"Il Friuli Venezia Giulia deve tornare a credere e investire sul suo tessuto manifatturiero, che resta la spina dorsale della nostra economia e dev'essere supportato, di fronte ai nuovi segnali di crisi percepibili anche in regione, da adeguate politiche pubbliche tese a rilanciare gli investimenti". A chiederlo è il segretario generale della Cgil regionale Villiam Pezzetta, esprimendo preoccupazione per le nuove crisi industriali esplose negli ultimi mesi dello scorso anno.

"Nuove emergenze come quelle di Sàfilo e il venire al pettine di vecchi nodi irrisolti come quello della Ferriera di Trieste - dichiara - non devono essere interpretati come fatti isolati, ma sono lo specchio di una congiuntura che è tornata negativa, anche se in un quadro generale profondamente diverso a quello della grande recessione del 2008". Secondo Pezzetta, c'è "la necessità di riprendere in mano la leve delle politiche industriali, fondamentale non solo a livello nazionale, ma anche su scala regionale".

Alla Regione la Cgil chiede non solo di "rafforzare le misure per attrarre nuovi investimenti, rafforzare le filiere strategiche e per incentivare quelli in innovazione, ricerca, stabilizzazione e crescita professionale dei lavoratori", ma pure gli investimenti su infrastrutture, messa in sicurezza del territorio e patrimonio residenziale pubblico e privato. Fondamentale per la sigla sindacale anche il ruolo che la Regione può svolgere come interlocutore nei tavoli di crisi e sul versante delle politiche attive del lavoro "per favorire un migliore incrocio tra domanda e offerta di impiego, rilanciare il ruolo del collocamento pubblico, potenziare i percorsi di reimpiego per i lavoratori licenziati e disoccupati".

La riduzione degli infortuni sul lavoro registrata nei primi dieci mesi del 2019, e in particolare di quelli mortali, scesi da 25 a 13 casi "può rappresentare - conclude il segretario - il segnale di una rinnovata attenzione da parte di tutte le parti in causa, non solo imprese e lavoratori, ma anche istituzioni, in linea con gli obiettivi del protocollo sulla sicurezza siglato nei primi mesi del 2019".