Arriva dall'Emilia-Romagna una prima risposta alle aggressioni sempre più frequenti nei confronti del personale sanitario. Un protocollo d'intesa – il primo in Italia – in materia è stato siglato tra i sindacati e la Regione. "Finalmente viene affrontato in maniera globale un problema molto complesso che avevamo particolarmente a cuore, non solo con l'aumento delle misure di vigilanza ma soprattutto attraverso la formazione e la piena presa in carico del lavoratore vittima di aggressione: i direttori generali sono finalmente chiamati ad essere responsabili in prima persona della tutela della sicurezza degli operatori". Così in una nota il segretario nazionale della Fp Cgil Medici, Andrea Filippi, e il segretario regionale della categoria, Vittorio Dalmastri.

Secondo i due dirigenti sindacali si tratta di "un risultato importante che si aggiunge all'impegno preso ieri dall'Emilia Romagna, prima in Italia, per l'avvio del confronto regionale per l'applicazione del contratto collettivo nazionale della dirigenza medica e sanitaria siglato lo scorso 19 dicembre. Nel rinnovo del contratto nazionale, l'Emilia Romagna è stata trainante per il buon esito delle trattative. Ora con l'apertura del confronto si propone come capofila nella sua corretta applicazione a beneficio dei professionisti che lavorano quotidianamente  per la salute della cittadinanza".

La valorizzazione degli operatori e l'alleanza con i cittadini sono alla base della proposta di servizi sanitari che da anni in Emilia Romagna rappresenta un'eccellenza che dobbiamo tutelare", concludono Filippi e Dalmastri.