Sulle prime pagine dei quotidiani i titoli principali si alternano tra la nuova crisi dei migranti - con la decisione del governo di inviare l’esercito in Sicilia (lo spiega la ministra Lamorgese in una intervista di Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera) - e le notizie di cronaca sul caso Fontana a Milano. Ma quello che colpisce è la somma delle emergenze perché oltre quella rimossa dell’immigrazione, riemergono le questioni relative alla scuola (con l’allarme sempre più forte sulle riaperture) e quelle del lavoro, con la sfilza di dati sul boom della cassa integrazione e le previsioni sempre più negative sulla recessione (ieri i nuovi dati dell’Istat). Scenari che vengono sottolineati dalle polemiche di Confindustria contro il governo accusato di aver lasciato indietro la riforma del lavoro e del fisco (oggi il presidente Carlo Bonomi parla sul Corriere della Sera con una intervista di Rita Querzè: “Il governo è fermo alla fase uno. Subito una riforma del lavoro”, a pagina 9).

Domani la Notte per il lavoro
Ed è proprio sui temi del lavoro e della necessità di rilanciare gli investimenti per far ripartire il Paese che i sindacati chiamano i lavoratori alla mobilitazione. Domani la manifestazione a Roma, in piazza Santi Apostoli, per la “Notte del lavoro”. L’appuntamento è per le 20.30, ed avrà al centro le rivendicazioni sindacali, a partire dal blocco dei licenziamenti, la proroga degli ammortizzatori sociali fino alla fine dell’anno, la riforma fiscale e la lotta all’evasione, i rinnovi contrattuali nazionali privati e pubblici, investimenti, sanità, sicurezza sul lavoro, conoscenza, cultura, infrastrutture materiali ed immateriali, lavoro stabile, digitalizzazione, mezzogiorno, previdenza, legge sulla non autosufficienza, inclusione sociale e soluzione delle crisi aziendali aperte, con le testimonianze dei delegati e le conclusioni dei leader nazionali di Cgil, Cisl, Uil, Landini, Furlan, Bombardieri. L’evento verrà trasmesso in diretta su Collettiva.it

.Oggi pomeriggio la conferenza stampa alla quale parteciperanno i tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil. Appuntamento alle ore 16 presso l’Auditorium Carlo Donat- Cattin (Roma, Via Rieti, 13).

E oggi riparte anche il cantiere pensioni
Sempre per oggi (alle 11 in videoconferenza con il Ministero del lavoro) è prevista la riapertura della trattativa tra governo e parti sociali sui temi previdenziali. All’incontro con la ministra Nunzia Catalfo e il suo staff, per la Cgil, saranno presenti il segretario generale Maurizio Landini, il segretario confederale Roberto Ghiselli, il responsabile pensioni di Corso Italia, Ezio Cigna, mentre per il sindacato dei pensionati, lo Spi Cgil, parteciperanno il segretario generale Ivan Pedretti e il segretario nazionale Raffaele Atti. All’ordine del giorno le misure per l’emergenza, ma soprattutto l’impostazione delle linee guida per la riforma della legislazione vigente (legge Fornero e norme Monti-Fornero).

Il punto su Cassa integrazione e blocco dei licenziamenti
Sul Sole 24 ore Giorgio Pogliotti fa il punto sui provvedimenti di emergenza per far fronte alla grave crisi determinata dal blocco della pandemia. Si parla di “proroga di 18 settimane della cassa integrazione per l'emergenza Covid19, con effetto retroattivo (potrà essere utilizzato anche in continuità a partire dal 15 luglio), per coprire quelle imprese che hanno attivato sin da inizio marzo l'ammortizzatore sociale e lo stanno esaurendo. La proroga della Cig che vale drca 7-8 miliardi (lo miliardi con i contributi figurativi) sui u miliardi del pacchetto Lavoro all'interno del decreto legge Agosto, avrà un carattere selettivo, ovvero sarà riservata a quelle imprese che hanno avuto una perdita di fatturato nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. (…) Per quanto riguarda il blocco dei licenziamenti Pogliotti scrive: “Il blocco dei licenziamenti in scadenza il prossimo 17 agosto verrà prorogato per tutta la durata della cassa Covid, con alcune eccezioni (cessazione di attività). Inoltre l'ipotesi di introdurre un'addizionale per l'utilizzo della cassa Covid sarebbe accompagnata, per queste imprese, dalla possibilità di ricorrere a licenziamenti individuali. Per spingere le imprese a ridurre il ricorso agli ammortizzatori Covid che sono posti a carico della fiscalità generale, il Dl Agosto conterrà sgravi contributivi per 3-4 mesi per quelle aziende che riportano in attività i dipendenti posti in Cig. Anche per le assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato il governo intende finanziare uno sgravio al 100% della durata di 6 mesi, senza vincoli di età come invece accade per gli incentivi destinati agli under 35. Nel Dl verrà confermata anche la possibilità di prorogare o rinnovare i contratti a termine (anche in somministrazione) senza apporre le causali, in deroga al decreto Dignità, misura in scadenza a fine agosto. Il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo nell'incontro di giovedì scorso con i sindacati ha anche menzionato il finanziamento di un bonus da 600 euro per gli stagionali del turismo e i lavoratori dello spettacolo, il rifinanziamento del fondo nuove competenze da 23o milioni istituito dal Dl Rilancio ed una nuova proroga della Naspi e della Discoll per i collaboratori.

