È sempre il Covid-19, anche oggi (mercoledì 11 novembre), a dominare le prime pagine dei principali quotidiani nazionali. “Il governo chiede più chiusure. Spinta sulle Regioni. Negozi e passeggiate: verso nuove regole. Stretta anti assembramenti” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “Influenza, rischio ospedali. Mancano 15 milioni di vaccini. Le dosi sono in ritardo. Ricciardi: la febbre stagionale e il virus possono far collassare i pronto soccorso”.

“Dovete chiudere le piazze: il governo richiama i sindaci. L’altolà dopo gli affollamenti nel weekend: stretta a Roma e Palermo” titola il Messaggero, la Stampa apre con “Conte: lavoro per evitare il lockdown. Natale in famiglia ma senza pranzi affollati. Siamo pronti ad aumentare i ristori anche nel 2021”, mentre il Giornale lancia “Il vaccino c’è, Conte no. Accordo Ue-Pfizer. Ma l’Italia è l’unica senza piano per distribuirlo”.

Sul Fatto Quotidiano si legge “Ecco le balle degli sgovernatori. De Luca si fa beffe di Speranza con cifre da favola (ma chiede a Roma di chiudere le aree più infette), altri millantano pure tracciamenti al 100%”, Libero recita “Perché è ripartito il contagio: assembramento di bamba. Si è scambiata l’estate come una medicina, invece è una stagione: abbiamo dormito e ora siamo indifesi come a marzo”. Il Manifesto apre con “Corsia d’emergenza. Ieri 580 decessi, il numero più elevato dal 14 aprile, e 35 mila nuovi casi con 218 mila tamponi. Preoccupano gli ospedali: il triangolo Como-Monza-Varese sta subendo quello che è successo a Bergamo nella prima ondata”.

Unica apertura differente è quella del Sole 24 Ore, che fa scendere il tema Covid-19 nel taglio contrale. Il quotidiano economico titola “La Pa paga in ritardo, per le banche 12 miliardi di crediti a rischio sofferenza. Dal 2021 cambierà la definizione di default con effetti sui bilanci. Pericolo di conseguenze negative per imprese e istituti di credito”.

Nelle prime pagine spazio viene ancora dato alle elezioni negli Stati Uniti: “Usa, venti di guerra sulla transizione” (Repubblica), “Biden cercherà un patto con Roma su Russia e 5G” (Stampa), “Le illusioni su Biden in Europa” (Corriere della Sera), “Wall Street, legge e ordine: l’altra faccia di Kamala” (Fatto Quotidiano), “Trump ‘incendia’ le schede elettorali (Manifesto).

Le interviste
“Il lockdown generalizzato non può essere la nostra prima scelta, avrebbe costi troppo elevati, significherebbe dire al Paese che non abbiamo una strategia. E invece noi una strategia ce l'abbiamo, e ci aspettiamo che dia risultati a breve”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in una lunga intervista rilasciata alla Stampa, precisando che “il nostro obiettivo è un Natale dove non si mortifichino né i consumi né gli affetti, ma non possiamo immaginare feste e pranzi affollati”. Il premier, rispondendo alle accuse rivolte al governo di “aver passato un’estate da cicala”, rivendica i risultati fin qui raggiunti: “Abbiamo raddoppiato i letti di terapia intensiva rispetto alla passata primavera, abbiamo immesso nei servizi sanitari oltre 36 mila tra medici e infermieri, abbiamo decuplicato la capacità di effettuare tamponi, arrivando a picchi di 230 mila in un giorno contro i 25 mila di inizio emergenza”.

Tra i tanti i temi toccati, particolare attenzione è rivolta ai “decreti ristori”, per un valore complessivo di sette miliardi di euro. “I contributi dei due decreti non sono affatto esigui. Ad esempio, gli indennizzi che stiamo erogando corrispondono al doppio di quelli già ricevuti in estate per molte categorie come ristoranti, palestre, piscine, teatri”, spiega Conte: “A ciò si aggiungono le ulteriori misure quali crediti d'imposta sugli affitti commerciali, la cancellazione della seconda rata Imu, la sospensione dei versamenti dei contributi previdenziali per novembre”. Il premier, infine, si dice anche disponibile a nuovi provvedimenti economici. “Siamo pronti – conclude – a intervenire a favore di tutti coloro che subiranno ulteriori perdite, anche ricorrendo a uno scostamento sul 2021 e a una revisione del tendenziale sul 2020”.

Una seconda articolata intervista da non perdere è quella al commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni, pubblicata sul Corriere della Sera, largamente incentrata sui contributi del Recovery Fund. “Stiamo lavorando a creare dei binari per i progetti: per rendere le nostre economie più verdi, inclusive e digitali, questa occasione non va sprecata”, dice l’esponente del governo comunitario, ricordando che “l'esecuzione si rivelerà almeno importante quanto la stesura dei piani: soprattutto per Paesi come Italia o Spagna che hanno una storia di assorbimento dei fondi europei tutt’altro che perfetta”.

