Sivibus, Fiom e Uilm: “Nessuno pensi a soluzioni che non tengano conto della salvaguardia dei posti di lavoro. Amministrazione e Amat facciano chiarezza”. Oggi notificati i licenziamenti. Chiesta al Comune l'apertura di un tavolo

Fiom e Uilm provinciali, insieme alla Uiltucs, hanno ricevuto oggi le raccomandate con cui la Sivibus apre le procedure di licenziamento per tutti i lavoratori, metalmeccanici e del commercio. “Agli assessori Marano e Catania, nell'incontro, di due giorni fa, abbiamo chiesto l’attivazione delle clausole di salvaguardia per i lavoratori della Sivibus”, dichiarano Angela Biondi e Vincenzo Comella, segretari generali di Fiom e Uilm Palermo.

Martedì l’azienda, infatti, ha annunciato, nel confronto con i sindacati presso la sede di Sicindustria, l’impossibilità di proseguire l’attività senza nessuna prospettiva di ristrutturazione aziendale, e l’apertura delle procedure di licenziamento collettive previste dalla legge.

“In quell'incontro – proseguono i due sindacalisti –, gli assessori ci hanno assicurato che non appena sarebbero stati ufficializzati i licenziamenti, l’amministrazione avrebbe aperto il tavolo, per porre in essere tutti i passi necessari per salvaguardare l’occupazione di questi lavoratori, attivando cioè la clausola di salvaguardia, visto che il servizio di manutenzione dovrà essere affidato ad altre aziende. Oggi abbiamo ribadito la nostra richiesta di apertura del  tavolo, visto che i licenziamenti sono stati formalizzati. Adesso ci attendiamo soluzioni per salvaguardare il lavoro, in un proficuo prosieguo del percorso concordato”.

Intanto, i lavoratori continuano lo sciopero. “Ci appare davvero singolare quanto appreso ieri sera – precisano i dirigenti sindacali –, cioè il fatto che nel frattempo Amal abbia concordato con le rappresentanze di categoria l’internalizzazione del servizio di manutenzione. Nessuno può immaginare che si possano mettere in piedi soluzioni, qualunque esse siano, che scarichino sui più deboli tutta questa vicenda, riorganizzando un servizio che per quarant’anni è stato svolto dai lavoratori, che oggi sono licenziati. Insisteremo affinché le soluzioni salvaguardino il loro futuro. Chiederemo all’amministrazione comunale e all’Amat di fare chiarezza”.