Sit-in oggi dei lavoratori di Tmb Italia nella sede di Telecom di Palermo, direzione regionale 7, in via Ugo La Malfa, 159. I dipendenti siciliani dell'azienda napoletana, che si occupa di installazioni telefoniche, sono alla seconda settimana di sciopero: attendono il pagamento di due mensilità e di alcuni istituti contrattuali.

Alla protesta hanno partecipato i lavoratori delle sedi di Palermo, Agrigento, Catania e Messina. Le risposte ancora non arrivano: lo sciopero pertanto  proseguirà  anche la prossima settimana. “Oggi la decisione di scendere in piazza, perché abbiamo chiesto nei giorni scorsi a Telecom, il più grosso dei committenti, d'intervenire al posto dell'azienda per il pagamento degli stipendi ai lavoratori, che sono in sciopero dal 5 novembre, e siamo ancora in attesa di una risposta”,  dichiarano i segretari di Fiom Palermo e Catania, Francesco Foti e Nunzio Cinquemani, assieme alle Rsu Fiom di Tmb Giuseppe Sciarrino e Salvatore Filangeri, di Palermo, e Carmelo Farò, di Catania. I sindacati attendono ancora anche una convocazione da parte dell'assessore alle Attività produttive Turano, al quale hanno chiesto un incontro.            

La Fiom, attraverso gli uffici vertenze del sindacato, metterà in moto le procedure previste dalla legge 300/1970, in materia di responsabilità solidale, e chiederà il pagamento diretto dei lavoratori in subappalto da parte della stazione appaltante. “La committente Telecom deve assumersi tutta la responsabilità e garantire il regolare pagamento degli stipendi dei lavoratori”, aggiungono i due rappresentanti sindacali. Intanto oggi si è svolto nella sede Tmb di Catania un incontro voluto dall'azienda, Tmb ha ribadito che persistono i problemi di natura finanziaria e di non essere in grado di pagare i lavoratori. Lunedì 19 novembre, alle ore 11, si terrà invece l'incontro chiesto all'Ispettorato del lavoro “per affrontare la drammatica situazione dei lavoratori della Tmb Italia delle sedi siciliane”.

Al presidio di oggi erano presenti le Rsu Slc di Telecom. “I tagli e le politiche sugli appalti messi in atto da Tim stanno mettendo in discussione l'intera filiera – dice in una nota la Slc Sicilia con le Rsu –. A farne le spese per prime sono le aziende che applicano un vero contratto di lavoro e soprattutto operano con mezzi adeguati, personale specializzato e rispettando le norme di sicurezza. Oggi, più che mai, è fondamentale che tutti i lavoratori del settore marcino uniti per indurre il governo di questo Paese ad avere una vera strategia industriale sulle telecomunicazioni. Da parte nostra, è auspicabile che oggi Tim dia una risposta concreta ai lavoratori Tmb e alle loro famiglie”.