Ancora terrore a Foggia dove all'alba una bomba è stata fatta esplodere di fronte all'ingresso di un centro per anziani di proprietà del gruppo “Sanità più”, il cui responsabile delle risorse umane è Cristian Vigilante che ha già subìto un attentato dinamitardo il 3 gennaio scorso. L'ordigno è esploso mentre all'interno del centro era al lavoro una donna delle pulizie che fortunatamente non ha subito conseguenze, ma è stata portata comunque al pronto soccorso in stato di choc.


Foto Pietro Loffredo

Si tratta del quinto attentato nel capoluogo dauno dall'inizio dell'anno. L'esplosione ha provocato danni esterni alla struttura, divelto l'insegna luminosa e danneggiato alcune auto in sosta. Sul posto è intervenuta la polizia. Il 3 gennaio scorso una bomba molto potente era stata fatta esplodere sotto l'auto di Cristian Vigilante, testimone in un'inchiesta della Dda contro la mafia foggiana, e responsabile delle risorse umane della Rsa ‘Il Sorriso’. L'esplosione aveva sventrato la Discovery Land Rover del manager sanitario e danneggiato anche auto parcheggiate nella zona.

“Siamo tutti esterrefatti – ha detto all'Ansa Luca Vigilante, presidente del gruppo ‘Sanità Più’ –. Questo ennesimo episodio ci preoccupa ulteriormente. Non ci aspettavamo assolutamente una cosa del genere a distanza di pochi giorni di una risposta collettiva, sociale, istituzionale”, ha aggiunto riferendosi alla marcia antimafia organizzata da Libera il 10 gennaio scorso che ha portato in piazza migliaia di persone a Foggia insieme ad associazioni e sindacati. 

Diecimila in piazza contro la mafia

Oggi a Foggia alle 10.30 in Prefettura riunione alla presenza del Commissario straordinario del governo, Annapaola Porzio, del procuratore della Dda di Bari e del procuratore capo di Foggia, del vicepresidente della Regione e assessore alla Legalità Antonio Nunziante, oltre alle associazioni del territorio, per discutere di azioni di contrasto al fenomeno del racket e dell'usura.