Sulle prime pagine di oggi i temi trattati sono vari e non c’è un titolo comune che riassume tutta la giornata, anche se le questioni in evidenza riguardano ancora l’utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Europa con il Recovery Fund, la decisione di aderire o meno al Mes (in particolare per finanziare la sanità), la tensione politica che cresce intorno al referendum del 20 settembre e alla prossima scadenza delle regionali. Tema sempre più caldo è poi quello della riapertura generale delle scuole confermata dal governo per lunedì 14, ma messa in crisi dalla prese di posizione di centinaia di presidi. “Conte ai presidi: si parte il 14” è il titolo del Corriere della Sera che dà voce alla replica del premier in risposta ai dubbi dei presidi: “Porterò mio figlio e sarò tranquillo”, dice. Anche La Stampa apre con la scuola: “Conte: scuole al via il 14, ma i presidi si ribellano. Il presidente del Consiglio ci tiene a sottolineare che la riapertura non sarà un test decisivo per il governo. L’altra notizia legata alla scuola e in generale all’andamento della pandemia in Italia riguarda lo stop al vaccino di Astrazeneca, la società italo inglese che sta lavorando a Pomezia. Lo stop è stato deciso perché un volontario sottoposta alla sperimentazione si è ammalato. A questo punto si rischia un ritardo di sei mesi. Il biologo Rappuoli rassicura: “Il vaccino arriverà in primavera”. Tra le prime pagine dei quotidiani nazionale è quella del manifesto che dà più rilevanza alla tragedia dell’isola greca di Lesbo dove è andato a fuoco un intero campo profughi di Moria. Il titolo del manifesto è forte: “Moria d’Europa”. Sul piano della cronaca, emergono sempre nuovi particolari raccapriccianti sull’uccisione del giovane Willy Monteiro. Era in terra quando il branco si è accanito su di lui con calci e pugni. Travolta dagli insulti fascisti ”l’influencer” Chiara Ferragni che ha osato dire che il problema non sono le palestre ma la cultura fascista. Oggi è il compleanno di Liliana Segre, una vita dedicata alla lotta contro il fascismo e l'intolleranza. L'uccisione di Willy? Il crollo di una civiltà.

Per quanto riguarda le risorse europee messe a disposizione dei singoli paesi per la ripartenza sono in calendario per oggi varie audizioni in Parlamento dei ministri interessati. La Cgil chiede di poter esporre una serie dettagliata di proposte al governo.

Recovery Fund, il sindacato chiede la convocazione
Con una nota diffusa ieri pomeriggio dalla Cgil il sindacato chiede una convocazione urgente al governo per discutere dell’utilizzazione delle risorse messe a disposizione dall’Europa con il Recovery Fund. La nota è stata rilanciata dal Messaggero (p5 ). “Le risorse europee dovranno essere concentrate su pochi obiettivi strategici per non perdere la grande occasione di ricostruire il futuro del Paese e per evitare inutili frammentazioni”. Ad affermarlo, in una nota, è la Cgil nazionale. “Sanità, istruzione e formazione, lavoro sostenibile, riconversione ecologica e decarbonizzazione, infrastrutture e digitalizzazione. Per noi - prosegue la Confederazione - sono queste le cinque priorità sulle quali indirizzare le risorse del Recovery Fund. Giovani e donne, divari territoriali e crisi industriali devono poter rappresentare target trasversali a tutti gli interventi”. Per la Cgil “ci viene offerta una grande opportunità che l'Italia e l'Europa non possono sprecare. Al Governo chiediamo quindi di aprire immediatamente il confronto con le organizzazioni sindacali”. Analoga la posizione di Cisl e Uil. A sottolinearlo, il segretario della Cisl, Anna Maria Furlan. “Su come spendere quei miliardi, e io mi auguro anche quelli del Mes, abbiamo molte cose da dire ma non abbiamo ancora avuto una convocazione da parte della Presidenza del Consiglio”. Probabile che in settimana si possa sbloccare la situazione con un vertice ad hoc

