"Abbiamo appreso della diffusione di un articolo di una autorevole testata riguardante una presunta opposizione, da parte dei sindacati e in particolare dalla 'solita' Cgil, verso il progetto 'Vigile di quartiere', un progetto promosso dall’amministrazione capitolina. Articolo di giornale casualmente pubblicato in concomitanza dell’incontro previsto in data odierna sull’argomento, alla presenza dell’amministrazione, come esplicitamente richiesto dai sindacati. Nel rispetto del diritto di cronaca, essendo stati chiamati in causa, ci corre l’obbligo di far chiarezza sulla vicenda". Così la Fp Cgil Roma e Lazio in una nota.

"In data 29 gennaio 2020, presso il Comando della Polizia locale di Roma, sindacati e Rsu erano state convocate dalla dirigenza del Corpo per la presentazione, appunto, del progetto 'Vigile di quartiere'. In tale riunione, il Comando del Corpo non è stato in grado di fornire alcun elemento conoscitivo sul progetto, tanto che, dopo alcune richieste di chiarimenti, in una situazione di imbarazzante indeterminatezza, l’incontro veniva rinviato, ritenendo necessaria la presenza al tavolo dell’amministrazione capitolina. Appare evidente che confrontarsi sul 'nulla' è un esercizio impossibile per chiunque, figuriamoci prendere una posizione", prosegue il comunicato sindacale.

"Si ha la sensazione che qualcuno per mascherare l’incapacità di sostenere un confronto di merito, come ormai troppo spesso accade, decida di buttare la palla fuori dal campo o di mettere la polvere sotto il tappeto riportando informazioni prive di fondamento alla stampa, che inevitabilmente diventano vere e proprie fake news. Continuiamo ad assistere a una gestione del Corpo avulsa da qualsiasi logica progettuale e legata perlopiù alla rincorsa dei titoli di giornali. Tutto questo è già stato oggetto di un incontro con la sindaca Raggi nei mesi scorsi, che a distanza di tempo, purtroppo, non ha generato quel cambiamento auspicato sulle politiche sul Corpo, in una situazione che si sta sempre più aggravando e dove il corretto confronto dei vertici con le organizzazioni sindacali è diventata una pratica sempre meno percorribile", rileva la Fp Cgil.

"Se essere il 'solito sindacato' significa non accettare la logica per cui si debba assistere supinamente a iniziative che non riescono a essere spiegate e motivate neanche da coloro che avrebbero l’obbligo istituzionale a farlo – conclude il sindacato –, continuando così a ingenerare confusione fra tutti gli operatori, in un clima dove le parole progettualità, organizzazione, sicurezza degli operatori, prospettive sembrano essere state messe al bando, la Cgil rivendica con orgoglio di essere 'il solito sindacato', avendo sempre chiaro e nitido il suo ruolo e il mandato che gli viene dato da migliaia di lavoratrici e lavoratori. Auspichiamo che si faccia chiarezza sul progetto, sui compiti che gli agenti dovranno svolgere e sulle sinergie fra tutte le strutture che s'intendono attivare per la risoluzione delle problematiche che verranno raccolte dalla Polizia locale nei quartieri oggetto dell’iniziativa".