Manifestazione dei 4 mila lavoratori forestali martedì 11 febbraio a Potenza, con presidio davanti alla sede della Regione Basilicata. A motivare la protesta indetta a fine gennaio da Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil territoriali sono sia le “gravi inadempienze da parte della Regione che non ha trasferito risorse al Consorzio di bonifica per il pagamento delle spettanze” sia alcune decisioni del governo regionale “sulla gestione del settore forestale, trattato al pari di un ammortizzatore sociale e non come strumento strategico per la tutela ambientale e del territorio”.

Flai, Fai e Uila, assieme ai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, chiedono “la riapertura dei cantieri entro il mese di aprile, l’immediata pubblicazione del bando per la riassunzione del personale forestale senza l’indicatore Isee – novità che vorrebbe introdurre il governo regionale – e il pagamento immediato delle mensilità arretrate, con particolare riferimento all’Area programma del Basento, i cui forestali attendono ancora le spettanze di novembre 2017 e le due indennità pattuite, ma non retribuite, da parte del Consorzio unico di bonifica”.

I sindacati, inoltre, rilevano che nell'ultima riunione “era stata stabilita la convocazione di un tavolo tecnico per la programmazione delle attività del 2020, a oggi mai avvenuta”. Flai, Fai e Uila, dunque, denunciano “un governo regionale sordo alle continue richieste del sindacato” e “una serie di impegni assunti ma non portati a compimento da parte dello stesso presidente della Regione Basilicata Vito Bardi”, chiedendo che ai lavoratori “vengano date risposte immediate” e “restituite dignità e giusto riconoscimento professionale”.