Sul sito della Cgil nazionale la tabella riassuntiva con le proposte del sindacato di Corso Italia sul Recovery Fund:

Contratti, si accende lo scontro in Confindustria
Il punto della contesa riguarda i contratti del settore alimentare. Ne parla oggi su Repubblica, Marco Patucchi (p.21 ). “La lista dei "dissidenti" di Confindustria si allunga. Gruppo Campari, Fontanafredda, Citterio, JDE (Hag-Splendid), Italian Tobacco Manifaturing, Gruppo De Cecco, Acqua Sant'anna, hanno comunicato ai sindacati l'adesione al nuovo contratto del settore alimentare (6.850 aziende, 385 mila addetti, l'8% del PII italiano). Quello firmato il 31 luglio da tre associazioni di categoria (Unionfood, Assobirre e Ancit) con Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil, ma disconosciuto da Confindustria e dalla federazione del settore, Federalimentare. Una crepa nel fronte degli industriali, che rischia di trasformarsi in un'implosione dagli effetti imprevedibili. Perché quella sul contratto degli alimentari è ormai considerata la vertenza simbolo dell'intera stagione dei rinnovi. Un autunno caldissimo. Non a caso, lunedì scorso, due delle tre ore di confronto tra Confindustria e sindacati confederali a via dell'Astronomia, se ne sono andate proprio per parlare (o, meglio, litigare) del contratto degli alimentaristi.

La convocazione
Sempre dal pezzo di Patucchi apprendiamo che il presidente degli industriali, Carlo Bonomi, e il suo vice con delega sul lavoro, Maurizio Stirpe, avevano convocato per ieri le aziende "dissidenti" alle quali addebitano lo sganciamento da Federalimentare e la sconfessione della linea confederale sul riequilibrio dei pesi tra contrattazione collettiva e aziendale. Il "processo" però non c'è stato, rinviato a lunedì prossimo per problemi di agenda di alcuni partecipanti. Un redde rationem che inevitabilmente segnerà il futuro della presidenza Bonomi: molte altre aziende (non solo dell'alimentare) si risparmierebbero volentieri un inasprimento del clima in fabbrica proprio nel momento in cui si sta cercando di uscire dal trauma del lockdown. Andrebbe interpretata così, ad esempio, la decisione di Federmeccanica di confermare il calendario degli incontri con Fim, Fiom e Uilm, per il rinnovo del contratto. …

E intanto gli alimentaristi confermano lo stato di agitazione
Fai, Flai e Uila in stato di agitazione per ottenere l'applicazione a tutti i settori dell'accordo di rinnovo del contratto nazionale sottoscritto lo scorso 31 luglio. Della riunione in video conferenza tra le segreterie nazionali e i segretari regionali e territoriali di Fai-Flai-Uila si parla su Collettiva: I sindacati hanno deliberato di proseguire lo stato di agitazione dei lavoratori dell’industria alimentare per ottenere l’applicazione a tutti i settori dell’accordo di rinnovo del contratto nazionale sottoscritto lo scorso 31 luglio.Lo stato di agitazione riguarda tutte quelle aziende che non applicano l’accordo di rinnovo e prevede: la proroga per ulteriori quattro settimane, a partire dal prossimo 14 settembre, del blocco delle flessibilità, degli straordinari e delle prestazioni aggiuntive; la proclamazione di quattro ore di sciopero, da svolgersi a inizio e/o fine turno, dal 9 ottobre con modalità che saranno decise nei territori; l’avvio di una campagna di informazione e sensibilizzazione sui social.Non saranno messe in atto, al contrario, azioni di lotta, nelle aziende che hanno dato formale applicazione all’ipotesi di rinnovo del contratto industria alimentare del 31 luglio 2020, tra le quali, si annoverano, ad oggi: Gruppo Campari, Citterio, Fontanafredda e JDE.

