"L’assessore venuto da Livorno per chiudere le società partecipate, ridurle sul lastrico, impoverirle per privatizzare servizi pubblici, oggi gestiti dal Comune, ha finalmente gettato la maschera, svelando il vero progetto a cui lavora: fare la 'Thatcher de noantri' e azzerare il patrimonio delle Partecipate. Ora è chiaro perché non si approvano i bilanci, non si fanno i piani industriali e assunzionali delle aziende, perché si cambiano gli amministratori ogni pochi mesi". Così, in una nota, Cgil Roma e Lazio, Cisl Roma Capitale Rieti e Uil Lazio.

"Le politiche dell’Inghilterra di quegli anni, che privatizzavano i servizi, oggi funzionano malissimo. In quel Paese, in più di un caso si è dovuto tornare indietro, facendo pagare un prezzo altissimo ai dipendenti, che hanno visto ridursi retribuzioni e diritti e che spesso sono stati licenziati. È esattamente ciò che Gianni Lemmetti si propone di fare per i dipendenti delle Partecipate romane. Più volte, abbiamo denunciato quanto stava accadendo. Ripetutamente, abbiamo urlato che in gioco c’era il patrimonio delle Partecipate e che era in corso una brutta partita per privatizzarle e depauperarle, privando i cittadini di servizi efficienti". Ecco finalmente la verità, una verità che arriva direttamente dalla bocca di Lemmetti: 'La ricollocazione per noi non si fa con la concertazione con i sindacati, si fa senza e dopo il risanamento dell’azienda che passa per la liquidazione'.
 
"Ora la sindaca sa perché le Partecipate non funzionano. Sa che il progetto del suo assessore al Bilancio è liquidarle, privatizzando i servizi pubblici. Sa che il sindacato ha cercato il confronto, e che solo dopo molte porte sbattute in faccia ha deciso la strada della protesta. Ora deve dichiarare alla città se condivide le parole e il progetto di Lemmetti. Ora deve decidere. Se continuerà a fidarsi dell’assessore venuto da Livorno per distruggere i servizi pubblici, deve sapere che la vertenza 'Roma non si liquida' andrà avanti con maggior vigore. In caso contrario, assegni la delega alle Partecipate a una persona che abbia a cuore la città, i servizi ai cittadini, la qualità del lavoro per migliaia di dipendenti e che sia disponibile ad aprire un confronto col sindacato su come ridare dignità e lustro alla Capitale d'Italia. Una città, di cui all’assessore venuto da Livorno, non importa nulla. Ricordiamo alla Raggi come un proficuo rapporto di collaborazione ha consentito, nel caso dei dipendenti del Comune, il raggiungimento di risultati condivisi e utili alla collettività".