Giornate di grande tensione per i lavoratori di Aerdorica, la società gestore dell’aeroporto di Ancona-Falconara “Raffaello Sanzio” di proprietà del fondo di investimento inglese Njord Adreanna (ma partecipata con il 9 per cento dalla Regione Marche). Venerdì 27 dicembre l’azienda ha comunicato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 23 dipendenti (su 81 addetti complessivi). La decisione era stata già annunciata nei mesi scorsi, e confermata nell'ultimo incontro con i sindacati del 20 dicembre scorso. Si apre così adesso una trattativa difficile, visto che le scarse possibilità di far cambiare idea al management.

L’amministratore delegato Carmine Bassetti, infatti, ha parlato di “indifferibile necessità di procedere” ai licenziamenti a causa della “grave e persistente situazione di crisi in cui si trova l'azienda”. Crisi che “rende improcrastinabile, nell'ambito di un più ampio piano di ristrutturazione aziendale, un intervento sul costo del lavoro, peraltro imposto anche da precisi impegni assunti in sede Ue”. Costo del lavoro che, secondo l’azienda, va ridotto di circa un milione e 300 mila euro. Riguardo i licenziamenti, ne sono previsti uno nell'area di sviluppo e business, due nell'area amministrativa e altrettanti in quella di infrastrutture, manutenzioni e acquisti, infine 18 nell'area handling e security.

Attualmente i lavoratori di Aerdorica sono interessati da un programma di cassa integrazione straordinaria per la durata di sei mesi, che scadrà a fine febbraio. Inoltre, già 15 dipendenti sono stati allontanati mediante il ricorso agli esodi incentivati. Strumenti, però, che la società definisce “parzialmente efficaci” e comunque “non sufficienti a porre rimedio all'attuale situazione di profonda criticità, in cui alla ridotta mole di lavoro corrisponde una base occupazionale ampiamente sovradimensionata e, di conseguenza, non più sostenibile”.

I sindacati chiedono con urgenza un immediato incontro con la società e con la Regione (che ha dichiarato di poter avviare un piano di politiche attive per la ricollocazione dei lavoratori espulsi) allo scopo di trovare una soluzione che non comprenda gli esuberi. “Prima di procedere a ulteriori licenziamenti, pensando a uno scenario pessimistico sull'andamento dei voli, si può utilizzare ulteriore cassa integrazione per sei mesi, e non si comprende per quale motivo ciò non sia possibile”, argomenta la segretaria generale della Filt Cgil Marche Valeria Talevi. L’esponente sindacale, infine, non intende fare sconti alla Regione Marche che “si era impegnata a ricollocare i lavoratori in esubero sottoscrivendo un protocollo di intesa, di cui si chiede la piena attuazione, utilizzando le partecipate pubbliche e la rete di impresa di cui Aerdorica fa parte”.

(mt)