Quando si vince. Landini: Alla Corneliani risultato importante frutto unità lavoratori
“Un primo importante risultato lo hanno raggiunto, grazie alla loro lotta durata quaranta giorni”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini al termine dell’incontro con le lavoratrici e i lavoratori della Corneliani che si è tenuto quest'oggi davanti ai cancelli dell’azienda di abbigliamento a Mantova.“Il Governo - aggiunge - è intervenuto. Entrerà nella nuova società con una quota e questo permetterà di far ripartire le produzioni nei prossimi giorni e di riaprire una discussione sul nuovo assetto industriale. La lotta paga e anche l'unità dei lavoratori”, conclude Landini. Sul sito di Collettiva.it il video di Landini: 

Quando si vince. Fisco: Fracassi (Cgil) a Collettiva.it, più soldi in busta paga. Riduzione cuneo operazione di giustizia sociale
“È un successo di Cgil, Cisl e Uil se, da oggi, i dipendenti pubblici e privati vedranno nelle loro buste paga un aumento consistente delle retribuzioni, fino a 100 euro netti”. Lo afferma la vicesegretaria generale della Cgil Gianna Fracassi in una videointervista a Collettiva.it.

La dirigente sindacale sottolinea due questioni, la prima “c’è una redistribuzione salariale” e “c’è anche la rottura di uno schema che, negli anni scorsi, ha portato ad interventi a vantaggio quasi esclusivamente delle imprese, senza tener conto della necessità di fare redistribuzione vera sul lavoro”. “Ora - prosegue Fracassi - mancano i pensionati, e manca soprattutto quella che chiediamo da anni: una riforma fiscale complessiva, che abbia il carattere della progressività e che rafforzi gli sforzi contro l’evasione fiscale, sono 109 i miliardi che il Paese perde annualmente. Ridurre l’evasione è una delle condizionalità positive richieste dall'Europa che necessiterà di interventi coerenti”. “Per noi riforma fiscale è un processo generale che garantisce redistribuzione e giustizia sociale. Per questo - conclude la vicesegretaria generale della Cgil - continuiamo insieme a Cisl e Uil a lavorare sui temi fiscali”.

Immigrazione, ripartono le iniziative di solidarietà
Ieri sit-in in piazza San Silvestro a Roma per chiedere al governo un cambio di passo nelle politiche sull'immigrazione. "Non vogliamo rimanere immobili. Come il protagonista di un romanzo di Melville rispondiamo: preferirei di no". L’iniziativa  è stata organizzata per chiedere al governo un cambio di passo nelle politiche sull'immigrazione. Rispondendo all'appello 'I sommersi e i salvati' lanciato da Luigi Manconi, la piazza chiede di interrompere i finanziamenti alla guardia costiera libica, di chiudere i centri di detenzione trasferendo i migranti fuori dalla Libia e di promuovere corridoi umanitari per garantire le persone in fuga. In piazza è stato montato un palco da cui sono previste letture degli attori Ascanio Celestini e Valentina Carnelutti. Tra i promotori e primi firmatari del'appello, oltre a Luigi Manconi, personalità del mondo della politica e della cultura come Roberto Saviano, Emma Bonino, Riccardo Magi, Gianni Cuperlo, Matteo Orfini, Laura Boldrini, Michela Murgia e Sandro Veronesi, ma anche Sea Watch, Medici senza Frontiere, Centro Astalli e le Acli. "Non vogliamo rimanere immobili - ha detto dal palco Manconi - Come il protagonista di un romanzo di Melville rispondiamo "preferirei di no". Su Collettiva il racconto e i video a cura di Emiliano Sbaraglia:

Sul profilo Twitter della Cgil nazionale l’iniziativa di Io accolgo: Sospendere gli accordi con la Libia. Adesso! Partecipa anche tu ora al mail bombing promosso da @ioaccolgo

