Doppio appuntamento oggi per riportare al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica due temi strategici per il Paese: il lavoro e la scuola. Da una parte dunque la mobilitazione organizzata dai sindacati dei metalmeccanici che tornano in una delle piazze storiche delle manifestazioni a Roma, Piazza del Popolo e dall’altra l’iniziativa dei Comitati per la scuola alla quale ha aderito anche la Flc, la federazione dei lavoratori della conoscenza della Cgil.  La manifestazione nazionale di Fim, Fiom, Uilm è intitolata “Ripartire dalle 100 vertenze da risolvere per l’industria e il lavoro. L’appuntamento è in piazza del Popolo”. Sul sito della Fiom nazionale tutti i dettagli. . Si potrà seguire la manifestazione dei metalmeccanici sulla piattaforma web della Cgil, Collettiva.it. L’appuntamento è per le 10,30 di questa mattina. Per il sindacato dei metalmeccanici della Cgil, ripartire vuol dire: Ripartire vuol dire: blocco dei licenziamenti con ammortizzatori sociali più efficaci che garantiscano una continuità di copertura attraverso la contrattazione e la formazione; realizzare il Contratto collettivo nazionale di lavoro; confronto istituzionale sui settori principali per un piano di investimenti pubblici condizionati all’innovazione e all’occupazione stabile; garantire la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro diffondendo comitati, applicando i protocolli e investendo nell’Inail e nella medicina del lavoro; contrattare il lavoro da remoto; garantire diritti e salario a parità di lavoro. Sulle ragioni della mobilitazione dei metalmeccanici parla oggi sul manifesto la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David intervistata da Massimo Franchi: “Torniamo in piazza: troppe vertenze e il contratto va rinnovato in fretta” (a pagina 3). Su Collettiva la presentazione della ,manifestazione a cura di Marco Togna.

L’altro importante appuntamento coinvolgerà oggi pomeriggio (alle 18) sessanta piazze italiane che si riempiranno di cittadini, insegnanti, educatori e studenti per chiedere la ripartenza delle attività didattiche in presenza a settembre, salvaguardando salute, sicurezza e diritto allo studio. La mobilitazione, organizzata dal comitato "Priorità alla scuola", è sostenta da Flc Cgil: un cospicuo piano di investimenti affinché le scuole possano riaprire non uguali ma migliori di prima e attenzione e rispetto per i diritti delle bambine, dei bambini e degli adolescenti, ignorati dalle istituzioni durante la fase emergenziale, sono temi e rivendicazioni condivisi dal sindacato. Ieri l’incontro dei sindacati della scuola con la ministra Azzolina. I rappresentanti degli insegnanti hanno posto una esigenza fondamentale: un piano pluriennale di investimenti che, partendo dall’oggi, cioè dalla necessità di riaprire le scuole in sicurezza e in presenza, guardi al futuro del Paese intero". Lo ha spiegato, a margine del confronto Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil. "La grande preoccupazione – ha aggiunto Sinopoli - è che avendo predisposto le Linee guida senza un giusto investimento di risorse, si stia scaricando una grossa responsabilità sulle autonomie scolastiche col risultato di un quadro dell'istruzione legato alle differenze territoriali. Il rischio è che dalla Linea Gotica in giù avremo sempre una maggiore difficoltà ad avvicinarci alle prescrizioni delle Linee guida, approfondendo le disuguaglianze già presenti nel Paese invece che apparire." Il segretario della Flc spiega le ragioni del sindacato su Collettiva.it:

Alla mobilitazione per la scuola dedica molto spazio Repubblica che apre con il titolo: “Scuola, lotta di classe”. Professori e famiglie in rivolta per la mancanza di un piano di riapertura. Manifestazioni in 60 città. Palazzo Chigi in soccorso della ministra Azzolina: sul tavolo almeno 500 milioni per un’intesa con le Regioni. Anche il manifesto dedica la sua copertina alla scuola: “Il mistero dell’istruzione. “Più fondi all’insegnamento, contro le linee guida dalla ministra Azzolina per la riapertura. Oggi dalle 18 in sessanta città si mobilita il movimento “priorità alla scuola”. Dalle piazze un’altra idea di società: diritto allo studio, medicina territoriale, fine del precariato.