Per la Commissione Ue, inoltre, il varo di questi piani dovrebbe “accompagnarsi a qualche elemento straordinario di semplificazione dei processi decisionali”, altrimenti “il rischio di un assorbimento insufficiente delle risorse è molto grave. Per come è congegnato Next Generation Eu, il mancato rispetto di tempi e obiettivi del piano rende difficile l'erogazione delle risorse. Nel momento in cui si lancia il piano, si ha il dovere di riflettere alle innovazioni istituzionali o organizzative che possono renderlo eseguibile. A meno che non si voglia rinunciare a parte dei fondi. Ma noi non lo raccomandiamo. Abbiamo messo sul tavolo un bazooka, non va trasformato in un mezzo bazooka”. Gentiloni, infine, rimarca il fatto “che i piani debbono essere realistici: qui nessuno deve vincere un premio di futurismo, servono progetti coerenti e realizzabili”.

Gli editoriali
“Fondi mai spesi e burocrazia: ecco perché il Paese è fermo”: questo il titolo dell’editoriale del docente di Scienza delle finanze Paolo Balduzzi, pubblicata sul Messaggero. “Per crescere servono tre ingredienti principali, da dosare con saggezza e responsabilità: risorse, progettualità, capacità realizzativa”, spiega il ricercatore dell’università Cattolica di Milano. Risorse e progettualità ci sono, mentre è “la capacità realizzativa l'ingrediente mancante, l'anello debole della catena: l'ostinata incapacità dell'apparato amministrativo e burocratico di realizzare ciò che si è progettato”. L’economista evidenzia che “l'Italia è uno dei peggiori Paesi all'interno dell'Unione per capacità di assorbire i fondi strutturali e di investimento europei; più precisamente, il nostro Paese nel 2019 non aveva ancora usato oltre due terzi dei fondi che l'Europa aveva messo a sua disposizione per il periodo 2014-2020. A fronte di una media comunque non elevata tra tutti gli Stati dell'Unione (circa il 40%), l'Italia si piazza al momento al penultimo posto, con una percentuale pari al 30,7%”. E c’è di più: “Si tratta esattamente della stessa percentuale di cosiddetto assorbimento sperimentata nel 2012. Segno, appunto, che certe debolezze del nostro sistema non cambiano mai e che non sembra esserci alcuna intenzione di cambiarle”.

La Cgil
“Futura: lavoro, ambiente, innovazione".
Questo il titolo della tre giorni promossa dalla Cgil e realizzata con la collaborazione e il supporto tecnico di Futuralab. L'appuntamento si aprirà il 13 novembre con il confronto tra il segretario generale della Cgil Maurizio Landini e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Sarà possibile seguire in diretta tutto l'evento su Collettiva.it.

Dal Teatro Brancaccio di Roma, dove sarà allestito lo studio centrale, si alterneranno tavoli istituzionali a tavoli tematici con studiosi, personalità ed esperti. Previsti anche collegamenti live per dare voce a lavoratori, dirigenti sindacali, rappresentanti delle aziende, e spazi dedicati alle categorie della Cgil, all’Inca e ai Caaf. L'obiettivo è quello di coinvolgere in modo costruttivo gli attori politici, istituzionali e del mondo del lavoro, sociale e delle imprese che avranno il compito di superare l'emergenza e riprogettare il Paese.

La prima giornata, venerdì 13 novembre, sarà incentrata sul tema del lavoro e prenderà il via, in mattinata, con il faccia a faccia tra il presidente del Consiglio e il segretario generale della Cgil (nelle prossime ore verrà comunicato l'orario definitivo), mentre sabato 14 Landini si confronterà con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi sull'innovazione. Domenica 15 novembre sguardo puntato su Europa e ambiente, e parteciperà il commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni

Tra gli altri ospiti in programma, oltre alla segreteria confederale della Cgil, i segretari generali di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri, il cardinale Matteo Maria Zuppi, Enrico Letta, l’economista Mariana Mazzucato, la team leader dell'Ilo Olga Strieska-Ilina, il presidente di Libera Don Luigi Ciotti, la direttrice centrale dell’Istat Linda Laura Sabbadini, l’ad di Cassa depositi e prestiti Fabrizio Palermo, e il direttore generale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna.

