“Il maltempo che sta investendo l'Italia in questi giorni è sempre più la dimostrazione dei cambiamenti climatici in atto, intense precipitazioni in brevi periodi di tempo e periodi di siccità. E il nostro Paese, con le sue fragilità determinate da cementificazione selvaggia, deforestazione, mancata pianificazione dello sviluppo territoriale e urbano, e dalla mancata prevenzione, a ogni catastrofe di questo tipo reagisce con difficoltà. Per non contare i danni alle produzioni agricole e alimentari, in termini economici e occupazionali”. A dirlo è Tina Balì, segretaria nazionale della Flai Cgil, intervenuta oggi (martedì 19 novembre) su RadioArticolo1.

“Continuare a negare i cambiamenti climatici e i loro effetti devastanti – ha argomentato – è un errore strategico imperdonabile. Potremmo discutere sulle cause che determinano, ma mettere in dubbio i cambiamenti equivale a non volersi prendere le responsabilità su quello che sta succedendo, non intervenire e dunque continuare ad approcciarci a questo genere di eventi come fossero casuali”. La Flai Cgil ritiene “pericolosissimo per l'incolumità delle persone e la salubrità dei territori non avviare un grande piano di prevenzione che mitighi gli effetti disastrosi di questo mix che i cambiamenti climatici e il dissesto idrogeologico stanno presentandoci. Occorre uscire dalla logica emergenziale che ogni anno costa vite umane e miliardi di euro e avviare una fase di rigenerazione del territorio” e quindi, “come primo passo, bisogna ridefinire le modalità con cui lo Stato intende agire nei confronti di queste calamità”.