“Una vittoria”, un “risultato storico”, una “solida base di partenza”, “l’Europa c’è”. I commenti sono quasi tutti positivi sia dalla maggioranza di governo, sia dalle opposizioni che però non rinunciano alle battute scettiche come quella di Salvini che si chiede se quelli promessi saranno davvero soldi “veri”. Comunque la si veda la notizia che è arrivata ieri da Bruxelles avrà un peso molto consistente nei prossimi mesi. “All’Italia 172 euromiliardi” è il titolo di apertura di Repubblica che spiega il via libera sl Recovery Fund a fondo perduto e prestiti che arriveranno però nella primavera del 2021. Sia riapre nel frattempo anche la partita del Mes. Giuseppe Conte: “Una nostra vittoria, però bisogna stringere i tempi”. “Fondo Ue per la ripresa da 750 miliardi. All’Italia 173 miliardi, spread a quota 193” è il titolo del Sole 24 ore. Il Corriere della Sera parla di “Maxi piano Ue, Italia in testa”, mentre il manifesto gioca come è nel suo stile con le parole: “Dulcis in Fund”. La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, presenta un Recovery Fund da 750 miliardi, 500 a fondo perduto. Si chiamerà “Next generation”.

All’Italia la porzione più grossa per fronteggiare la crisi: 172,7 miliardi. Per Conte si tratta di un “ottimo segnale”, ma i paesi rigoristi torneranno all’attacco. Tra i commenti alla notizia sul Recovery Fund quello dell’economista Felice Roberto Pizzuti sul manifesto: “Dall’Unione una prova d’orchestra” (p.15), sul Messaggero Paolo Balduzzi suggerisce di “vigilare sul traguardo con progetti rapidi e visione”. La Stampa parla di “scossa Ue” e con il commento dell’ambasciatore Stefano Stefanini di “fumata bianca a Bruxelles” (p.21). Il Corriere della Sera affida il commento a Mario Monti che parla dei “benefici per il Paese” ma suggerisce di fare molta attenzione al termine “a fondo perduto”. Positiva anche la prima pagina del Fatto Quotidiano: “L’Italia ora respira”. Anche se la notizia è molto positiva, rimane comunque aperta la questione strutturale dei bond europei. Lo sottolinea per esempio su La Stampa l’ex ministro greco dell’Economia, Yanis Varoufakis: “Non è sufficiente, Roma crollerà senza Eurobond” (intervista a cura di Davide Lessi a pagina 2). Per recuperare le somme previste per i prestiti e i finanziamenti sono previste obbligazioni europee, mentre si discute di possibile tasse digitali.

Rischio tensioni sociali

Tra i commenti e le analisi sui quotidiani e i siti web circola una preoccupazione comune. La crisi economica determinata dal coronavirus sta determinando una forte tensione sociale. Ci sono i lavoratori dipendenti delle aziende in crisi che attendono ancora la cassa integrazione, ci sono i lavoratori autonomi in grande difficoltà, ci sono i giovani che avranno ancora più difficoltà nel trovare lavoro. E come se non bastasse riemergono proposte di taglio alle pensioni e comunque di risparmi ulteriori per la previdenza pubblica. Il rischio tensioni si è manifestato anche nella vicenda dei volontari civici del ministro Boccia (proposta ormai ridimensionata e rivista e corretta). Sul Corriere della Sera di oggi scrive Francesco Verderami: “I timori per le tensioni sociali”.

Scuola, cancellato il concorso

Dopo le tante polemiche, le tensioni di questi ultimi giorni e la ricerca di compromessi alla fine si è deciso che a settembre 32 mila professori precari saranno assunti dalle graduatorie. Dopo la pandemia dovranno sostenere una prova scritta. E’ previsto per oggi il voto di fiducia al Senato, anche se da Pd arrivano malumori. Verducci ha annunciato per esempio che non voterà la fiducia. Molti parlano di un compromesso che si traduce come un passo indietro mentre i sindacati continuano ad essere non soddisfatti. Sul manifesto il punto di Daniela Preziosi (p. 4). Su Repubblica.it scrive Corrado Zunino: C'è l'intesa nella maggioranza sulle modifiche al Decreto scuola. Il Pd, non tutto, alla fine ha accettato la mediazione Conte e ha votato insieme ai Cinque Stelle un emendamento al Senato, in commissione Istruzione, che ricalca le indicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sul prossimo concorso straordinario. Il testo prevede che 32.000 precari con tre anni di professione alle spalle andranno in cattedra, dal 1° settembre, a tempo determinato. Saranno scelti in base ad anzianità e titoli dalle Graduatorie d'istituto. A fine estate - nel testo si scrive "nel corso dell'anno scolastico 2020-'21", e potrebbe essere già il prossimo ottobre - ci sarà una prova scritta di selezione. Quindi, dopo un anno un colloquio facilitato consentirà l'assunzione dei supplenti a settembre 2021 con retrodatazione del contratto di un anno. Le graduatorie provinciali saranno riaperte e aggiornate.

Minneapolis, assassinio in diretta

Il caso della morte di George Floyd, un uomo afroamericano ucciso da un poliziotto che dopo averlo fermato e ammanettato lo ha soffocato con un ginocchio mentre era steso a terra. La vicenda ha scatenato la rabbia a Minneapolis dove si sono registrati scontri con la polizia accusata ancora una volta di metodi violenti. Lanci si sassi e bottiglie contro i negozi e i poliziotti. Gli agenti erano intervenuti in risposta ad una chiamata da un negozio di alimentari il cui gestore ha accusato Floyd di aver usato un assegno contraffatto. Le proteste sono degenerate per l’intervento delle forze di polizia che hanno usato proiettili di gomma e lacrimogeni. La scena della morte dell’uomo ripresa con un telefonino ha fatto il giro del mondo.

Memoria: 1974, la strage di Piazza della Loggia

Oggi si ricorda quel giorno tremendo, il 28 maggio del 1974 quando alle 10.12 del mattino avvenne la strage d Piazza della Loggia a Brescia. In questo 46esimo anniversario il silenzio sarà più denso, perché il coronavirus impone limitazioni alla partecipazione della cerimonia che ogni anni ricorda quella mattina, quando una bomba interruppe un comizio antifascista, provocando otto morti e centinaia di feriti. A differenza di altre stragi di quel periodo italiano di “strategia della tensione”, quella di Brescia ha una sentenza definitiva che indica i colpevoli (il fu Carlo Maria Maggi, del gruppo neofascista Ordine nuovo e il camerata nonché informatore dei servizi segreti Maurizio Tramonte), documenta le responsabilità degli apparati dello Stato ma non individua i mandanti. Su di loro, ancora, silenzio. Ma in molti non si sono mai arresi, come Manlio Milani, che quel giorno perse la moglie, Livia Bottardi; a Milani, dell’associazione familiari vittime della Strage di Piazza Loggia e di Casa della Memoria, va forse il principale merito della sentenza definitiva perché, con tenacia, ha presenziato alle udienze dei tre processi e ogni 28 maggio si è impegnato per le commemorazioni.. Sul questo sito la ricostruzione di Ilaria Romeo.