È l’apertura del Messaggero: il premier sotto assedio torna sul piano per ridurre del 10% l’aliquota a chi paga con carta. Decreto semplificazioni, è scontro con rinvio sugli appalti. Diversa l'impostazione della prima pagina del Sole 24 ore Il governo accelera sul decreto semplificazioni per sbloccare gli appalti. L’ok in sei mesi o il funzionario Pa rischia per l’inerzia (servizio di Santilli a pagina 8). Secondo il giornale di Confindustria, si dichiara così guerra aperta all’inerzia dei funzionari pubblici con la riforma della responsabilità erariale che resta perseguibile per colpa grave in caso di danni cagionati da omissione o inerzia. Si pensa di attivare la Corte dei conti per rilevar ritardi o inerzie per esempio nell’erogazione di contributi o trasferimento di risorse a soggetti pubblici o privati destinati al finanziamento di spese di investimento. Chiamata in causa diretta dei funzionari pubblici con l’articolo 2 che impone che l’aggiudicazione definitiva o l’individuazione definitiva del contraente dell’appalto avvenga entro sei mesi dall’atto di avvio del procedimento. Un altro punto vista, dopo quello del Messaggero e del Sole 24 ore,, è quello del Corriere della Sera che apre con il titolo “Appalti, un altro rinvio”. E’ scontro tra Pd e Cinque Stelle sulle opere senza gara. Salta il vertice di maggioranza. Gelo tra Franceschini e il premier. Intanto Conte chiama le opposizioni: vediamoci per discutere del rilancio. Su Repubblica si parla di un altro grande gelo, quello tra il premier Conte e il segretario del Pd, Nicola Zingaretti e per il futuro del governo non è una buona notizia (Stefano Cappellini a pagina 4). Forza Italia è pronta a dare i suoi voti ad un altro governo (intervista a Silvio Berlusconi di Carmelo Lopapa a pagina 6). Su La Stampa scrive Ilario Lombardo: “Conte prova a riaprire i cantieri, ma cala il gelo con Zingaretti”. (a pagina 9). Sul Corriere della Sera l’analisi di Enrico Marro, che tra le altre cose scrive: Se non verranno prima risolti i numerosi punti di dissenso nella maggioranza, difficilmente il decreto legge Semplificazioni potrà arrivare questa settimana all'esame del Consiglio dei ministri, come vorrebbe il premier Giuseppe Conte. Per ora sembra sciolto solo il nodo del condono edilizio che, dopo l'opposizione di Pd, Iv e Leu, sarebbe stato stralciato dalla bozza di 48 articoli. Restano però tensioni sui commissariamenti secondo il modello Genova, sugli appalti a trattativa diretta anziché a gara e sulle riforme dell'abuso d'ufficio e del danno erariale. (…)

Torna lo spettro del debito e delle clausole

Sul Sole 24 ore: Debito, torna lo spettro del Patto Ue. Il negoziato su Recovery Fund entra nelle mani della presidenza tedesca di turno alle Ue e la cancelliera Angela Merkel invita tutti alla cautela: le posizioni tra i Paesi sono ancora molto distanti. Così già si torna a parlare del Patto di Stabilità che era stato sospeso, ma non annullato durante la pandemia. Il commissario Dombrovskis onferma: “Non abbiamo fissato un calendario per disattivare la clausola, ci torneremo in autunno per prendere decisioni, allora o in primavera”. Ma replica il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: “L’Italia non potrà tornare dall’anno prossimo al rispetto dei vincoli” (servizi a pagina 3).  Analisi allarmata di Adriana Cerretelli; Italia a rischio isolamento, con una pericolosa discrasia tra  l’Italia guidata dall’amletico Giuseppe Conte e la Germania di Angela Merkel. (a pagina 3). Sul Messaggero il commento di Alessandro Campi: “La vera partita da giocare per un’Italia non subalterna”. Sempre dal Messaggero da segnalare una intervista all’economista Jean Paul Fitoussi: “E’ tempo di prendere i soldi e usarli, “frugali antidemocratici, sfidiamoli”. Secondo Fitoussi gli ortodossi credono nell’austerità come fosse una religione (Francesca Pierantozzi a pagina 4)

