A fronte della catastrofe che ha colpito il Veneto, e delle opere da realizzare, i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil regionali fanno presente la situazione dei forestali, addetti alla manutenzione e tutela del territorio, che hanno subito tagli in questi anni. "Dopo i tragici eventi climatici che hanno colpito il territorio Veneto e messo in ginocchio intere comunità - scrivono le segreterie di categoria -, il nostro appello è quello di ripartire dalla prevenzione idraulico-forestale e dalla bonifica per garantire la messa in sicurezza del territorio e dei cittadini".

Per i sindacati veneti "un primo passo è dunque quello di valorizzare le professionalità dei lavoratori forestali in Veneto e aumentare l'occupazione, perché negli ultimi anni abbiamo assistito ad un calo notevole degli addetti alle sistemazioni idraulico-forestale e il ridimensionamento delle opere. Inoltre occorre investire più risorse umane ed economiche nella programmazione e nella progettazione degli interventi. In fine auspichiamo una concreta politica di abbattimento del processo di cementificazione che vede il Veneto al primo posto in Italia come superficie cementificata negli ultimi anni".

"Il fattore di prevenzione - prosegue la nota congiunta - deve essere al primo posto di ogni ragionamento e il contributo del lavoro di sistemazione idraulico forestale è indispensabile per mettere in sicurezza i territori montani da catastrofi come questa. E in questa fase post emergenza è altrettanto fondamentale coniugare tutti gli interventi necessari al ripristino delle condizioni di sicurezza, della raccolta del legname del rimboschimento e della manutenzione del territorio, per far riprendere le economie locali che hanno subìto ingenti danni, puntando su interventi qualificati e organici sul nostro patrimonio forestale e paesaggistico mettendo in moto una filiera sostenibile che possa creare occupazione, sviluppo ed economia".

Fai, Flai e Uila Veneto denunciano unitariamente anche "l’assenza di un tavolo negoziale nazionale per il rinnovo del contratto nazionale per i 65 mila lavoratori forestali interessati", e auspicano "l’inizio di un percorso che possa davvero rilanciare il comparto forestale a 360 gradi, per la prevenzione idraulico-forestale e la salvaguardia del nostro prezioso territorio Veneto".