Mense e pulizie: 80 mila lavoratrici e lavoratori attendono risposte

“Prevedere immediatamente un’ulteriore estensione della durata degli ammortizzatori sociali e organizzare la ripresa delle attività salvaguardando così l’occupazione per gli oltre 80mila lavoratori e lavoratrici dei servizi di mense e pulizie scolastiche e aziendali, a casa per l’emergenza Covid-19”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti a sostegno della mobilitazione nazionale promossa da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e tenutasi quest’oggi in 60 città italiane. Al presidio di Roma, davanti Montecitorio, ha partecipato il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

“Parliamo di lavoratori che svolgono un’attività indispensabile, spesso sottovaluta, con part-time ciclici e spesso con redditi molto bassi”, sottolinea Scacchetti. “Ci auguriamo - aggiunge - che il Governo accolga le proposte del sindacato per la correzione del dl Rilancio: prosecuzione blocco licenziamenti, proroga ammortizzatori sociali e tutela del reddito, e che - conclude la dirigente sindacale - si apra una riflessione, non più rinviabile, sulla riforma degli ammortizzatori sociali e sul rilancio degli investimenti a garanzia e tutela dell’occupazione”.

Lavoro, scatta l’allarme sulle dimissioni volontarie delle donne

“L’ennesima allarmante conferma della difficoltà di essere madri e lavoratrici e di quanto siano necessarie forme positive di flessibilità del lavoro. Chiediamo un incontro al Governo: l’occupazione femminile deve essere al centro dell'agenda per la ripartenza del Paese”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti e la responsabile Politiche di genere della Cgil nazionale Susanna Camusso a commento dei dati resi noti dall’Ispettorato del lavoro sulle dimissioni volontarie del 2019. “Oltre alla difficoltà di bilanciare occupazione e maternità, non solo in termini di giornate di congedo, emerge poi in modo evidente il cronico disinvestimento nella scuola per l'infanzia (0-6)”, aggiungono le dirigenti sindacali. “Un servizio non sufficiente, con costi spesso troppo alti, e addirittura assente in alcune parti del Paese. La politica dei bonus non riduce questo divario: occorrono forti investimenti strutturali”. Per Scacchetti e Camusso “sarebbe però importante conoscere e utilizzare pienamente le informazioni che possono emergere da un’analisi compiuta dei dati sulle dimissioni volontarie, e per questo - ribadiscono - sollecitiamo un confronto urgente con Ministero del Lavoro, Ministero delle Pari opportunità e Inl”. “Non nascondiamo infatti la nostra preoccupazione che tra gli effetti della crisi Covid 19 vi sia un pesante arretramento delle possibilità di ingresso e permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Proprio perché qualche effetto è già visibile - sottolineano - riteniamo indispensabile che il lavoro femminile sia assunto come prioritario per la definizione dell'agenda per la ripartenza”. “Se così non fosse - concludono la segretaria confederale e la responsabile Politiche di genere della Cgil - a rimetterci non sarebbero soltanto le donne, ma l'intero Paese, che già deve recuperare un divario negativo rispetto agli altri stati europei”.

Al tema del lavoro delle donne dedica spazio Repubblica che oltre a rilanciare il titolo in prima pagina dedica un apprendimento con vari dati nelle pagine interne: “La missione impossibile di conciliare figli e lavoro, 37 mila donne lasciano”. I dati ufficiali dell’Ispettorato del lavoro sono illustrati da Maria Novella De Luca a pagina 5. Nell’articolo si ricorda la richiesta della Cgil di un incontro urgente con il governo. Sul Messaggero da segnalare – a proposito di parità di genere – un intervento di Vittorio Colao e Raffaella Sadun: “Ecco quattro iniziative concrete per realizzare la parità di genere” (a pagina 6) I titoli delle quattro azioni proposte da Colao e Sadun: allargamento della partecipazione delle donne agli organi apicali; incremento della rappresentanza femminile nelle gerarchie; strumenti di flessibilità e supporto alla maternità; lotta decisa agli stereotipi di genere.