Bonomi ai sindacati: lavoriamo insieme per rilanciare l’Italia

Arriva da Confindustria un appello “non scontato” che parte dalla considerazione di non dimenticare “ciò che abbiamo imparato dalla lotta al terrorismo” per evitare che prenda piede la violenza.  Il nuovo presidente Carlo Bonomi si rivolge a tutti i protagonisti della vita politica ed economica: non bastano unità e fermezza, le forze dell’impresa e del lavoro devono essere totalmente solidali. Un appello che arriva dopo le intimidazioni a Bonometti (Confindustria Lombardia) e Scaglia (Assindustria Bergamo. Ai sindacati Bonomi  chiede una vera e propria ridefinizione del lavoro da realizzare insieme guardando alle filiere e alle aziende (Nicoletta Picchio a pagina 5)

Nel pezzo di Giorgio Pogliotti a pagina 5 le prime reazioni dai sindacati. Tra queste parla Ivana Galli, segretaria confederale Cgil. “La premessa di ogni ragionamento - dice Ivana Galli, segretaria confederale della Cgil- è che i contratti vanno rinnovati, troppi negoziati sono ancora fermi da anni. Al presidente Bonomi dico che non è pensabile un contratto nazionale leggero, che agisca solo da cornice, per spostare tutto sulla contrattazione decentrata che in Italia riguarda solo il 25-3o% delle imprese. Condivido l'idea che occorra investire sul lavoro, spingere sulla produttività, sulla formazione. Ma non è pensabile rinnovare contratti ad aumenti salariali vicini allo zero, possiamo piuttosto ragionare sul regime orario, trovare percorsi per incrementare la produttività. Ma senza mettere in discussione l'incremento economico del contratto nazionale come riconoscimento del contributo dei lavoratori che anche durante l'epidemia hanno fatto prevalere il senso di responsabilità, nonché per favorire la ripartenza della domanda interna”.

A Ravenna il più grande hub di Co2 del mondo

Dal Sole 24 ore: L’ad di Eni, Claudio Descalzi, svela le prossime mosse del gruppo che sta lavorando per creare a Ravenna il più grande centro di cattura e stoccaggio di CO2 al mondo partecipando al primo bando dell’Innovation Fund (serviizio a pagina 6)

Regeni, nuovo chiaffo all’Italia

È il titolo di apertura di Repubblica che riporta la notizia del diniego dei magistrati egiziani rispetto alle richieste dei pm italiani. La loro risposta è anzi provocatoria perché si chiede una verifica sull’attività di Giulio Regeni in Egitto. La famiglia: offensivi e provocatori, ma palazzo Chigi non cambia linea: la vendita della navi militari all’Egitto non si interrompe. Sul piano diplomatico il ministro degli Esteri Di Maio invoca rispetto, mentre la Farnesina valuta il richiamo dell’ambasciatore. Per Carlo Bonini, il “tempo è scaduto”. Anche La Stampa dà molta rilevanza alla notizia con una grande foto notizia al centro della prima pagina: “Vergogna Regeni, fallita l’udienza. I genitori: via l’ambasciatore. Commento molto duro di Luigi Manconi: “Quell’alibi infame: “se l’è cercata”. Dura anche la copertina del manifesto: “Bell’affare”. L’incontro tra procure si conclude con un nulla di fatto. Il premier Conte aveva promesso armi e business per avere in cambio cooperazione. Ma al Sisi non parla

Medici morti per il Covid: nessun risarcimento

La notizia viene rilanciata in evidenza sulla prima pagina del Corriere della Sera, con il servizio di Guastella a pagina 13: I medici di base deceduti di coronavirus (sono 171 finora) non avranno risarcimenti. Non arriverà cioè nulla alle loro famiglie e questo nonostante il pagamento di polizze assicurative. Motivo? Le compagnie di assicurazione non riconoscono il Covid 19 come infortunio sul lavoro. Tutelati invece dalla copertura Inail i medici assunti nelle strutture ospedaliere.

Sulle delicate questioni di attribuzioni di infortunio sul lavoro per i contagi dell'epidemia vedi  anche il servizio di Collettiva sul Covid e infortuni: “Covid 19: cinquantamila infortuni sul lavoro”, a cura di Davide Colella e Giorgio Sbordoni.

