“È notizia di oggi un caso di bullismo ai danni di un ragazzo con disabilità”. Così, in una nota, Fiorella Puglia, responsabile ufficio Politiche della disabilità della Cgil Roma e Lazio. “Il fatto – continua la nota – si è verificato tra le mura di una scuola superiore ed è sconfinato su whatsapp da settembre scorso, nella chat che aveva come oggetto lo stesso ragazzo e le sue difficoltà. Il ragazzo, al centro di una campagna persecutoria di offese e denigrazioni, è riuscito a raccontare alla famiglia il malessere e il disagio e la famiglia giustamente si è rivolta alla polizia per denunciare i fatti. Normalmente il bullismo si scatena contro tutto ciò che appare diverso e per questo i ragazzi con disabilità diventano spesso vittime predestinate, si innescano dinamiche di gruppo perverse in cui le differenze si trasformano in debolezze. Lo confermano tantissime esperienze di insegnanti e operatori scolastici”.

La sindacalista quindi prosegue: “È importantissimo far emergere tali situazioni, interrompere l’ossessivo labirinto persecutorio e bene ha fatto la famiglia del ragazzo a denunciare. Bisogna usare la massima attenzione nel prevenire tali atteggiamenti e bloccare all’origine qualsiasi comportamento di denigrazione, espressione di un mondo regredito e incapace di pensiero critico e di visione inclusiva. Parlare, discutere e affrontare il tema del bullismo e delle sue declinazioni diventa fondamentale. Quando il bullismo è esercitato contro un ragazzo con disabilità, al danno personale si aggiunge un conseguente danno sociale che distrugge drammaticamente un difficile lavoro riabilitativo costruito faticosamente negli anni dalle famiglie, dai professionisti, dagli insegnanti – conclude –. Si abbatte in un sol colpo l'edificazione lenta e complessa di una società inclusiva che deve iniziare dal linguaggio, dai comportamenti e dalle espressioni e arrivare all’abbattimento di barriere architettoniche e culturali”.