Baseotto (Fisac): dopo i bancari, ora tocca ai lavoratori delle assicurazioni
Su Collettiva la videointervista al nuovo segretario della Fisac Cgil, Nino Baseotto. Dopo i bancari la Fisac accelera per il rinnovo del settore assicurativo. Il segretario generale Nino Baseotto: "Da definire i doveri delle agenzie committenti e non solamente quelli dei lavoratori". Un appuntamento importante attende nelle prossime settimane la Fisac, la Federazione italiana sindacato assicurazione e credito, con la preparazione della piattaforma e del rinnovo contrattuale dei lavoratori del comparto assicurativo. Il sindacato arriva alla trattativa forte del buon risultato ottenuto sul fronte bancario: “Quello con Abi è un rinnovo contrattuale giunto fortunatamente prima del lockdown e universalmente giudicato come uno dei migliori degli ultimi decenni”, spiega il segretario generale della Fisac, Nino Baseotto.La federazione porrà come questione prioritaria quella che riguarda il cosiddetto appalto assicurativo, perché su questo fronte sono da definire i doveri delle agenzie committenti e non solamente quelli dei lavoratori. Nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto lo scorso 31 dicembre, non saranno trascurati i temi venuti alla ribalta con la pandemia da Covid come la sicurezza delle maestranze e lo smart working. Le criticità, fisiologicamente, non mancheranno, ma il sindacato, sedendosi al tavolo di rinnovo, confiderà anche nelle buone relazioni sindacali che i rappresentanti dei lavoratori e la parte datoriale sapranno instaurare.

Bombardieri (Uil): ecco perché scendiamo in piazza il 18 settembre
In una intervista di Simone Gallotti sul Secolo XIX (p.11) parla il neosegretario della Uil, Pier Paolo Bombardieri. L’argomento principale della intervista riguarda la mobilitazione nazionale decisa da Cgil, Cisl, Uil per il 18 settembre prossimo. Una giornata che vuole dare seguito alla “Notte del lavoro” organizzata dai sindacati prima della pausa estiva. I temi della mobilitazione che si svilupperà a livello regionale riguardano il lavoro, il problema grave della disoccupazione e quindi degli investimenti produttivi, la sanità e il welfare, il rinnovo dei contratti. Gallotti chiede tra l’altro a Bombardieri: “Tra dieci giorni scenderete in piazza. Siete preoccupati che quella data possa rappresentare l'inizio dell'autunno caldo?"Il rischio c'è e rispondo francamente: stiamo vivendo e vivremo nei prossimi mesi, una fase molto complessa e difficile. Temiamo che la crisi economica possa accentuare seriamente i problemi sociali e occupazionali con cui peraltro stiamo già facendo i conti dall'inizio della pandemia. Con questa mobilitazione vogliamo rappresentare questi problemi, ma chiediamo anche un confronto al Governo per offrire alcune nostre proposte”. Quali? «Ad esempio vogliamo partire da quelle per un uso più appropriato delle risorse del Recovery Fund. In questo quadro peraltro si inserisce anche la necessità di un'efficiente riforma fiscale e un'efficace politica industriale. Siamo preoccupati: ci sono tante crisi ancora aperte al Mise, che vanno risolte in una prospettiva di rilancio”. E poi c'è il Mes... "Noi crediamo che vada attivato perché abbiamo bisogno di una sanità sempre all'altezza, in grado di tutelare la salute dei cittadini"…

Contrattare l’intelligenza artificiale. Domani la diretta su Collettiva
“ContrattIAmo – Intelligenza artificiale e i nuovi scenari per l’azione sindacale” è il titolo del dibattito che si terrà domani, venerdì 11 settembre, alle 11, organizzato da Apiqa, Associazione generale quadri, professionisti e alte professionalità, e Cgil e trasmesso in diretta streaming su Collettiva. Due le sessioni in programma: la prima prevede le testimonianze delle categorie Cgil, la seconda la tavola rotonda “Conoscere per contrattare”. Le conclusioni sono affidate a Tania Scacchetti, segretaria confederale Cgil. Per seguire la diretta collegarsi al sito Collettiva.

Agenda Cgil, tutti gli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.it