“Assunti alcuni impegni rispetto alle richieste che abbiamo avanzato in passato e che mandano un segnale al personale di Polizia penitenziaria. Impegni che però non sono risolutivi dei problemi prospettati. Ci preoccupa invece il silenzio sulle risorse da stanziare per il rinnovo del contratto di lavoro e sul riordino delle carriere". Così il responsabile della Fp Cgil Polizia penitenziaria, Massimiliano Prestini, al termine della incontro con il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone.

"In materia di sicurezza e funzionalità delle strutture penitenziarie - fa sapere Prestini - si prevede di stanziare 2 milioni per il 2018, 15 per il 2019 e 25 a partire dal 2020, quando solo per la manutenzione degli istituti penitenziari servirebbero 40 milioni ogni anno. Per contrastare il fenomeno del sovraffollamento delle carceri sono in discussione accordi con i paesi di origine dei detenuti per far scontar loro la pena in patria, accordi il cui esito non è affatto scontato, e si potrebbero ottenere 5.000 nuovi posti convertendo in istituti penitenziari caserme dismesse. Riteniamo che se non viene potenziato il ricorso alle misure alternative alla detenzione, anche questa soluzione risulterà insufficiente e potrebbe portarci ad una nuova condanna della Cedu”.

Prospettato inoltre, prosegue Prestini, “un piano di assunzioni che oltre a recuperare le unità perse per i pensionamenti, dovrebbe portare nel 2019 ad assumere 800/900 poliziotti in più rispetto agli anni precedenti. Ci preoccupa che le nostre richieste di chiarimenti sulle risorse stanziate per il rinnovo del contratto del comparto sicurezza e difesa e per il riordino delle carriere non abbiano trovato risposta. Così come ci preoccupa che il sottosegretario, malgrado la nostra insistenza, non abbia preso impegni sulle richieste avanzate dal personale che sta effettuando il corso per vice ispettori, se non quello di convocare una riunione specifica sul tema”, conclude.