I processi economici, sociali, produttivi di questi anni hanno prodotto una grande frammentazione del lavoro. Ciò che prima era riunito all’interno di un’unica unità produttiva, oggi è disperso sul territorio e, all’interno della stessa, è disperso in mille forme di impiego, in una catena produttiva frammentata tra mille imprese, appalti e subappalti”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil di Napoli, Walter Schiavella, intervenendo all'assemblea degli iscritti Cgil che si è tenuta all'ospedale Cardarelli. “Nel territorio – ha ricordato Schiavella – le trasformazioni sociali hanno reso le persone più sole, più abbandonate, più fragili e conseguentemente hanno alimentato paure e contrapposizioni. Quindi, nel territorio da un lato, nel luogo di lavoro dall’altro, riunificare è il verbo che va usato”.

“In un grande ospedale come il Cardarelli – secondo Schiavella – questi processi si sono sentiti in maniera ancora più forte, anche per effetto delle politiche messe in campo in questi anni di riduzione della spesa sociale e sanitaria, del blocco delle assunzioni, delle tante limitazioni che la sanità napoletana e campana ha subìto, producendo separazioni, frammentazioni e solitudini. Rimettere insieme le diverse tipologie di lavoro, rimettere insieme le diverse aziende che oggi sono impegnate nell’assistenza diretta ai malati, attraverso gli operatori della sanità pubblica, i lavoratori delle mense, dei servizi di vigilanza, della logistica, delle manutenzioni che fanno comunque tutti parte di una macchina produttiva che ha come obiettivo un bene primario, costituzionalmente garantito, come la salute, è un elemento da cui vogliamo partire per migliorare la qualità di quel prodotto salute e con essa la qualità del lavoro di chi quel prodotto contribuisce a costruirlo”. “La sfida che lanciamo da questa assemblea – ha concluso Schiavella – è una piattaforma da sottoporre ai lavoratori, al confronto unitario e da tradurre in un'azione negoziale che abbia come obiettivo riunificare il lavoro e riunificare i diritti”.

“Il Cardarelli – ha sottolineato il segretario generale della Cgil Campania, Nicola Ricci – è un'eccellenza della sanità campana, dove vivono molte contraddizioni e difficoltà. Il 18 febbraio prossimo avremo un incontro in Regione. Vorremmo che si parlasse di come superare la centralità del ruolo dell'ospedale e puntare sulla medicina territoriale, per evitare assalti ai pronto soccorso. Per quanto riguarda il problema dei precari della sanità, sono stati indetti i concorsi pubblici, ci sono le graduatorie, occorre dare risposte a questi lavoratori grazie ai quali sono state garantite le prestazioni essenziali ed è stato soddisfatto il diritto dei cittadini a una buona sanità”.

Abbiamo presentato in questa assemblea – ha affermato Ivana Galli, segretaria confederale Cgil, concludendo i lavori – la piattaforma che riguarda la contrattazione inclusiva all'ospedale Cardarelli di Napoli. L'obiettivo è quello di aprire una vertenzialità su temi che aggregano e che mettono insieme i diritti dei lavoratori degli appalti che sono in questo sito ospedaliero e non solo, ma anche servizi comuni per iniziare un percorso di integrazione, per rimettere al centro la qualità dei diritti e, dal punto di vista contrattuale, avviare una contrattazione di anticipo che deve servire a ricomporre ma soprattutto deve intervenire sulla catena degli appalti e dei subappalti. È intollerabile che, in un sito produttivo, ci siano condizioni così dispari che mortificano la qualità e le condizioni di tanti lavoratori, in particolare dei tanti precari”.

L'assemblea è stata aperta dall'intervento di Rosalba Cenerelli, della segreteria Cgil di Napoli.