Per i lavoratori sarà come vivere un dejavu: manifestare davanti al Ministero dello Sviluppo Economico è infatti qualcosa di già vissuto per molti dei 400 ex dipendenti della Embraco di Riva di Chieri (Torino) l'azienda, ceduta da Whirlpool al gruppo nippo-israeliano Ventures, il cui progetto non è però sostanzialmente mai partito (la fabbrica è attualmente vuota). In ogni caso, oggi, 3 febbraio, i lavoratori insieme ai loro sindacati scenderanno di nuovo a Roma, in occasione del tavolo convocato al Mise (ore 12.00) nel quale – questo almeno è l'auspicio – si dovranno gettare le basi per una reindustrializzazione in grado di garantire un futuro occupazionale per tutti i 400 lavoratori. Basi che dovranno essere comunque solide, visto che il tempo a disposizione è scarso, perché la cassa integrazione terminerà a luglio.

Nell'ultimo confronto di dicembre con il governo, i sindacati avevano ottenuto un “mandato formale” da parte dell'esecutivo ad Invitalia, per trovare e incentivare nuovi soggetti e progetti industriali. Il ministero ha anche convocato, per la prima volta ufficialmente, Whirlpool, per trovare una sintesi a una vicenda che si trascina dal 2017.

Intanto, però, i lavoratori sono alle prese con i mancati pagamenti delle loro spettanze e la situazione è sempre più critica, in particolare per le famiglie con figli, monoreddito, ecc. Ecco perché le attese rispetto all'incontro odierno al Mise sono (più che legittimamente) molto alte.