Indetto lo stato di agitazione dei lavoratori della Agenzia delle Entrate. A motivare la protesta, proclamata da Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa Uil, Confsal-Unsa e Flp, le “gravissime carenze di personale, con carichi di lavoro oramai non più sostenibili, il deficit di risorse finanziarie da destinare al salario accessorio accompagnato da ritardi intollerabili nell'erogazione, le significative difficoltà organizzative”. In una lettera al ministro dell’Economia Gualtieri, i sindacati denunciano anche “il deficit nell'operatività del comitato di gestione che da mesi è bloccato” e “l'assenza del direttore dell'Agenzia”.

Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa Uil, Confsal-Unsa e Flp evidenziano che tutte queste criticità, su cui “il governo ha scelto di non intervenire, oggettivamente impediranno alla macchina fiscale il raggiungimento dell'obiettivo della lotta all'evasione ed elusione fiscale, nonché i servizi ai cittadini”. Nel decreto fiscale collegato alla manovra, infatti, il governo ha stimato 3,2 miliardi di euro di maggiori incassi aggiuntivi. I sindacati, dunque, chiedono “interventi qualificati”, proclamando nel contempo lo stato di agitazione “sia a difesa degli interessi della collettività sia a tutela dei colleghi rappresentati”.