Stato sociale e pensioni, riforma fiscale e legge sulla non autosufficienza. Questi i temi che Cgil, Cisl e Uil portano oggi (martedì 17 dicembre) in piazza Santi Apostoli a Roma (ore 9.30), per l’ultimo dei tre appuntamenti della settimana di mobilitazione indetta dai sindacati per denunciare una “manovra di bilancio che non dà adeguate risposte ai temi del lavoro, della crescita e dello sviluppo”. Interverranno i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Carmelo Barbagallo, e il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra.

 Il primo appuntamento si è tenuto martedì 10, ed è stato dedicato ai temi del Mezzogiorno, dell’industria e servizi, dello sviluppo sostenibile, degli investimenti e delle circa 160 vertenze aperte; il secondo giovedì 12, con al centro i rinnovi contrattuali pubblici e privati, le nuove assunzioni e il superamento del precariato nella pubblica amministrazione, il sostegno all'istruzione e alla formazione.

Primo tema della manifestazione odierna è il fisco. I sindacati chiedono, anzitutto, meno tasse “su lavoratori e pensionati che già contribuiscono al gettito Irpef per il 95,5 per cento”: per Cgil, Cisl e Uil occorrono “molte più risorse per abbassare il carico fiscale nel triennio, dunque bisogna subito aprire un confronto per definirne la redistribuzione, anche ai pensionati. La progressività è il modello delle nostre proposte per garantire un fisco equo e giusto”. I sindacati, inoltre, sottolineano l’urgenza del potenziamento degli strumenti di prevenzione all'evasione fiscale e del rafforzamento degli organici dell’Agenzia delle entrate per aumentare i controlli e recuperare il gettito sommerso. Bocciate anche “plastic tax” e “sugar tax”, poiché non realizzano gli obiettivi proposti e non tengono conto dell’impatto su settori produttivi e occupazione: andrebbero invece previste “misure e tempistiche diverse in favore della sostenibilità e della filiera del riciclo, per la giusta transizione”.

Per Cgil, Cisl e Uil le risorse messe a disposizione per il cuneo fiscale dei lavoratori “dovranno essere aumentate per consentire un reale incremento netto sulle buste paga, salendo significativamente oltre i 5 miliardi di euro previsti per il 2021”. L’intervento sul cuneo fiscale va anche accompagnato da “una misura di detassazione degli incrementi contrattuali, pubblici e privati, oltre che dei premi di risultato”. E deve essere “l’anticipazione di una più vasta riforma dell’Irpef che, agendo su detrazioni, aliquote e scaglioni, rafforzi la progressività e riduca la tassazione su salari e pensioni”.

Proprio in materia di previdenza, i sindacati chiedono “la pensione di garanzia per i giovani e per i lavoratori discontinui, il riconoscimento del lavoro di cura e dei carichi familiari, in particolare per le donne, la tutela dei lavori usuranti e gravosi, nonché la soluzione definitiva per gli esodati”. Cgil, Cisl e Uil sollecitano “il superamento della legge Fornero, con flessibilità di uscita a 62 anni e la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contribuzione a prescindere dall'età”. Riguardo “quota 100”, ne reclamano la conferma “senza peggioramenti fino al 2021”. Per i sindacati, infine, occorre sia “dare una risposta immediata a 16 milioni di pensionati con un’effettiva rivalutazione delle pensioni e con l’allargamento della 14a mensilità per sostenere le pensioni più basse”, sia “incentivare e rilanciare la previdenza complementare, anche rafforzando le agevolazioni fiscali”.

L’ultimo grande argomento è il welfare, che va declinato investendo “su sanità, servizi sociali e istruzione, definendo anche i livelli essenziali delle prestazioni”. Per contrastare la povertà occorre mettere in campo “un sistema che preveda il rafforzamento delle reti sociali, a partire dal potenziamento dei servizi pubblici e degli enti locali, nonché nuovi strumenti di natura economica”. Cgil, Cisl e Uil chiedono interventi concreti “per affrontare la sfida socio-demografica e il sovraccarico sulle famiglie, promuovendo coesione sociale e crescita: gli interventi a valere sul Fondo per la famiglia debbono essere specificati anche per far crescere l’occupazione femminile”.

Per i sindacati, vanno poi “rafforzati i congedi e i permessi a sostegno della genitorialità”. Infine, richiamano l’attenzione sull'insufficienza di “misure parziali, bonus, sconti o interventi transitori”: la priorità è quella di “approvare una normativa quadro di riordino e di rafforzamento della rete dell’assistenza socio-sanitaria e di garanzia dei livelli essenziali, nonché misure strutturali per le persone non autosufficienti, con risorse adeguate, come proposto unitariamente dalla manifestazione dei pensionati”.