“Quando vivi in un Paese con un modello fondato sulla disuguaglianza, si ha paura del proprio futuro anche se vivi in una realtà come la nostra, ai primi posti nelle classifiche sulla qualità della vita, con il Pil della Baviera. Perché quel modello spinge sulla paura che il futuro è incerto e quelle sicurezze di oggi possono essere perse. Non ci si salva da soli, questo è il messaggio”. Ha aperto così il suo intervento dal palco del XVIII congresso nazionale della Cgil Franco Ianeselli, segretario generale della Cgil Trenino.

“Questo è il Paese – ha ricordato – che nel giorno in cui Vitali Mardari, un lavoratore in nero, moriva nei boschi e il suo corpo veniva occultato dal suo datore di lavoro, a tenere banco era la polemica su un presepe realizzato da una piccola parrocchia con Giuseppe e Maria ritratti come profughi.  E a ruota le prime pagine dei giornali. Ecco, questo è un paese che se ha superato un punto è quello di una cifra di umanità, una inquità che spinge anche a noi da qui a ripartire”.