Domani, 8 novembre, Flai, Fai e Uila regionali saranno a Cagliari per una manifestazione dei lavoratori forestali della Sardegna per protestare contro il Pl n. 536, licenziato dalla I commissione consiliare che, di fatto, cancella il ccnl di settore.

"Il legislatore regionale pretende d'intervenire su una materia che attiene al confronto tra i soggetti contrattuali, non limitandosi ad atti d’indirizzo, ma calpestando le prerogative negoziali del sindacato e stravolgendo il modello contrattuale, basato sul ruolo unificante e imprescindibile del ccnl, cui si affianca quello di secondo livello: se passa l’idea che il legislatore regionale può disporre a piacimento dei diritti dei lavoratori, a iniziare da quello relativo alla scelta della loro rappresentanza, si rischiano effetti a catena dirompenti sul nostro sistema di regole e sul nostro modello di relazioni industriali", proseguono i sindacati.

"Se il Consiglio regionale dovesse approvare il provvedimento in discussione, si creerebbe una situazione paradossale, in cui ai dipendenti semestrali si continuerebbe ad applicare il ccnl dei forestali, con evidenti disparità economiche e normative: inoltre, i 1.400 lavoratori interessati rischiano anche il posto di lavoro, per gli evidenti limiti assunzionali e le regole d'ingaggio diverse da quelle attualmente previste", continuano le tre sigle di categoria. 

Nei mesi scorsi Flai, Fai e Uila, che rappresentano la stragrande maggioranza dei lavoratori iscritti - circa 3.500 -, hanno condotto una campagna di assemblee nei cantieri di lavoro, contrastando efficacemente la montagna di bugie con cui le corporazioni interne avevano tratto in inganno qualche centinaio di lavoratori: da qui, il 10 maggio scorso, è scaturita la prima manifestazione di oltre 1.500 forestali contro il disegno di legge in oggetto, che tuttavia, malgrado ciò, ha proseguito il suo iter fino ad oggi.

Le segreterie nazionali delle tre organizzazioni confederali si stanno attivando per chiedere al governo centrale di assumere un'iniziativa tesa a rinnovare in tempi brevissimi il ccnl dei forestali, evitando così fughe in avanti di qualche regione, per assecondare richieste corporative e demagogiche.