Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Inail entro il mese di novembre sono state 997, 49 in meno rispetto alle 1.046 dei primi 11 mesi del 2018 (-4,7%). È quanto emerge dagli ultimi open data pubblicati dall’Istituto. “La flessione – sottolinea il rapporto – non è però da ritenere rassicurante, in quanto legata soprattutto agli incidenti plurimi, con cui si indicano gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori, che per loro natura ed entità possono influenzare l’andamento del fenomeno”. È proprio quello che è accaduto tra gennaio e novembre del 2018, quando gli incidenti plurimi sono stati 23 e hanno causato 80 vittime, quasi il doppio dei 44 lavoratori che hanno perso la vita nei 19 incidenti plurimi avvenuti nei primi 11 mesi del 2019.

Il raffronto appare quindi poco significativo, se si considera che circa la metà degli 80 decessi in incidenti plurimi dei primi 11 mesi del 2018 è avvenuta nel solo mese di agosto, funestato soprattutto dai due incidenti stradali occorsi in Puglia, a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti, e dal crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 casi mortali. Nel mese di agosto del 2019, invece, non sono stati registrati eventi di uguale drammaticità. Gli ultimi mesi del 2019 si sono contraddistinti, tuttavia, per alcuni drammatici eventi mortali che hanno coinvolto, a settembre, quattro lavoratori indiani caduti in una vasca per la raccolta dei liquami in Lombardia e, a novembre, quattro operai nell'esplosione di una fabbrica di fuochi d'artificio in Sicilia e altri tre travolti da un camion mentre erano impegnati in lavori di potatura in Puglia; nello stesso incidente è deceduto anche il conducente che ha perso il controllo dell'auto travolgendo il camion, fermo sul ciglio della strada, che ha a sua volta investito gli operai. Infine, sempre a novembre, due camionisti sono deceduti in uno scontro frontale nelle Marche.

Le denunce di infortunio presentate all’Inail entro lo scorso mese di novembre sono state in totale 590.679, 1.299 in meno rispetto alle 591.978 dei primi 11 mesi del 2018 (-0,2%). I dati rilevati al 30 novembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento solo dei casi avvenuti “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro, che sono passati da 90.409 a 92.225 (+2,0%), mentre quelli “in occasione di lavoro” sono scesi da 501.569 a 498.454 (-0,6%).

Il numero degli infortuni denunciati è diminuito dello 0,5% nell’industria e nei servizi e dell’1,5% in agricoltura, mentre è aumentato dell’1,7% nel Conto Stato. A livello territoriale si registra una diminuzione nel Nord-Ovest (-0,3%), nel Nord-Est (-0,5%) e al Sud (-1,2%) mentre nel Centro e nelle Isole l’aumento è stato pari, rispettivamente, allo 0,9% e allo 0,2%. Tra le regioni che hanno fatto registrare le flessioni percentuali maggiori spiccano il Molise (-6,6%) e la Valle d’Aosta (-3,9%). Gli incrementi più consistenti sono, invece, quelli della Sardegna (+3,2%) e delle Marche (+1,8%).

Il lieve calo delle denunce che emerge dal confronto dei primi 11 mesi del 2018 e del 2019 è legato esclusivamente alla componente maschile, che registra un -0,5%, a differenza di quella femminile, in aumento dello 0,2% (da 210.499 a 210.968). Per i lavoratori extracomunitari si registra un incremento degli infortuni denunciati pari al 4,6% (da 73.291 a 76.630), mentre le denunce dei lavoratori italiani sono in calo dello 0,9% e quelle dei comunitari dell’1,7% (da 23.373 a 22.975).

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi 11 mesi del 2019 sono state 56.556, 1.504 in più rispetto allo stesso periodo del 2018 (+2,7%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo (34.971 casi), del sistema nervoso (6.095, con una prevalenza della sindrome del tunnel carpale) e dell’orecchio (3.942) continuano a rappresentare le prime tre malattie professionali denunciate, seguite da quelle del sistema respiratorio (2.559) e dai tumori (2.244). Sono state, inoltre, protocollate 423 denunce di malattie professionali legate ai disturbi psichici e comportamentali e 372 per quelle della cute e del tessuto sottocutaneo. I casi di patologie del sistema circolatorio sono invece 235.