E’ tempo di pensare al futuro del pianeta

“Occorrono scelte coraggiose e radicali per coniugare tutela dell'ambiente e tutela del lavoro: non è più possibile pensare che questi due temi siano posti in contraddizione. La Cgil è impegnata per raggiungere questo obiettivo, è possibile farlo, ma bisogna superare ambiguità e zone grigie”. È quanto dichiara la vice segretaria generale della Cgil Gianna Fracassi a Collettiva.it in occasione della Giornata d'azione globale per il clima promossa dalla Confederazione sindacale internazionale.  Su Collettiva.it il video integrale di Gianna Fracassi, approfondimenti sul tema, e i contributi di Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia, e del geologo Mario Tozzi.

Anche la Corte dei Conti invita a ridurre le tasse su lavoro e pensioni

Dal Messaggero (p.3 )La situazione dell'economia italiana con la pandemia da coronavirus è diventata particolarmente gravosa e il governo deve sbrigarsi a mettere in piedi una strategia per la ripresa. La via maestra per il rilancio dei consumi e del mercato interno passa certamente attraverso l'aumento degli investimenti o la semplificazione dei processi burocratici, ma in primo luogo non potrà prescindere da una riduzione delle tasse. Nel momento in cui il tema della pressione fiscale troppo elevata anima il dibattito politico, anche la Corte dei Conti scende In campo per sostenere la necessità di alleggerire le aliquote. L'occasione è stata la cerimonia di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2019. Forte e chiaro il messaggio del procuratore generale Fausta Di Grazia: “Appare non più rinviabile un intervento in materia fiscale che riduca, per quanto possibile, le aliquote sui redditi dei dipendenti ed anche dei pensionati. Mentre indica la direzione da seguire, Di Grazia non risparmia però le critiche a misure adottate lo scorso anno e in particolare a Quota 100, per la quale «i risultati sono stati al di sotto degli obiettivi”, e reddito di cittadinanza, poiché solo il 2% ha trovato lavoro con questa misura. In epoca Covid Di Grazia lancia anche un altro appello: la calamità conseguente alla pandemia non dovrà portare alla «deriva» dell'abbandono dei «controlli e delle scelte condizionate dall'urgenza». Ma assicura che la Corte resterà vigile nel suo ruolo di «custode insostituibile della legalità finanziaria onde evitare che ingenti risorse pubbliche, fra cui i cospicui fondi europei, possano essere distolti dalle finalità di interesse generale

Ma intanto ci si dimentica degli anziani

Non abbiamo ancora superato del tutto la fase dell’emergenza e gli anziani sembrano essere già finiti nel dimenticatoio. Si nominano task force, si chiamano a raccolta gli esperti, si convocano stati generali.  Si parla di piani per la ripresa, di lavoro e di sviluppo, che va bene, ma non si parla di welfare e di quello che serve agli anziani”. A lanciare l’allarme è il segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti con un video pubblicato sulla pagina Facebook del Sindacato. “Prima che scoppiasse questa emergenza – continua Pedretti - dicevamo che bisognava riformare nel profondo il nostro stato sociale e chiedevamo in particolare una legge nazionale sulla non autosufficienza. Avevamo molta ragione e continuiamo ad avercela. C’è bisogno di domiciliarità e di assistenza. C’è bisogno di ripensare le case di riposo perché quello che è successo non accada mai più. C’è insomma bisogno di un nuovo welfare, oggi più che mai”. L’ultimo passaggio del suo intervento il Segretario generale dello Spi-Cgil lo dedica al tema dello scontro tra generazioni, che sembra ritornare in auge. “I bisogni degli anziani – sostiene Pedretti - vengono ancora messi in contrapposizione a quelli dei giovani e dei bambini. È insopportabile, è ingiusto, non è vero. Noi sappiamo che cosa significa tenere insieme le generazioni perché abbiamo figli e nipoti e perché facciamo tanto con e per i giovani. Ci vogliono dividere ma anche questa volta non ci riusciranno perché noi non glielo permetteremo”. Il video integrale:

Sui problemi del welfare e in particolare sulla sanità e sulle pensioni interviene oggi su La Stampa il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Basta giochi di palazzo. Subito un patto su sanità e pensioni. Nella intervista di Francesca Schianchi il ministro risponde così alla domanda: Prima della pandemia si parlava di riforma delle pensioni, esiste ancora nel vostro orizzonte? “Se n'è parlato durante gli Stati generali. Io credo che la priorità in quel campo sia trovare uno strumento per tutelare il futuro pensionistico di chi vive in una condizione di fragilità lavorativa». Meglio aiutare i giovani che pensare a Quota 41, mi sembra di capire. «Senza ingaggiare una guerra tra generazioni”.