L’emergenza migranti sulle prime pagine
Migranti, inviati i militari” è il titolo di apertura del Corriere della Sera, con l’intervista di cui abbiamo parlato sopra di Fiorenza Sarzanini alla ministra degli Interni, Luciana Lamorgese: “Pericolo sanitario, dobbiamo fermare i flussi dalla Tunisia” (a pagina 3). Titolo di apertura molto forte quello di Repubblica: “Migranti, così Italia e Malta li abbandonano ai libici”. Il commento del giorno è affidato a Claudio Tito che parla di “emergenza dimenticata dal governo”. Scrive Tito: “Una gigantesca opera di rimozione. La questione migranti è diventata nell'ultimo anno una specie di ectoplasma. C'è ma non si vede. O meglio, c'è ma si pub far finta di non vedere. Il governo giallorosso, dopo - la sbornia populista della fase salviniana, ha semplicemente fatto in modo di non sporcarsi le mani con un nodo che si stringe osi allenta intorno al fattore decisivo in politica: il consenso. La maggioranza composta da M5S e Pd non solo è partita undici mesi fa senza asportare le sostanziali differenze che dividevano i due partiti, ma si è affidata alla speranza dell'oblio. Puntualmente, pero, l'emergenza si ripropone. Non poteva che essere così. Si tratta di un fenomeno globale e epocale che non pub essere occultato. Va gestito e amministrato. Va, cioè, governato….Il manifesto dedica il titolo di prima pagina alla promessa di Tunisi sullo stop alle partenze. Il servizio è di Adriana Pollice: “I Missione tunisina per la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. Ieri è stata ricevuta dal presidente Kais Saied e dal premier incaricato, Hichem Mechidhi. Al centro degli incontri migranti e aiuti economia: lo stato nordafricano è il primo paese di provenienza degli sbarchi illegali in Italia. La fuga dal paese si intreccia con l'instabilità politica e la crisi economica, con la recessione aggravata dall'emergenza Covid-19 (si stima un calo del Pil di circa 7 punti le il timore che in autunno potrebbero esserci 200mi1a disoccupati in più. L'Italia ha messo sul tavolo i progammi di cooperazione e l'impegno a strappare nuovi investimenti dall'Ue. Saied ha promesso di bloccare i flussi e dare nuovo impulso ai rimpatri. Ma bisognerà attendere la fiducia del parlamento al nuovo governo….Anche La Stampa sceglie di aprire con la nuova emergenza migranti con il commento affidato all’editoriale di Domenico Quirico: “Il sogno tradito di Tunisi”. Così Quirico sintetizza la situazione del Paese: “Dieci anni dopo la Tunisia è di nuovo, per i suoi ragazzi, un paese senza speranza. Sono ridiventati migranti, naufraghi, questuanti, disperati. In novantacinquemila dicono i dati. Il suo oggi non è differente dal suo ieri, la delusione per la democrazia soffocata da un fiorente malcostume, da una soda miseria striscia, affiora proterva, infine straripa. C'è chi rimpiange il dittatore e maledice i tempi nuovi, chi applaude alle tentazioni torve e fanatiche che hanno spinto migliaia di bigotti guerrieri nel jihad. La neoplasia invade l'organismo. È grave perché la piccola Tunisia è stata esempio e speranza per una generazione araba che voleva spezzare l'età dell'inerzia. La democrazia va annaffiata con il buongoverno, lo sviluppo economico, altrimenti secca e muore. I giovani tunisini hanno lottato, nulla è stato loro donato. Ma ne hanno dovuto pagare l'intero prezzo. Riviviamone a tratti la storia mentre il ministro degli Interni Lamorgese accorre a Tunisi percorsa da guerre masnadiere di politicanti: accorre per fermare i migranti. La nostra deprimente ossessione, che ci ha pervertiti, l'unico angolo storto da cui guardiamo questa così vicina parte del mondo. Nel 2011 e nel 2020. In mezzo c'è un fallimento, la liquidazione lenta e implacabile di una rivoluzione che da questa parte del mare abbiamo applaudito a parole e boicottato con le omissioni e i fatti. a primavera del 2011, i barconi, Lampedusa, i ragazzi che hanno cacciato il tiranno Ben Ali che si pigiano su fragili carcasse pervenire a vedere il mondo dall'altra parte, la Migrazione sono loro, mille euro a viaggio, la raccolta centesimo per centesimo, il primogenito a cui la famiglia offre la possibilità di una nuova vita nel mondo dei diritti, delle libertà, delle ricchezze. II paese dopo la rivoluzione è allo stremo, economia in panne, investitori fuggiti, alberghi vuoti per l'assenza dei turisti….."

Intanto, i giornali della destra, facendo eco alle parole dell’ex ministro Salvini, rilanciano una versione fuori della realtà dell’emergenza immigrazione. Vale per tutti il titolo di apertura di oggi del Giornale diretto da Alessandro Sallusti: “Sbarcano in Italia con trolley e barboncino”

Agenda degli appuntamenti
Per un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it: