Giovedì 9 gennaio, dalle 10 alle 12, di fronte al pensionato Santi Romano, presso la Cittadella universitaria di Palermo, si terrà un presidio con volantinaggio di Flc Cgil e Udu, in occasione della mobilitazione nazionale dell'università. Come negli atenei delle principali città italiane, anche a Palermo docenti e ricercatori manifesteranno con un sit-in per chiedere, fra le tante cose, più risorse, un rifinanziamento pubblico adeguato dei due settori, la riforma del reclutamento per università ed enti di ricerca, l'eliminazione dei contratti parasubordinati, la riforma del preruolo, l'aumento di almeno 200 milioni del fondo integrativo statale, per garantire il diritto allo studio di studentesse e studenti.

“Nella legge di Bilancio 2020 non ci sono state le risposte che ci attendevamo per garantire il funzionamento delle università né per risolvere il tema del lavoro precario, che riguarda un lavoratore su due degli addetti alla ricerca e alla didattica – dichiara il segretario generale Flc Palermo, Fabio Cirino –. Dobbiamo tenere alta l'attenzione sulla situazione di profonda crisi dell'università che coinvolge tutte le sue componenti e che attiene ai finanziamenti per il diritto allo studio, al superamento del precariato, alla valorizzazione del personale”.

“Con il cambio al vertice del ministero – aggiunge il dirigente sindacale – è avvenuto lo sdoppiamento dei ministeri e non la duplicazione dei fondi per l'università e la ricerca. Ci aspettiamo che dalle promesse si passi ai fatti veri, non solo al raddoppio delle poltrone. I problemi da affrontare restano tanti, ed è sempre più urgente un rifinanziamento strutturale delle università per garantire il loro corretto funzionamento, un piano di reclutamento ordinato e ciclico che assorba il precariato storico, investimenti per un diritto allo studio universale”.

La decisione della giornata nazionale di mobilitazione, che ha per slogan ‘Un inverno caldo...’, è nata in seguito al tam tam dei gruppi che si sono creati durante la campagna ‘Ricercatori determinati’. L'iniziativa vedrà impegnati territorialmente i sindacati con volantinaggi, assemblee aperte, presìdi sotto i rettorati, con la partecipazione anche dell'associazione nazionale dottorandi e dottori di ricerca e con le associazioni studentesche.