“Siamo pronti ad affrontare con coraggio il successivo passo che ci aspetta, quello della piena sindacalizzazione del comparto sicurezza e difesa. E’ un obiettivo importante, che rappresenta il completamento di un progetto antico, che nasce addirittura poco dopo la Liberazione”. A dirlo, sul palco del XVIII Congresso della Cgil in corso a Bari, è Daniele Tissone, segretario generale del Silp.

Questo avviene, però, in una fase per l’Italia in cui verso i temi della sicurezza c’è un approccio sbagliato: “Ci sarebbe bisogno di serietà e attenzione, mentre questo governo continua e peggiorare precedenti approcci emergenziali e continua a non investire in integrazione sociale e culturale”. Per Tissone, invece, “c’è un inasprimento degli scontri, sta aumentando la rabbia sociale, si spinge i soggetti più fragili alla rabbia”. Le questioni più importanti vengono al contrario trascurate: “Oggi il tema delle mafie, la prima emergenza del nostro Paese, è ignorato. Nel foggiano ci sono stati 12 omicidi di mafia nel 2018. Ma la sovranità dello stato non si afferma con il taglio dei presidi”.

Per Tissone, “Il controllo del territorio è conoscenza, non occupazione. Non basta inasprire le pene se non si punta all’accelerazione dei processi”. Oggi “l’incompetenza e la mancanza di un approccio serio determinano un cortocircuito istituzionale, con una spettacolarizzazione poco seria di come la repubblica risponde a problemi seri”.

Tissone poi conclude rivolgendosi al ministro Salvini: “Dovete darvi un’autocensura istituzionale come fa chi veste una divisa e serve il Paese. Caro ministro, metti anche la nostra divisa, ma noi sappiamo che sotto non c’è nulla. Meno felpe, più fatti”.