“Taranto e l’Italia non possono pagare il prezzo di un contenzioso infinito tra ArcelorMittal e governo. Mai come in questo caso il futuro dipende dal presente, c’è bisogno dell’impegno di tutti per evitare un disastro: l’azienda si fermi e il governo tenga fede agli impegni presi e ristabilisca le condizioni dell’accordo”. Così in una nota il segretario confederale della Cgil Emilio Miceli dopo la notizia del disimpegno della multinazionale subentrata all'Ilva. “In nessuna area del Mezzogiorno che ha vissuto grandi dismissioni industriali – prosegue il dirigente sindacale – c’è mai stata traccia di sviluppo industriale, urbanistico e ambientale. Da Crotone a Termini Imerese, il Sud ha conosciuto solo sopportazione e assistenza, mai sviluppo e modernizzazione. Taranto dispone di un progetto importante di riqualificazione, di risorse pubbliche e private. Evitiamo quindi di disperdere questo patrimonio, che rappresenta un’opportunità di costruire attorno alla ex Ilva quel progetto di ampio respiro e di ambientalizzazione di cui c’è bisogno, altrimenti sarà un salto nel buio. Il governo – conclude Miceli – faccia i passi necessari e l’azienda agisca di conseguenza”.