Non chiamatela indie. Sono rimaste soltanto le ceneri di quella musica nata intorno agli anni 90 con i vari Csi, Marlene Kuntz e Afterhours. Se vogliamo, c'è persino un momento che ne segna il tramonto, quando cioè Vasco Brondi ha spento le Luci della centrale elettrica ponendo fine alla sua parabola musicale durata ben dieci anni. Cambiano i suoni e i testi, tutto si aggiorna. Il glorioso indie-che-fu è stato rimpiazzato da quello che in molti celebrano oggi come nuovo it-pop: un mix che va a pescare da autori del pop anni 80 e 90 come Luca Carboni e 883 – profetica fu la compilation di cover 'Con due Deca' lanciata da rockit del 2012 –, si fonde (bene) con l'hip hop e infine esplode sulla scia dell’incredibile successo di Calcutta. Che però, con l'indie per come era nato, ha ben poco da spartire, almeno dal punto di vista musicale.

Ristabiliti i termini, ci siamo chiesti come se la sta cavando questa nuova generazione di fronte alla grande domanda: cosa farò da grande? Sicuramente, rispetto a qualche anno fa, non c’è molta “voglia di gridare”, né di scendere in piazza (citando Daniele Silvestri). Manca un sentire collettivo. Ci si lamenta (e si gode) in solitudine, al massimo in due. Ma è una questione di sociologia prima ancora che musicale, sulla quale non ci addentreremo qui. Detto questo, non mancano validi brani it-pop che parlano di lavoro, sebbene sia un tema a volte appena sfiorato. Noi ne abbiamo raccolti alcuni in una breve playlist da mandare in cuffia, se volete, mentre andate al Concertone di piazza San Giovanni. Buon ascolto.

Quando ho incontrato te - Cosmo (42records, 2018)
Sento un rumore, cos'è? / È il camion della spazzatura / È l'edicola di sotto che apre / È qualcuno che va già a lavorare / È la grande macchina che riparte come in ogni città / Per produrre per il bene di chi, tra poco tocca a me / Ed io che faccio? Non sono pronto

 

Pesto - Calcutta (Bomba dischi, 2018)
Dai, non fa niente / Mi richiamerai da un call center

 

La musica italiana - Giorgio Poi (Bomba dischi, 2019)
Ma forse chi lo sa / Se ti manca il parmigiano / Lassù è tutto diverso / Mettici un po’ di nostalgia sulla pasta / A me per esempio / Dalla stanza accanto / Le canzoni sembrano meglio / Ma forse mi sbaglio

 

Pensione - Galeffi (Maciste Dischi, 2018)
E sogno la pensione perché odio lavorare / Tu sogni il grande amore che io non ti riesco a dare

 

Disoccupato - Jesto (Believe Digital, 2018)
Sono nato disoccupato / E morirò disoccupato / E ti giuro che c'ho più di un amico laureato / Che il lavoro, no, non l'ha ancora trovato / Le poche volte che ha lavorato / Era uno stage, manco l'hanno pagato

 

Una Vita in Vacanza - Lo Stato Sociale (Garrincha Dischi, 2018)
E fai il cameriere, l’assicuratore / Il campione del mondo, la baby pensione / Fai il ricco di famiglia, l’eroe nazionale / Il poliziotto di quartiere, il rottamatore / Perché lo fai?

 

Avanvera - Willie Peyote (451, 2017)
E sei disoccupato, sei troppo qualificato, ma volendo fai il ministro senza laurea