“Politiche attive e riforma degli ammortizzatori devono stare insieme, è importante che vadano nella stessa direzione. Ma il lavoro non si crea solo così: servono investimenti pubblici e privati per generare nuova e buona occupazione”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini durante l’incontro sulle politiche attive per l’impiego con la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, di cui Collettiva riporta un ampio resoconto. Il leader sindacale è tornato a insistere sulla necessità di una riforma degli ammortizzatori “che costruisca un sistema universale, solidale, inclusivo su base assicurativa e che garantisca in breve tempo le prestazioni ai lavoratori”. Per la Cgil è importante “il governo pubblico delle politiche attive e una maggiore integrazione di tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle Regioni”, oltre alla “qualificazione delle competenze dei lavoratori e di coloro che devono reinserirsi nel mercato del lavoro”. A tale scopo sarà quindi necessario prevedere un “piano nazionale di formazione quale diritto soggettivo e rafforzare lo strumento del Fondo per le nuove competenze”. Sindacati e ministra hanno concordato sulla convocazione in tempi brevi di tavoli tecnici proprio in vista dell’approvazione della legge di Bilancio, il primo dei quali è stato fissato per giovedì 12 novembre.

Si riapre oggi a Roma il tavolo al ministero del Lavoro tra sindacati e aziende del food delivery. Al centro dell’attenzione, le norme per i rider. “Il confronto probabilmente partirà dal contratto firmato da Assodelivery e Ugl”, spiega a Collettiva la segretaria confederale Cgil Tania Scacchetti, che guida una delegazione allargata anche a Nidil, Filcams e Filt Cgil: “Ma ci sono due elementi di novità. La posizione assunta da Just Eat, che ha annunciato che i rider potranno essere lavoratori dipendenti a partire dal 2021. Il protocollo sottoscritto il 2 novembre dai sindacati dei trasporti e dalle associazioni datoriali, che estende il contratto della logistica a tutti i rider, compresi quelli che operano per le piattaforme digitali, declinando il trattamento economico e normativo, quindi l’orario di lavoro minimo, la paga base, l’abolizione del cottimo”. Per Scacchetti ora occorre “capire se si aprono spazi di contrattazione. O se si prospettano altri scenari, con interventi normativi che a quel punto sarebbe lo stesso ministero a proporre”. Per la Cgil, conclude la segretaria confederale, l’unico strumento “per normare il rapporto di lavoro dei rider è il contratto collettivo nazionale, anche per regolare la flessibilità che è tipica di questa attività. Il lavoro dei ciclofattorini, infatti, ha caratteristiche di subordinazione. E anche se non si trattasse di lavoro subordinato, dovrebbe comunque essere considerato un lavoro etero-organizzato, con tutte le tutele del caso”.

“Ci associamo al grido di allarme lanciato dalla Corte dei conti europea: l'Italia è ancora il fanalino di coda in Europa sull'utilizzo dei fondi europei”. Così il segretario confederale Cgil Giuseppe Massafra, commentando con le agenzie di stampa la relazione annuale della Corte dei Conti europea. Per l’esponente sindacale gli elementi principali alla base delle inefficienze del Paese sono “le storiche difficoltà gestionali e la fuga dalle responsabilità da parte delle amministrazioni pubbliche, la scarsa digitalizzazione dei processi che faciliterebbe la semplificazione, la carenza di organici da colmare attraverso un investimento su profili professionali e competenze specifiche, la debole capacità di progettazione del Paese”. Una delle chiavi per invertire questa tendenza è “la valorizzazione di un nuovo ruolo del partenariato economico e sociale: bisogna andare oltre la semplice consultazione e investire su un reale coinvolgimento del sindacato come soggetto capace di far emergere bisogni e interessi del mondo del lavoro”.

Da evidenziare, nuovamente su Collettiva, la mobilitazione generale di venerdì 13 novembre per la sanità pubblica, proclamata da Fp Cgil nazionale e altre categorie del pubblico impiego, sotto lo slogan “Pubblico per il pubblico, lavoratori uniti per dare cure e servizi ai cittadini”. Altre segnalazioni, stavolta dalle agenzie di stampa, riguardano; la denuncia del segretario Fp Cgil Medici Andrea Filippi sulla mancanza di medici e infermieri nel Servizio sanitario nazionale “a causa dei tagli fatti in questi anni”; la proclamazione dello sciopero per venerdì 13 novembre dei dipendenti Blue Panorama, indetto da Filt Cgil nazionale e altre categorie del trasporto aereo; la sintesi dell’intervento della responsabile Politiche di genere Cgil nazionale Susanna Camusso al convegno online “È un'impresa dire no alla violenza”; il richiamo della Filcams Cgil nazionale al maggior rispetto delle norme di sicurezza e prevenzione anti-contagio nei punti vendita; l’allarme lanciato da Filcams Cgil nazionale e altri sindacati di categoria sulle centinaia di posti di lavoro a rischio nella catena di negozi Scarpe&Scarpe.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.it