brancaccio di Roma, si alterneranno tavoli istituzionali e tavoli tematici incentrati su Lavoro, Innovazione, Europa e ambiente, con collegamenti live per dare voce a lavoratori, dirigenti sindacali, rappresentanti delle aziende, e spazi dedicati alle categorie della Cgil, all’Inca e ai Caaf. Previsti anche i contributi di alcuni artisti. Sarà possibile seguire la diretta dell'evento su Collettiva.it, sulle pagine Facebook di Cgil e Collettiva, e sul canale Youtube di Collettiva. La tre giorni sarà raccontata su Twitter con l'hashtag #FUTURA, e su Instagram saranno pubblicate le immagini dal backstage. 

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini si confronterà oggi, dalle ore 10.30, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sabato 14 novembre (ore 10) con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e domenica 15 (ore 9.45) con il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni, Enrico Letta, e i segretari generali di Cisl e Uil Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri

Venendo alle altre notizie, occorre subito evidenziare la firma del rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore delle telecomunicazioni. Un contratto importante, che rappresenta 120 mila lavoratrici e lavoratori e che regola “l'attività di un settore strategico per lo sviluppo del Paese e per la gestione dei processi di digitalizzazione”, scrivono la Slc-Cgil e le altre categorie del comparto tlc. L’aumento medio è di 100 euro e viene stabilita la creazione di un Fondo di solidarietà bilaterale di settore attraverso il quale si potranno finalmente gestire i processi di riqualificazione e di ammodernamento delle competenze. “Il rinnovo è una buona notizia”, commenta il segretario generale della Cgil Maurizio Landini: “Si investe sul lavoro delle persone e sulla coesione sociale per costruire un nuovo modello di sviluppo e per dare un nuovo futuro al Paese”. Il leader sindacale sottolinea che “rinnovare il contratto nazionale in questa drammatica situazione che vive il Paese è una scelta che qualifica la funzione delle parti sociali. Si riconosce il ruolo fondamentale che svolge il lavoro per contrastare la diffusione della pandemia fino a sconfiggere il virus”.

Da segnalare sono il commento della Cgil nazionale al ddl Family act, definito “troppo timido”, per il quale si sollecita “un'azione più incisiva per sconfiggere una cultura tanto radicata e intrisa di stereotipi di genere e di ruolo” (leggi in Collettiva); l'ampio resoconto del convegno “Una proposta per il benessere dentro e fuori la casa”, promosso da Fillea CgilSpi Cgil e altre associazioni, da cui è emersa la richiesta di prorogare fino al 2025 le agevolazioni (edilizie e ambientali) del superbonus al 110% (leggi in Collettiva); lo sciopero nazionale di oggi dei lavoratori del settore multiservizi, indetto da Filcams Cgil e altre categorie del terziario, a sostegno del rinnovo del contratto nazionale scaduto oramai da sette anni (leggi in Collettiva); l’ultimo rapporto dell’Osservatorio Futura, che per conto della Cgil organizza analisi demoscopiche (Geca Italia) sulla situazione economica, sociale e lavorativa del Paese, questa volta dedicato ai temi del Covid e ai suoi effetti sulla popolazione italiana (leggi in Collettiva).

Infine, ricordiamo anche la mobilitazione generale di oggi (venerdì 13 novembre) per la sanità pubblica, proclamata da Fp Cgil e altre categorie del pubblico impiego, sotto lo slogan “Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini”; la richiesta della Flai Cgil di inserire nei cosiddetti “decreti ristori” i lavoratori del settore agricolo, che ne sono “inspiegabilmente esclusi”; la stroncatura della Flc Cgil del sito Eduscopio della Fondazione Agnelli, uno strumento in cui “persiste una logica classista di età gentiliana, che classifica le scuole sulle richieste del mondo del lavoro su indicatori del tutto aleatori e parziali; il giudizio positivo della Fiom Cgil al nuovo piano industriale della newco Italcomp, che nascerà a luglio del prossimo anno rilevando stabilimenti e personale della ex Embraco.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.it