Con 285 euro al mese non si vive. Sentenza della Consulta

Dall’Avvenire, Maurizio Carucci a pagina 5: La legge sulle pensioni d'invalidità «non assicura i mezzi necessari per vivere». I trattamenti che assicura, infatti, sono troppo bassi e, di fatto, anticostituzionali. La decisione, attesa da svariato tempo, ora è ufficiale. La Consulta lo ha sancito, affermando che “285,66 euro mensili, previsti dalla legge per le persone totalmente inabili al lavoro per effetto di gravi disabilito, non sono sufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita”: con una somma simile è violato il “diritto al mantenimento e all'assistenza sociale” che la Costituzione, con l'articolo 38, garantisce agli inabili. Il caso che ha dato origine alla decisione - la Corte costituzionale ha esaminato una questione di legittimità costituzionale sollevata dalla Corte d'appello di Torino - riguarda una persona affetta da tetraplegia spastica neonatale, incapace di svolgere i più elementari atti quotidiani della vita e di comunicare con l'esterno. Nella sentenza si afferma che il cosiddetto “incremento al milione» (paria 516,46 euro) da tempo riconosciuto, per vari trattamenti pensionistici, dall'articolo 38 della legge n. 448 del 2011, debba essere assicurato agli invalidi civili totali, di cui parla l'articolo 12, primo comma, della legge 118 del 1971, senza attendere il raggiungimento del 60esimo annodi età, attualmente previsto dalla legge. Conseguentemente, questo incremento rispetto alla somma oggi percepita (che in realtà, difformemente da quanto scrive la Corte, per questo 2020 è stata adeguata a 286,81 euro) dovrà d'ora in poi essere erogato a tutti gli invalidi civili totali che abbiano compiuto i 18 anni e che non godano, in particolare, di redditi su base annua pari o superiori a 6.713,98 euro. I giudici della Corte d'appello avevano poi sollevato un'altra questione: non è corretto fare differenza fra la pensione d'invalidità e l'assegno sociale, che è di circa 460 euro mensili. Un principio che, stando alla pronuncia, è stato accolto dai giudici costituzionali. La Corte costituzionale ha stabilito che la propria pronuncia non avrà effetto retroattivo e dovrà applicarsi soltanto per il futuro

Gli altri titoli sulle prime pagine di oggi

Salvo due o tre eccezioni, tutte le prime pagine di oggi rilanciano la foto postata ieri su Instagram da Niccolò Zanardi, figlio di Alex, il grande campione che sta combattendo ancora tra la vita e la morte. La foto, che è di una “devastante semplicità” come scrive Walter Veltroni sul Corriere della Sera (p.22), mostra la mano di Niccolò che stringe quella del padre. Su Repubblica scrive Gabriele Romagnoli: “Quelle mani di padre e figlio”. Sul Messaggero l’articolo di Maria Latella: “La mano dei figlio su quella del padre, il tifo di Zanardi junior più di mille appelli” (a pagina 20). Ieri una lettera aperta di papa Francesco a Zanardi: "Lei è un esempio e una guida per tanti che vivono la disabilità"

