“Con la modifica alla delibera 58/2015, approvata con la nuova delibera di Giunta venerdì scorso e oggi pubblicata all’Albo pretorio dell’ente capitolino, si sana un’ingiustizia”. Lo dichiara Natale Di Cola, Segretario generale della Fp Cgil di Roma e Lazio. “Sulle partecipate del Comune - aggiunge il dirigente sindacale -, oltre alle tante difficoltà finanziarie e gestionali, grava una complessiva carenza di organico, tale in molti casi da non riuscire, sin dal 2015, a coprire i turni, e a ricorrere a personale esternalizzato”.

Con la nuova delibera, la 213, si rimuove l’esplicito divieto di assumere e, per quanto rimangano i parametri di efficientamento, ora è possibile tornare a predisporre piani assunzionali. “Un primo passo importante – prosegue Di Cola - che attendiamo da anni. È necessario ora accelerare i passaggi per rendere operativa la delibera, consentendo alle partecipate di tornare ad assumere, e rapidamente”.  

La modifica è frutto dell’accordo siglato a settembre nell’ambito della vertenza Ama: uno dei punti su cui l’amministrazione si è impegnata a è stato quello, appunto, di sbloccare le assunzioni modificando la delibera 58. Anche se lo spettro delle esternalizzazioni rimane, perché si è ancora in attesa di modifica dell’altra delibera, la 52, che su questo interviene. “Il superamento del blocco assunzionale nelle partecipate – conclude Di Cola - è essenziale per Ama, ma è ovviamente importante per l’intera rete delle partecipate capitoline. Approfondiremo i dettagli del testo e vigileremo affinché vengano rimossi tutti gli ostacoli nell’attuazione della delibera. Per servizi pubblici di qualità, come sempre sosteniamo, serve occupazione di qualità, e questo è possibile solo attraverso tutele e diritti per i lavoratori. Abbiamo di fronte una buona opportunità per ripensare le esternalizzazioni e riportare all’interno delle aziende i servizi che in questi anni sono stati appaltati, per cui hanno pagato le conseguenze lavoratori e servizi alla città, come accaduto con Zètema. Faremo il possibile perché non resti inattuata”.