E intanto negli Usa contagi record e crollo della popolarità del presidente Trump. Giuseppe Sarcina sul Corriere della Sera  (a pagina 9)

Tasse più leggere nelle buste paga di luglio

. L’approfondimento sul sito di Collettiva.it, a cura di Cristian Perniciano, responsabile delle politiche fiscali, economia e finanza pubblica della Cgil nazionale, spiega i dettagli delle misure relative al cuneo fiscale e gli effetti positivi sui redditi da lavoro. Riportiamo qui alcuni passaggi del suo intervento:“Oggi (primo luglio, ndr)i si materializza il primo risultato della piattaforma Cgil, Cisl e Uil su crescita, equità e sviluppo, elaborata e discussa con milioni di lavoratori e lavoratrici, che portò a un lungo confronto culminato con l’accordo del 17 gennaio scorso. Infatti, dalla busta paga di luglio i risultati di quella trattativa saranno visibili per circa 16 milioni tra lavoratori e lavoratrici. Tanti, infatti, saranno coloro che avranno un aumento del reddito netto in busta paga: 10 milioni di attuali percettori del bonus 80 euro lo vedranno aumentare a 100 euro netti, cui si aggiungono due milioni di contribuenti sopra la vecchia soglia di 24.600 euro e fino a 28.000 euro di reddito lordo complessivo annuo che si ritroveranno aumenti in busta fino a 100 euro nette mensili. Poi altri due milioni di lavoratori con reddito dai 28.000 ai 35.000 euro vedranno la loro busta “più pesante” per un importo tra i 99 e 80 euro netti (che gradualmente calerà fino ad azzerarsi in corrispondenza del reddito di 40.000 euro).Ebbene, si tratta di un intervento di portata molto vasta, che inciderà su una platea ampia. Il confronto si è attivato nel perimetro già definito della legge di bilancio 2020 e, quindi, si è dovuto agire in maniera differenziata rispetto al reddito a causa degli interventi assai parcellizzati degli ultimi anni, come proprio il famoso bonus 80 euro. Alcuni esempi: un operaio con un reddito complessivo di 25 mila euro, che già percepisce gli 80 euro, vedrà un incremento mensile di circa 36 euro; un’impiegata con un reddito annuo complessivo di 30 mila euro vedrà un incremento mensile pari a circa 94 euro, di fatto comprensivi di quegli 80 euro che non ha preso negli ultimi sei anni perché troppo “ricca”.Diminuire la pressione fiscale sul lavoro, tanto più in un periodo come questo, oltre a premiare i lavoratori, penalizzati nel corso della crisi scoppiata nel 2008, può aiutare a migliorare le aspettative delle famiglie, incrementare i consumi, aumentare la domanda e contribuire a far ripartire l’economia. Assai importante il fatto che tali incrementi saranno erogati anche sulle prestazioni di cassa integrazione, che è purtroppo la realtà che tanti lavoratori di imprese in crisi per il Covid-19 stanno affrontando.

Per quanto riguarda le altre misure di sostegno al reddito, da segnalare sul Messaggero le difficoltà di applicazione del bonus vacanze: 146 mila richieste, con l’ostacolo app (servizi alle pagine 6 e 7)

Aiuta chi ci aiuta”. Prosegue la campagna di Cgil, Cisl, Uil

La sottoscrizione lanciata da Cgil, Cisl, Uil, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e sostenere i reparti di terapia intensiva ha raggiunto oggi la somma complessiva di 1 milione e 900 mila euro che sono già stati devoluti alla protezione civile. È quanto sottolineano in una nota i Segretari organizzativi di Cgil, Cisl, Uil, Nino Baseotto, Giorgio Graziani, Pierpaolo Bombardieri. “Siamo molto soddisfatti. È un risultato molto importante che testimonia la solidarietà concreta da parte di tanti lavoratori e pensionati italiani. Abbiamo raccolto in queste ultime settimane  900 mila euro che si aggiungono al milione di euro già versato alla Protezione Civile. Ma la nostra sottoscrizione proseguirà ancora per sostenere il lavoro di tanti medici ed operatori sanitari impegnati  nella lotta contro il Coronavirus“.I versamenti vanno fatti sul conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 con causale: Aiuta chi ci aiuta.Agenda degli appuntamentiPer un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it.

 

 

 

 

 

 

 

 

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