I titoli di apertura dei quotidiani maggiori si alternano tra i dati sulla pandemia nel mondo e i nuovi dati su una crisi economica che sarà devastante per tutto l’anno (gli analisti prevedono una prima ripresa nel 2021 che non coprirà però il crollo del 2020). Sulla prima pagina del Sole 24 ore: “Allarme Fmi su Pil e lavoro: dal virus colpo catastrofico. L’apertura del Messaggero è dedicata agli effetti della crisi in Italia e ai tentativi del governo di fargli fronte: “Cig più lunga, ma non per tutti”. Sulla cassa integrazione ieri il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha convocato il presidente dell’Inps, Tridico e lo ha bacchettato: insoddisfatti dai numeri. Prevista una estensione della Cig fino a fine anno, ma solo per i settori più colpiti. L’Fmi: disoccupazione boom. Borse a picco. Anche La Stampa apre con le questioni economiche: “Lavoro, Conte rlancia: meno Cig e più le tasse”. Sempre dalla prima pagina de La Stampa l’intervento della commissarie Ue, Stella Kyriakides: “La pandemia e i 10 miliardi dell’Europa” (a pagina 19)

La Cgil partecipa alle manifestazioni di solidarietà contro l’annessione dei territori palestinesi

Con una lettera firmata da Susanna Camusso, responsabile dell’Area delle politiche internazionali ed europee della Cgil e dal responsabile dell’organizzazione nazionale, Enrico Piron, la Cgil invita le sue strutture a partecipare alle manifestazioni promosse dalla Comunità Palestinese e dalla Comunità Curda in Italia, che si realizzeranno nella giornata di Sabato 27 giugno in diverse città italiane.Vista la particolare situazione sanitaria di contrasto al contagio del virus Covid19, la Cgil nazionale suggerisce di prevedere la partecipazione di piccole delegazioni, con i nostri simboli e con la bandiera della pace, nel massimo rispetto delle norme di sicurezza sanitaria richieste. Con questa nostra presenza, scrivono Camusso e Piron, esprimiamo la solidarietà ed il sostegno alle legittime richieste della comunità palestinese per il riconoscimento dello stato di Palestina, unica vera condizione per costruire la pace giusta e la convivenza tra i due popoli ed i due stati,Palestina ed Israele. Come pure, sosteniamo e solidarizziamo con le richieste espresse dalla comunità curda,per la liberazione dei prigionieri politici, del rispetto delle libertà e dei diritti umani, oggi ancor più minacciati dal rischio contagio e dall’assenza di servizi di prevenzione ed assistenza alla popolazione ed alle autorità locali curde in Turchia.  Insieme per la giustizia e il rispetto dei diritti umani in Palestina, no all’annessione allo stato d'Israele dei territori palestinesi occupati: sabato 27 giugno, Roma Piazza del Campidoglio ore 16; Milano,Piazza Oberdan (Porta Venezia) ore 16; Venezia Campo San Geremia (davanti sede RAI) ore 16; Vicenza Piazza Matteotti ore 16; Genova Piazza De Ferrari ore 16; Napoli Piazza della Repubblica ore 16; Palermo Piazza Giuseppe Verdi ore 16; BariPiazza della Libertà (Prefettura) ore 16; Appello per una mobilitazione per la tutela dei diritti umani e la liberazione dei detenuti politici in Turchia, sabato 27 giugno, Roma, Piazza del Popolo ore 17

Aiuta chi ci aiuta”. Prosegue la campagna di Cgil, Cisl, Uil

La sottoscrizione lanciata da Cgil, Cisl, Uil, per fronteggiare l’emergenza Coronavirus e sostenere i reparti di terapia intensiva ha raggiunto oggi la somma complessiva di 1 milione e 900 mila euro che sono già stati devoluti alla protezione civile. È quanto sottolineano in una nota i Segretari organizzativi di Cgil, Cisl, Uil, Nino Baseotto, Giorgio Graziani, Pierpaolo Bombardieri. “Siamo molto soddisfatti. È un risultato molto importante che testimonia la solidarietà concreta da parte di tanti lavoratori e pensionati italiani. Abbiamo raccolto in queste ultime settimane  900 mila euro che si aggiungono al milione di euro già versato alla Protezione Civile. Ma la nostra sottoscrizione proseguirà ancora per sostenere il lavoro di tanti medici ed operatori sanitari impegnati  nella lotta contro il Coronavirus“.I versamenti vanno fatti sul conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 con causale: Aiuta chi ci aiuta.Agenda degli appuntamentiPer un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it.